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Pubblichiamo la lettera a Luigi Amicone che la figlia Gloria ha letto durante il suo funerale nel duomo di Monza.
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Ieri sera non ho potuto non pensare ad una frase che il papà mi diceva spesso: «Meno male che la vita è triste, se no sarebbe disperata». Una delle primissime frasi che gli disse il Gius, al loro primo incontro.
Meno male che la vita è triste, se no sarebbe disperata, come il Giò, che con la stessa ingenua baldanza del papà dice: «Come diceva il mio prof di Arte confrontando il Campo di grano di Van Gogh, dove il cielo è nero ma vedi che c’è una strada, e L’urlo di Munch».
Meno male che la vita è triste, se no sarebbe disperata. Come la Clara che guardando il papà dice: non mi ha permesso che mi accompagnasse all’altare, ma mi ha permesso che io lo accompagnassi in ospedale.
Come la mamma che ieri mattina con la sua incrollabile speranza mi dice: il Gius mi diceva «chiedimi tutto». E per la Lalla l’ho chiesto. E ...
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