Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

È ancora Macron vs. Le Pen. Cosa aspettarsi dalle elezioni francesi

Il presidente uscente dovrebbe vincere agevolmente il primo turno, ma i sondaggi dicono che al ballottaggio la forbice si assottiglierà. Il peso della guerra sul voto

Rodolfo Casadei
09/04/2022 - 6:25
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia
Due manifesti con le caricature di Emmanuel Macron e Marine Le Pen affissi dallo street artist francese Jaeraymie per le strade di Parigi. Domenica si vota per eleggere il Presidente (foto Ansa)

Secondo gli ultimi sondaggi (Ipsos del 7 aprile), il primo turno delle elezioni presidenziali francesi di domani, domenica 10 aprile, riproporrà lo stesso risultato di cinque anni fa: primo Emmanuel Macron, seconda Marine Le Pen. Dal 2017 ad oggi molte altre cose invece sono cambiate, a cominciare dallo squagliamento dei due partiti che hanno dato alla Francia sei degli otto presidenti che si sono succeduti a capo dello Stato dall’inizio della Quinta Repubblica (1958).

L’inabissamento delle forze politiche storiche

I gollisti che sotto varie etichette di partito hanno avuto a capo dello Stato, oltre allo stesso generale Charles De Gaulle, uomini come Georges Pompidou, Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy; i socialisti che con François Mitterrand hanno occupato l’Eliseo per 14 anni di seguito (1981-1995) e poi sono tornati al vertice del potere con François Hollande nel 2012. Ebbene, secondo i sondaggi la candidata dei Républicains, eredi del gollismo, Valérie Pécresse è accreditata di un modesto 8,5 per cento, mentre Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e candidata presidenziale del Partito Socialista, sprofonda a un deprimente 2 per cento.

Dell’inabissamento delle forze politiche storiche hanno approfittato non solo lo strano centrista Sarkozy e l’estrema destra in doppio petto di Marine Le Pen, ma anche altre forze politiche radicali. I sondaggi indicano come terzo classificato del primo turno Jean-Luc Mélenchon, candidato dell’estrema sinistra islamo-goscista, e come quarto Eric Zemmour, il cui programma e la cui retorica in tema di identità francese e di antiglobalismo scavalcano a destra Marine Le Pen. Nessuno di questi tre, però, appare in grado di mettere in discussione il ballottaggio che per la seconda volta in cinque anni si profila fra il presidente uscente Emmanuel Macron e la presidente dell’ex Front National, ribattezzato quattro anni fa Rassemblement National.

LEGGI ANCHE:

Il presidente francese Emmanuel Macron con il cancelliere tedesco Olaf Scholz al G7 Germania, 26 giugno 2022

Economia. Anche Francia e Germania hanno i loro guai

16 Agosto 2022
Manifestazione in Francia nel 2020 contro il terrorismo islamico dopo l'uccisione di Samuel Paty

È il jihadismo l’ideologia terrorista più pericolosa d’Europa

11 Agosto 2022

Cosa dicono i sondaggi

I rapporti di forza fra la Le Pen e Macron, però, sono molto diversi da quelli del 2017. Stavolta al primo turno la forbice fra i due dovrebbe essere un po’ più larga a favore del presidente uscente di quanto lo sia stata cinque anni fa, quando fu di appena 2,7 punti percentuali, ma poi al ballottaggio del 24 aprile – sempre secondo i sondaggi – dovrebbe di nuovo drammaticamente restringersi, contrariamente a quanto avvenne nel 2017. Cinque anni fa i 3 punti scarsi di differenza del primo turno diventarono 33 quando si aprirono le urne del voto di ballottaggio: Macron vinse col 66,1 per cento dei voti contro il 33,9 per cento della Le Pen.

Attualmente invece la distanza fra i due nel probabile ballottaggio è di appena 4 punti: 52 per cento il presidente uscente, 48 per cento la sfidante. La forbice si è chiusa nel corso dell’ultimo mese: meno di un mese fa (l’11 marzo) nella sfida a due Macron era dato vincente per 59 a 41. Cosa ha provocato la rimonta della Le Pen? Quante possibilità ci sono che fra quindici giorni dalle urne esca la sorpresa di una vittoria della candidata sovranista?

Come è cambiata Marine Le Pen

Lo scoppio della guerra in Ucraina avrebbe potuto azzerare le chances della Le Pen, che ha dovuto mandare al macero un milione di dépliant dove è ritratta in una foto insieme al presidente russo Putin e che nel 2014 ottenne 11 milioni di euro di prestito da banche russe per il suo partito. Invece la figlia del fondatore del Front National ha continuato la sua campagna elettorale con lo stesso stile e gli stessi contenuti con cui l’aveva iniziata: pacatezza, fiducia in se stessa e nell’avvenire della Francia, ostentazione di pragmatismo, intransigenza sui temi dell’immigrazione ma senza ostentazioni provocatorie, discorsi concentrati più sul potere d’acquisto delle classi medie e umili che sui temi dell’ordine del pubblico, fine della retorica antieuropeista (in passato il Fn proponeva l’uscita della Francia dall’euro se non addirittura dalla Ue).

Rivendica una continuità con la tradizione di De Gaulle, al punto da aver sostituito nel nome del partito “Front” con “Rassemblement”: Rassemblement du Peuple Français era il nome del partito fondato dal generale, e Rassemblement pour la République il nome del partito neogollista di Jacques Chirac.

Il paradossale “aiuto” di Zemmour

Paradossalmente l’immagine moderata della Le Pen è stata aiutata dall’irruzione sulla scena del polemista Eric Zemmour, che inizialmente le ha sottratto consensi nelle intenzioni di voto perché pescava nel suo stesso bacino elettorale, ma che dopo un boom iniziale ha stancato per i suoi toni troppo pessimisti e ideologici (sostiene che l’immigrazione deve essere fermata anche se questo dovesse avere contraccolpi negativi per l’economia francese) e ha fatto apparire la Le Pen come un’autentica statista più vicina al centro che alla destra estrema. L’ha aiutata anche la scelta di Macron di non fare campagna al primo turno, che inizialmente ha premiato il presidente uscente ma a un certo momento ha cominciato a penalizzarlo.

Presidente di turno dell’Unione Europea, Macron si è lanciato in un carosello di contatti diplomatici che dovevano legittimarlo come colui che sarebbe riuscito a far sedere al tavolo di un vero negoziato di pace Putin e Zelenski; quando i suoi sforzi molto mediatizzati si sono rivelati vani, il consenso è sceso anche perché l’elettorato potenziale si è reso conto che per l’aumento del prezzo dell’energia il governo macroniano non aveva ancora fatto nulla (recentemente il primo ministro Jean Castex ha preso provvedimenti simili a quelli del governo Draghi).

Non è più destra contro sinistra

In un’intervista a Le Figaro, la Le Pen definisce le elezioni come un appuntamento «per scegliere fra la nazione e la mondializzazione. Macron e io presentiamo due progetti completi e antagonisti. La divisione destra-sinistra è stata sostituita dalla vera contrapposizione fra nazionali e post-nazionali. Fra coloro che ritengono che la nazione debba durare insieme alle protezioni che le sono proprie. E coloro che hanno una visione post-nazionale, che considerano la nazione un vecchio concetto di cui sbarazzarci».

A proposito degli altri concorrenti all’elezione dice: «Fra i concorrenti alle presidenziali con cui mi confronto ci sono due candidati emiplegici. Da una parte Eric Zemmour, dall’altra Jean-Luc Mélenchon. L’uno si interessa soltanto alla difesa della civiltà, il secondo si interessa soltanto alla protezione sociale. Io sono la candidata che unisce le due cose, attenta a tutti i tipi di sicurezza: economica, sociale, fisica e identitaria. I francesi attendono qualcosa di globale».

Macron ha fidelizzato gli elettori del 2017

Macron caracolla ancora in testa ai sondaggi perché ha saputo fidelizzare gli elettori del 2017 (secondo le inchieste è il candidato che otterrà più voti fra quelli che l’hanno votato alle precedenti elezioni) e per la gestione della pandemia, soprattutto per quanto riguarda i ristori ai commercianti e la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti (capitoli per i quali il governo francese si è mostrato più generoso di quello italiano). Ma la distrazione delle ultime settimane, interamente da lui dedicate alla crisi ucraina mentre Marine Le Pen batteva sistematicamente cittadine e mercatini facendosi fotografare sorridente con migliaia di elettori, gli ha creato qualche problema.

Nessun sondaggio finora lo dà perdente al ballottaggio, ma può ancora materializzarsi per lui il pericolo dell’inchiesta fiscale su McKinsey, la società americana di consulenza manageriale con la quale i governi riconducibili a Macron hanno firmato molti contratti, e che ora si ritrova indagata con accuse di evasione fiscale. L’inchiesta è stata aperta proprio all’inizio della settimana che conduce al voto del primo turno, e ha fatto sì che tornasse sotto i riflettori un’indagine del Senato francese nella quale si denuncia l’eccessivo ricorso a società di consulenza, perlopiù straniere, da parte dei governi del quinquennato Macron.

Il peso dell’inchiesta McKinsey

Secondo l’indagine i ministeri del governo centrale hanno speso per consulenze di società esterne qualcosa come 893,9 milioni di euro nel 2021, più del doppio della cifra che si spendeva in consulenze esterne nel 2018. Nel paese dell’Ena, la Scuola nazionale superiore di formazione dei funzionari dello Stato vanto della Francia, la cosa suona abbastanza scandalosa. Macron si è giustificato spiegando che la consulenza della Mc Kinsey è stata preziosa per l’organizzazione del piano vaccinale contro il Covid, e che alla società americana è andato solo il 4 per cento dell’importo di tutte le consulenze esterne.

Molti fanno però notare che nel 2017 non pochi alti dirigenti della McKinsey fecero  gratuitamente campagna per Macron, ricorprendo anche ruoli che avrebbero dovuto essere remunerati in base alla normativa francese. Se l’inchiesta non si sgonfierà prima del 24 aprile (data del ballottaggio) Macron potrebbe rischiare l’osso del collo nelle urne.

Tags: emmanuel macronFranciamarine le pen
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Il presidente francese Emmanuel Macron con il cancelliere tedesco Olaf Scholz al G7 Germania, 26 giugno 2022

Economia. Anche Francia e Germania hanno i loro guai

16 Agosto 2022
Manifestazione in Francia nel 2020 contro il terrorismo islamico dopo l'uccisione di Samuel Paty

È il jihadismo l’ideologia terrorista più pericolosa d’Europa

11 Agosto 2022
Giorgia Meloni

L’alternativa che l’Italia può offrire all’Europa delle grandi coalizioni

10 Agosto 2022
Francia lgbt

La Francia avrà un ambasciatore dei diritti Lgbt. Che non serve a niente

8 Agosto 2022

Botta e risposta a colpi di velo tra influencer islamiche e cristiane

6 Agosto 2022
Spot caf Francia

Troppi bianchi eterosessuali nello spot, la gauche francese protesta

3 Agosto 2022

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Come il vecchio marpione Tabacci ha fregato il giovane Di Maio
    Lodovico Festa
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il cardinale Jozef Tomko, collaboratore di sette papi
    Angelo Bonaguro
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Pian della Tortilla, Novella degli scacchi, Le campane di Nagasaki
    Miber
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il samizdat slovacco che parlò di Cl negli anni Ottanta
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Amici e lettori in Sardegna, sabato a Sassari si ricorda Luigi Amicone

11 Agosto 2022
Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist