Conservatori del futuro. Un manifesto

Di Redazione
28 Maggio 2025
Rispetto del sacro e delle tradizioni, appartenenza come valore, un’idea di libertà legata al bene. I pilastri di una identità ritrovata in un "decalogo" per il risveglio presentato a Roma e sottoscritto da Labora, Nazione futura, Farefuturo, Alleanza cattolica e Centro studi Livatino
Manifesto conservatori
Un momento della presentazione a Roma del manifesto "Conservatori del futuro". Da sinistra: Lorenzo Malagola, Giovanni Orsina, Francesco Giubilei, Luigi Di Gregorio

Ieri a Roma è stato presentato il manifesto “Conservatori del futuro”, nato su iniziativa del deputato di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola e inizialmente sottoscritto dall’Associazione Labora, Nazione futura, Farefuturo, Alleanza cattolica e Centro studi Livatino. Il documento propone dieci “pilastri su cui costruire il futuro”. Sul numero di giugno in uscita nei prossimo giorni, Tempi ospiterà un’intervista al politologo e storico della Luiss Giovanni Orsina a commento del manifesto, di cui pubblichiamo il testo di seguito.

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In Occidente e in Italia, partiti e movimenti conservatori sono in ascesa perché rispondono alla profonda incertezza della post-modernità. Le persone vogliono custodire i valori permanenti che hanno garantito la stabilità e la prosperità delle società nel tempo. Il riconoscimento delle tradizioni, il senso del sacro, l’appartenenza ad una comunità nazionale, il concetto di libertà connesso a quello di bene, la centralità della famiglia, la sacralità della vita e il rispetto per l’autorità sono ancora pilastri su cui costruire il futuro. Questo risveglio testimonia la forza di un’idea o, per dirla con Scruton, di un “istinto” che, lungi dall’essere superato, continua a plasmare il dibattito pubblico contemporaneo.

1. Persona

Il conservatorismo riconosce la dignità intrinseca della persona, dotata di libertà, responsabilità e diritti inalienabili. La persona preesiste alla società, allo Stato e al mercato. Il conservatorismo diffida delle forme di individualismo che propugnano la liberazione umana da ogni vincolo sociale e guarda alla persona come essere relazionale. Essa infatti fiorisce all’interno di una comunità, che non ne annulla l’identità ma ne sostiene la piena realizzazione.

2. Libertà

La libertà non è arbitrio fine a se stesso o assenza di limiti e legami, ma possibilità di scegliere il bene. Il conservatorismo difende le libertà concrete della persona contro qualsiasi forma di autoritarismo, e le protegge dagli eccessi dello Stato e dalle derive relativiste. La libertà è il presupposto fondamentale della nostra democrazia, anticorpo contro le tentazioni totalitarie. 

3. Famiglia

La famiglia costituisce la struttura sociale fondamentale, all’interno della quale si trasmettono valori, tradizioni e insegnamenti. Essa rappresenta il primo e il più importante ambiente di formazione, che consente alle persone di diventare responsabili e di integrarsi pienamente nella società. Il legame tra famiglia e natalità è profondo e inscindibile. In tutto l’Occidente, il crollo demografico richiede una nuova proposta culturale che riscopra il valore sociale della famiglia.

4. Patria

La terra dei padri rappresenta l’orizzonte primordiale in cui affonda le radici la vita di un popolo, dando forma alla sua identità e al suo ruolo nel destino del mondo. I patrioti pongono l’interesse della Nazione al di sopra di divisioni di parte o di partito, non in opposizione ai diritti delle altre nazioni, ma per edificare un bene comune autentico, basato sul rispetto delle identità e sulla cooperazione tra popoli sovrani.

5. Sussidiarietà

Il conservatorismo valorizza il ruolo dei corpi intermedi e delle comunità locali, che costituiscono il tessuto connettivo di una società sana, senza dimenticare la solidarietà verso il prossimo e i più fragili. Lo Stato, nelle sue differenti articolazioni, è chiamato a riconoscere e valorizzare in una leale collaborazione le energie contenute nella società civile e nel mercato.

6. Identità

Il conservatorismo afferma l’esistenza di un ordine radicato nel diritto naturale e nelle tradizioni che regolano la vita delle comunità. Vede il cambiamento come un movimento graduale e organico, non come una rottura radicale con il passato. Crede che le tradizioni e le istituzioni siano il frutto di un processo evolutivo, attraverso cui le società, nel corso dei secoli, hanno affinato la propria identità, plasmandola attraverso l’esperienza. Rifiuta gli esperimenti ideologici tipici del progressismo volti a creare la “società perfetta” sulla base di principi puramente astratti, slegati dalla storia e dal senso comune. 

7. Occidente

Il conservatorismo è inserito nella grande tradizione dell’Occidente, radicata nel pensiero classico, nel diritto romano e nell’eredità giudaico-cristiana. Una civiltà fondata sulla libertà, sulla dignità della persona e sul diritto, che si oppone ad ogni forma di collettivismo e arbitrio del potere. L’Italia è chiamata ancora oggi a dare forma all’Occidente, contribuendo innanzitutto ai destini del nostro continente perché non c’è Occidente senza Europa.

8. Proprietà

La libertà economica e il lavoro sono il motore della prosperità e del benessere sociale. L’iniziativa privata e il libero mercato favoriscono l’innovazione, la crescita e la responsabilità individuale. La proprietà privata è un pilastro fondamentale della società, in quanto garantisce autonomia e trasmissione del valore attraverso le generazioni. La cura della proprietà privata è il modo con cui ciascuno può contribuire alla cura del bene comune.

9. Natura

Per i conservatori, la natura è un patrimonio da custodire. Difenderla non significa abbracciare un ecologismo che vede l’uomo come un ostacolo per l’equilibrio naturale, ma promuovere un’ecologia integrale, fondata sull’armonia tra uomo e ambiente. L’ambientalismo, dunque, non deve trasformarsi in un’isteria collettiva né in un’opposizione dogmatica allo sviluppo industriale, ma rappresentare una visione che coniughi tutela della natura e crescita economica.

10. Futuro

Il conservatorismo non ha paura del futuro. Le sfide del declino demografico, della sostenibilità ambientale e sociale, dell’im-migrazione, della difesa, dell’innovazione tecnologica e scientifica, dell’intelligenza artificiale chiedono di essere governate e non subite. Per il conservatorismo vale sempre il principio per cui la tecnica è al servizio della persona e non viceversa. Il nostro futuro non è già scritto, ma dipende dalla nostra capacità di plasmarlo. 

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