«Che lo spargimento del nostro sangue sia conforme a quello dei santi martiri. E Iddio si compiaccia del nostro volontario olocausto, e non lasci la sua Chiesa nelle mani dei pagani»
La statua equestre di san Vartan Mamikonian nel memoriale della battaglia di Avarayr a Gyumri, Armenia
Concludevo così l’ultimo Molokano (scusate la assonanza poco augurale con l’ultimo dei mohicani): «L’eroe d’Armenia è un generale e martire. Si chiama Vartan. Combatté contro il re persiano che voleva costringere gli armeni a rinunciare al loro Cristo per abbracciare il Sole e il Fuoco dello zoroastrismo. […] La battaglia fu perduta. Lui e i suoi uccisi. […] La prossima puntata, a Dio piacendo, racconterò la sua storia. Il suo misterioso ritorno tra noi, al cospetto del Padrone del mondo».
Rileggo e non riesco a capire cosa sia successo per indurmi a scrivere l’ultimo rigo. «Il misterioso ritorno tra noi» di Vartan? In realtà volevo semplicemente raccontare che cosa capitò allora (Quinto secolo) nelle terre della Grande Armenia. Intendevo basarmi in modo tranquillo e didascalico su un’opera meravigliosa per raccomandarla a tutti. E invece eccolo passeggiare vicino a me, ha appena visto il Padrone del mondo, che gli ha detto con la consuet...