«L’Emilia-Romagna ha bisogno di aria nuova»
Dice Valentina Castaldini che quel che vorrebbe vedere in Emilia-Romagna «è un po’ più di umiltà in chi guida la regione da ormai cinquant’anni. Esiste anche per la sinistra la possibilità di correggersi e di farsi consigliare… o no?». Castaldini corre per Forza Italia nel collegio di Bologna dove punta a essere confermata come consigliere regionale alle imminenti elezioni (17-18 novembre) che vedono sfidarsi la civica Elena Ugolini (centrodestra) e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale (centrosinistra).
L’ultima settimana di campagna elettorale si è aperta nel peggiore dei modi possibili con gli scontri in piazza a Bologna tra le forze dell’ordine e i collettivi antifascisti che volevano impedire una manifestazione di Casapound. «È un clima – dice Castaldini a Tempi -, cui, purtroppo, siamo abituati da anni. C’è una parte che vuole impedire a un’altra di manifestare. Le aggressioni alle forze dell’ordine sono ingiustificabili perché ogni atto di violenza, e mi auguro che la sinistra finalmente lo capisca, è sempre da condannare».
Territorio e sanità
Un altro tema che la cronaca impone è quello della messa in sicurezza del territorio dopo le continue alluvioni. «Gli interventi non sono rinviabili, ma c’è un problema: le mappe di rischio idrogeologico, nonostante quanto accaduto lo scorso anno in Romagna, non sono mai state aggiornate. Questo è un fatto grave: come si può pensare di intervenire per mettere in sicurezza il territorio se non lo si conosce? Non si può scherzare su questo e non si può pensare di poter fare sempre e tutto da soli. Anche perché, come abbiamo visto, si è fatto pure male o non si è fatto niente».
Al centro degli impegni presi da Castaldini con i suoi elettori ne spiccano alcuni. «Innanzitutto la sanità, dove servirebbe una riforma del sistema per ridurre le liste d’attesa e riordinare la disorganizzazione che regna nei Pronti Soccorso e nei Cau (Centri di assistenza e urgenza). L’errore commesso dalla giunta Bonaccini in questi anni è stato quello di limitarsi a piccole azioni di rattoppo, senza mai impegnarsi in interventi più generali e strutturali. Bonaccini ha governato a colpi di delibere, saltando sistematicamente l’assemblea: se si vuole non solo comandare, ma anche cercare di risolvere i problemi, conviene ridare centralità all’assemblea legislativa, dove una collaborazione tra maggioranza e minoranza può dare buoni frutti».
Imprese, famiglia, educazione
In questi anni da capogruppo di Forza Italia in Consiglio, Castaldini ha prestato attenzione soprattutto ad alcuni temi. «Quello delle imprese, soprattutto quelle medie e piccole, che sono il tessuto e la ricchezza della nostra regione. Abbiamo davanti grandi sfide nei prossimi anni e penso al comparto dell’automotive, particolarmente importante nella nostra regione. Ma penso anche alla questione della natalità su cui la Regione, con i fondi di conciliazione, può fare molto, non limitandosi solo agli interventi, pur necessari, sugli asili nido. Bisogna mettere in campo soluzioni concrete per aiutare le famiglie a superare quegli ostacoli economici che impediscono loro di mettere al mondo il secondo o il terzo figlio. Anche qui: se anziché parlare per vent’anni di genere si fossero spese più energie per elaborare una legge quadro sulla natalità, ora potremmo essere in una situazione diversa».
Infine, «la libertà di scelta educativa che in Emilia-Romagna non è mai esistita. Soprattutto, pensando all’emergere di tanti ragazzi con bisogni educativi speciali, mi chiedo come si possa considerare equo che una famiglia, oltre a pagare la retta, debba anche accollarsi i costi del sostegno».
«L’Emilia-Romagna – conclude Castaldini – è una regione ricca di risorse e talenti, ma non è vero che tutto vada bene. C’è molto su cui lavorare e un po’ di aria nuova farebbe bene. C’è bisogno di rinfrescare un sistema che, specie negli ultimi anni, ha mostrato segni di stanchezza e inefficienza».
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