L’obiettivo dell’iperbolica campagna social sulle molestie è «la scomparsa dell’uomo»

Di Redazione
22 Novembre 2017
L'intellettuale Finkielkraut attacca l'equivalente in Francia della campagna lanciata in Italia da Asia Argento: «Accusare senza prove è un regresso della civiltà. Le femministe si zittiscono solo davanti all'islam»
epa06296922 Women shout slogans during a rally against gender-based and sexual violence against women, in Paris, France, 29 October 2017. 17. The hashtag #MeToo was established in social networks aimed to encourage women to denounce their case of alleged sexual abuse. EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

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Anche in Francia impazza la campagna social che, sulla scorta del caso Weinstein, spinge le donne a mettere sulla piazza digitale abusi, molestie e violenze subiti dagli uomini, accusandoli non nelle sedi appropriate ma su Twitter e Facebook. L’hashtag coniato, l’equivalente dell’inglese #MeToo e dell’italiano #Quellavoltache, è #BalanceTonPorc, fai il nome del tuo maiale. L’obiettivo, più che la denuncia formale, è la gogna.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”] Intervistato dal Figaro, Alain Finkielkraut commenta preoccupato la nuova moda: «Mi è venuto un colpo quando ho visto l’hashtag. Il fine non giustifica i mezzi, l’emancipazione non può passare dalla delazione, questo va contro ai valori della civiltà. Un avvocato, Marie Dosé, l’ha detto chiaramente: “La colpevolezza non si stabilisce sui social, ma attraverso la giustizia”. Sgravare la parola dalle difficoltà del contraddittorio non è un progresso ma una regressione pericolosa». Secondo l’intellettuale, pur non potendo screditare tutte le testimonianze che appaiono sui social solo perché «non rispettano la forma», e pur ammettendo che «il sessismo evidentemente non è morto», «è assurdo dire che la giustizia resta passiva quando un terzo dei detenuti nelle prigioni francesi sono condannati per crimini e delitti sessuali».

La Francia punisce già dal punto di vista civile e penale le molestie sul luogo di lavoro ma ora si vogliono «gonfiare le cifre abolendo ogni distinzione tra seduzione fallita e aggressione fisica», alimentando la «bulimia del penale». Per Finkielkraut la campagna contro le molestie non è che l’ultimo passaggio di un percorso cominciato con aborto e divorzio, proseguito con la lotta sulla pari dignità salariale fino alla filiazione senza padre garantita dalla fecondazione assistita per lesbiche e donne single (che Macron vuole approvare), che mira in ultima istanza alla scomparsa dell’uomo: «Quando la scomparsa dell’uomo diventa un diritto della donna, si può ancora parlare seriamente di ordine patriarcale?».

L’unica cosa strana per l'”immortale” dell’Academie Française è che le femministe, sempre pronte a denunciare qualsiasi abuso da parte dei maschi bianchi e cristiani, si zittiscono improvvisamente quando si tratta di musulmani, come nel caso di Colonia: «Uno degli obiettivi della campagna #balancetonporc era quello di affogare il pesce dell’islam: nascondere Colonia, nascondere la Chapelle Pajol, i bar vietati alle donne a Sevran o a Rillieux-la-Pape».

Foto Ansa

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