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«Adesso sono rimasti i cocci ed è sicuramente il momento più complicato», sintetizza Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio cesenate. È una valutazione che ha una prospettiva più ampia del recinto regionale, aggiunge Patrignani: «Non possiamo permetterci di bloccare la Romagna che è una delle locomotive italiane, se si blocca questa locomotiva ne patiscono molti altri territori».
Fissando lo sguardo sull’ampia zona colpita lo scorso maggio da alluvione e dissesto idrogeologico, l’immagine dei cocci è calzante. È un mosaico spezzato di danni, persone all’opera, attese, sconcerto, ipotesi. Si può attraversare la Romagna seguendo le linee di frattura, senza la presunzione di offrire un ritratto compiuto di frammenti ricuciti. Ogni coccio è una storia complicata a sé e ha come punti di contatto con gli altri i lembi di una ferita aperta.
La fotografia dei romagnoli industriosi e perfino ironici fin dagli istanti successivi al disastro è autentica, ma ora è altrettanto fo...
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