Berlusconi: «Non siamo estremisti. Fatto chiarezza coi ministri. Votiamo Imu e Iva e poi alle urne»

Di Redazione
30 Settembre 2013
Il premier si rivolgerà alle Camere, ma non vuole governare a tutti i costi. Il ministro dimissionario parla al Corriere: «Abbiamo ancora due-tre giorni di tempo». «ll problema sono i cattivi consiglieri che stanno intorno a Berlusconi»

Parla Silvio Berlusconi e cerca di gettare acqua sul fuoco. «Ho deciso da solo», ha detto alla riunione del gruppo dei parlamentari del Pdl. Poi ha aggiunto: «Forza Italia non è una forza estremista e nessuno mi ha costretto. Ho deciso nella notte perché gli italiani non capivano come facevamo a stare al governo con la sinistra se i nostri deputati si erano dimessi».
Quindi la linea rimane quella delle dimissioni ma «il decreto Iva sarà approvato. Per il bene del Paese, assicuriamo che in una settimana votiamo la cancellazione della rata Imu, la legge di stabilità purché non aumenti la pressione fiscale e la cancellazione dell’Iva. Poi torniamo al voto e vinceremo». E sul futuro e su quale possibile governo possa venire a formarsi, il Cavaliere dice «no a governicchi con maggioranze raffazzonate, transfughi e con gente scappata di casa». La linea, insomma, è quella già annunciata: «Si torni a votare».
Il leader di Forza Italia ha anche speso parole sulla polemica tra i ministri dimissionari e il direttore del Giornale Alessandro Sallusti: «I panni sporchi si lavano in casa». Tuttavia «le polemiche coi ministri sono rientrate dopo il chiarimento di oggi. C’è unità d’intenti, loro temono che le dimissioni facciano perdere consenso: hanno ragione, ma ora è superato. Dobbiamo restare uniti, non dobbiamo dare all’esterno l’impressione che sta dando il Pd».

LO SCONTRO. La giornata si era aperta nel centrodestra all’insegna dello scontro. Dopo le dimissioni dei ministri del Pdl dal governo Letta e la presa di posizione di Angelino Alfano («si può essere diversamente berlusconiani»), Enrico Letta aveva deciso di non dimettersi. Il premier era stato a colloquio con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano che aveva diffuso una nota nella quale il presidente diceva di aver «esaminato attentamente la situazione» che «ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica».
La posizione di Napolitano è che si andrà alle urne solo «se non ci saranno alternative». Per questo Letta illustrerà al parlamento (mercoledì) «le proprie valutazioni sull’accaduto e sul da farsi. Il Presidente del Consiglio concorderà la data dei dibattiti con i presidenti delle Camere».

LETTA: CHIEDO FIDUCIA PER ANDARE AVANTI. Intervenendo alla trasmissione “Che tempo che fa”, Letta aveva detto che «ognuno si assumerà le proprie responsabilità con la massima trasparenza. Chiederemo la fiducia sia al Senato sia alla Camera», aggiungendo che «non so dire cosa succederà nei prossimi tre giorni: non ho intenzione di governare a tutti i costi, sono stato chiaro. La fiducia la chiederò non per tre giorni ma per andare avanti».
La fiducia sarà chiesta in base «a quello che vorremo fare insieme, a partire dalla legge di stabilità». Di certo occorrerà discutere della riforma elettorale: «Con il Porcellum non si può e non si deve votare. Spero che passando la fiducia mercoledì ci siano le condizioni per poter cambiare la legge elettorale».

LUPI: ATTENTI ALLA DERIVA. Intervistato oggi dal Corriere della Sera il ministro dimissionario Maurizio Lupi ha spiegato che «abbiamo ancora due-tre giorni di tempo per usare la forza delle nostre proposte e continuare a far lavorare questo governo con un rinnovato programma. È giusto e doveroso dire che la strada che abbiamo imboccato è sbagliata».
Lupi ha affermato di essersi dimesso «perché la serietà in politica è una cosa importante. Siamo stati nominati dal presidente Berlusconi in un governo politico per un momento eccezionale e se il nostro leader ci chiede di dimetterci, serietà ci impone di farlo». Tuttavia, la strada intrapresa, secondo Lupi, «è sbagliata perché così non si fa il bene del Paese. Proprio perché siamo leali e non fedeli al presidente Berlusconi, alla sua storia, ai suoi ideali e valori, dobbiamo denunciare con forza i rischi che stiamo correndo. In questo momento stiamo rilanciando Forza Italia: un partito nato perché voleva bene al suo Paese. Un partito che, come Berlusconi ha dimostrato quando è nato il governo Letta, riesce a muoversi anteponendo il bene dell’Italia anche al partito stesso. Mi chiedo se con questa scelta siamo su questa strada o se il partito stia prendendo un’altra deriva. C’è il rischio che Forza Italia diventi un partito estremista, che urla, strepita, insulti le istituzioni e metta in secondo piano il bene del Paese».

“DIVERSAMENTE BERLUSCONIANI”. Per illustrare la propria posizione, Lupi ha detto che che essere «“leali e non fedeli” significa questo: io ho un bellissimo cane che si chiama Macchia e mi è fedelissimo, mi fa feste e mi segue ovunque. Ma la lealtà è un’altra cosa: significa sorreggersi vicendevolmente nell’avventura della vita, nelle fatiche e negli insuccessi. Significa dirsi anche che qualcosa non sta andando, per poi mettersi in cammino insieme».
Quindi «serve un momento di verifica e di forte rilancio dell’azione dell’esecutivo anche sul tema dell’Iva, dell’Imu e del cuneo fiscale». All’interno del partito «ci confronteremo come sempre. Il gesto delle nostre dimissioni può essere una grande opportunità per chiamarci all’interno del partito. Sono stati convocati i gruppi parlamentari e decideremo con i gruppi e con il presidente Berlusconi la linea che Forza Italia dovrà tenere».
Lupi lavorerà affinché «Forza Italia possa essere il movimento che in futuro vorrà rappresentare la grande area dei moderati guidata da Silvio Berlusconi». In cui, come ha spiegato Alfano, si possa «essere “diversamente berlusconiani”. Il problema sono i cattivi consiglieri che stanno intorno al presidente, che sono estremisti e non rappresentano l’identità di Forza Italia. Siamo sempre riusciti a trovare una sintesi. La nostra forza è la nostra unità».

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17 commenti

  1. gino

    Lupi bau bau non si smentirà, farà il cagnolino addomesticato come sempre

  2. Alcofibras

    Ormai nel futuro di Berlusconi c’è solo un tipo di urna.

    E non è quella elettorale

  3. Michele

    Scusate, una domandina semplice: il centrodestra coincide con Berlusconi?
    La persona Berlusconi e’ insostituibile?
    Un partito di centrodestra in cui Berlusconi non avesse un ruolo di leader e’ immaginabile, o si fa peccato?
    E’ ormai una questione di pancia, mi meraviglio che il Cav non ci arrivi: gli effetti speciali hanno finito di stupire e affascinare. Puo’ accomodarsi all’uscita, ma non lo fa. E’ poi cosi’ difficile accomodarLo all’uscita, senza se e senza ma?
    Dobbiamo proprio andare allo sfascio?
    Il Cav ha avuto un ruolo importante, e’ stato un grande, ora e’ passato. Punto e basta. Andiamo avanti per favore

  4. TheGabs

    E’ ora di stare uniti, di combattere palmo a palmo l’egemonia culturale sinistrorsa che si riflette nell’arroganza di un sistema giudiziario scandaloso, in un sistema scolastico che è parcheggio di inetti e ammortizzatore sociale, nell’attacco alla vita e alla Realtà stessa.
    Berlusconi doveva fare di più…Ma poteva? Siamo ingessati in un sistema di lobbies e corporazioni che vivono di rendita (“i soci vitalizi del potere ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione…”) mentre la famiglia, la nostra storia, il nostro Paese sono sotto attacco e vengono logorati. Il rischio della deriva grillina è sempre più concreto mentre si fa strame, anzi peggio, si piegano la Costituzione (pessima e vetusta) ai propri fini, guardacaso strizzando l’occhio sempre a manca.
    Ripeto dobbiamo stare uniti, rifiutare la politica fatta di piccolo cabotaggio, di calcoli e “stabilità” che sa di stantio, di muffa, di morte..Poco tempo è rimasto per le riforme necessarie, prima che questa Europa di burocrati e ragionieri prevalga spianandoci ed omologandoci alla dolce ideologia LGBT….della morte assistita… della solitudine più cupa. Sed non prevalebunt!

    1. omac

      Berlusconi poteva fare di più? caspita in 20 anni con maggioranze bulgare di yes man,con un partito monarchico basato sul culto di sé stesso,assolutamente estraneo alle “lobby” editoria,televisioni,settimanali,quotidiani,calcio,agganci
      “pesanti”al mondo massonico,mi domando cosa poteva fare,poveraccio entrato in politica per salvarci,non per interessi personali (si rilegga i bilanci aziendali di b prima di scendere in campo e dopo) che disse che evadere le tasse era cosa buona e giusta, Santo subito

      1. omac

        Dimenticavo forse PAOLO BORSELLINO, e il GENERALE DALLA CHIESA,noti comunisti schedati,nelle loro indagini,avrebbero potuto testimoniare l’alto valore morale di papy,e di Vittorio Mangano,definito testa di Ponte. Fra la mafia siciliana e la industria del Nord,peccato ma….. sed non prevalebunt!!!!

  5. giesse

    Quando c’è il cadreghino di mezzo anche i lupi diventano agnelli.

  6. Nicola

    E’ lo stesso teatrino che è avvenuto dopo la caduta del governo Monti.
    Comunque gli errori si pagano chiedete a Formigoni cosa pensa oggi di Maroni (vostro candidato nelle passate elezioni regionali) che si è costituito parte civile nei suoi confronti con un avvocato privato?

  7. Alcofibras

    Noto con piacere che l’ordine di servizio “mollate Berusconi al suo destino” lanciato dalla CEI è arrivato forte e chiaro anche alla Direzione di Tempi

    Meglio tardi che mai

    1. andrea

      la Chiesa in Italia e nel mondo fa politica, l’ha sempre fatta e la farà.

      “Diverse voci dissidenti, fra le quali quella di esponenti di primo piano del Pdl, più o meno apertamente hanno espresso il proprio favore per soluzioni in grado di scongiurare una crisi che appare irresponsabile provocare non solo per le sue ripercussioni economiche, ma per le ricadute sulla credibilità dell’intera classe politica italiana”

      da

      http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/internazionale/2013/224q13-I-ministri-del-Popolo-della-libert–hanno–.html&title=L%E2%80%99Italia%20costretta%20a%20una%20nuova%20crisi%20politica&locale=it

      e questa crisi non c’entra nulla con i valori non negoziabili.

      CL è un movivento ecclesiale cattolico, Tempi gravita nell’area CL, e si “schiera” di conseguenza.
      (non poi così tanto questa volta, si sono limitati alla pura cronaca e all’editoriale di Tracce, un vero commento della redazione ancora manca)

      Qualche volta fa piacere, qualche volta no.

  8. giovanni

    Dal di fuori tutti sono bravi e tutti sanno cosa fare, poi quando uno si prende la responsabilità di fare qualcosa incominciano i problemi, c’è chi vuole che le cose precipitino e rema contro, c’è chi non gliene frega nulla, c’è chi è animato da buone intenzioni, e c’è chi non ci capisce nulla. La cosa più facile da fare è criticare evitando di sporcarsi le mani.

  9. Robert Benson

    SVEGLIA LUPI !!!! Ma di quale storia e valori parliamo a proposito di Berlusconi? Ma non l’avete capito che del paese non gliene importa nulla (“se non fosse per i miei figli me ne andrei da questo paese di …..”).

  10. pg

    Noi come cittadini abbiamo il dovere di andare a votare ma io questo dovere lo tiglierei in tanto è sempre peggio… delusione totale…penso a mia figlia che disastro per loro…..

  11. Sergio

    Lo spread sale: posso chiedere a Berlusconi che il danno cagionatomi mi sia rifuso? Non chiedo la restituzione dell’IMU; qiella si sapeva essere una baggianata pre-elettorale, ma che almeno non faccia cadere i governi quando gli pare. Bella prova.

  12. valeria46

    Lupi dice che si e’ dimesso da Ministro per lealta’ verso Berlusconi che lo aveva “nominato in questo governo” ma io penso sia piu’ corretto dire che era stato “proposto” per questo governo perche’ se Lupi e’ in parlamento e’ grazie ai voti che ha ricevuto dal “popolo” ed e’ a questo “popolo” che deve rispondere, un “popolo” che non si riconosce nella deriva radicale che ha preso il partito. Capito Lupi? Questo tanto per mettere in chiaro le cose altrimenti che andiamo a votare a fare?

    1. giovanni

      Io penso che in politica o hai la maggioranza e allora decidi tu cosa fare, altrimenti per forza di cose uno deve scendere a compromessi anche con chi è contrario ai tuoi principi. Non c’è altra possibilità, in alternativa c’è solo il peggio

  13. Back Home

    Lupi & Company tirate fuori le palle!

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