
L’importanza di condividere tutte quelle calorie bruciate
Avete mai fatto qualche sacrificio in nome dello sport, tipo alzarsi alle 6 del mattino per andare a correre quando fuori ci sono solo i gatti randagi? Se non l’avete fatto, vi sentirete stanchi al solo pensiero, se l’avete fatto certo non vi verrebbe in mente di condividere le vostre fatiche sui social network, mentre state correndo, uno status su livello di sudorazione della vostra maglietta. Eppure, il binomio fitness e rete trova sempre più adepti. I puristi dello sport storcono il naso, ma ciò permette alle aziende di prodotti sportivi di farsi conoscere e agli utenti di soddisfare il loro ego narcisistico e di gareggiare con gli altri sportivi in una gara all’ultima caloria bruciata.
La Nike per esempio ha lanciato un paio di anni fa un aggeggino che, se inserito sotto le scarpe, permette di misurare la distanza percorsa e la performance raggiunta durante la sessione di running, senz’altro molto utile per chi vuole migliorare. In seguito ha dato la possibilità agli atleti di scaricare e condividere la fatica fatta, condividendola su tutti i social network. Come a dire: “Pappemolli, guardate quanto sono bravo io”. Il motto dell’azienda suona però un tantino esagerato: “If you have a body, you’re an athlete”. Se hai un corpo, sei un atleta.
Learn to live fit è invece una pagina di Facebook in cui gli utenti possono postare le foto del prima e del dopo attività fisica. Qui le immagini di gente che corre sulla spiaggia al tramonto con frasi stile Moccia si sprecano, ed è più una gara a chi sta meglio in bikini che un luogo in cui scambiarsi consigli utili sullo sport intrapreso. In ogni caso, piace a oltre 18 mila vanitosi.
Le applicazioni da scaricare sullo smartphone per poi condividere e condividere e condividere ancora sono sempre più numerose. C’è Runkeeper, per tracciare i chilometri e il tempo, c’è Endomondo, esteso anche alla bicicletta e al nuoto, c’è iRunner, implementato anche della funzione motivatore. Dirsi tra sé “muovi quella ciccia” non è più di moda, meglio farsi intimidire da una voce meccanica. Ovviamente, questo aspetto di condivisione non potrebbe che essere sfruttato anche da chi è a dieta. Per questo scopo c’è Tweet what you eat, un modo per pubblicare sul profilo twitter il diario alimentare, e per chi invece vuole “sfidare gli amici” si può iscrivere a Foodzy, dove tutto ciò che “non” viene ingerito viene registrato. Vince chi ha un profilo alimentare più salutare degli altri. Le gare di hot dog non sono davvero più di moda.
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