Per insegnare ai futuri cittadini l’importanza di pagare le tasse, il Comune di Firenze cosa fa? Ruba le caramelle ai bambini. Anzi, le monete di cioccolato, per l’esattezza. Pedagogicamente, s’intende. L’assessorato all’educazione della città governata dal primo cittadino Matteo Renzi, infatti, di concerto con il comando provinciale delle Fiamme Gialle, ha invitato un centinaio di studenti delle scuole elementari a partecipare a un gioco che si svolgerà oggi venerdì 19 aprile nella sala consiliare del Palazzo comunale e che si propone di aiutare gli alunni a familiarizzare con concetti tipo: “tasse”, “comunità”, “governo”, “spesa”, “evasione”, “multe” e “sanzioni”. Non è la prima volta che Comuni italiani praticano questo gioco. In passato era toccato ancora a Firenze e a Riccione.
“LE BELLE TASSE”. Il gioco ideato dal professore universitario Franco Fichera, ordinario di diritto tributario all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, si chiama “Le belle tasse” e domani vedrà coinvolti gli studenti di quarta e quinta elementare delle scuole Giotto e Fanciulli che, per un giorno, si trasformeranno in provetti contribuenti. In primo luogo verrà simulata l’esistenza di una comunità; ciascun membro dispone di una certa personale ricchezza, chi più e chi meno, proprio come nella realtà (trattasi di monete di cioccolato distribuite in maniera casuale e diseguale tra i partecipanti); dopo l’istituzione delle “Autorità di governo” (non è dato sapere se verranno elette democraticamente dai piccoli o saranno imposte in maniera autoritaria dagli organizzatori), queste si preoccuperanno di riscuotere tasse e balzelli.
UTILE ANCHE PER LO STATO. Tramite il loro coinvolgimento diretto, spiegano gli organizzatori, i bambini dovrebbero familiarizzare con i concetti di “sacrificio individuale” e “interesse collettivo”. Sarà. Ma quand’è che si inventerà un gioco per insegnare allo Stato a pagare in tempo le decine di miliardi di monete (non di cioccolato) che deve alle imprese?