Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Giustizia

La trattativa stato-mafia era una boiata pazzesca

La Corte d'assise d'appello di Palermo ribalta la sentenza di primo grado: assolti Dell'Utri, Mori, Subranni e De Donno. È il crollo definitivo di un teorema assurdo

Ermes Antonucci
24/09/2021 - 6:35
Giustizia
CondividiTwittaChattaInvia
La corte d'assise di Palermo
La corte d’assise di Palermo che ha ribaltato lamentanza di primo grado sulla trattativa stato-mafia (foto Ansa)

Il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia è clamorosamente crollato. La Corte d’assise d’appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado emessa tre anni e mezzo fa, ha assolto dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato tutti i principali imputati: l’ex senatore Marcello Dell’Utri, gli ex generali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni (in primo grado condannati a 12 anni) e l’ex colonnello Giuseppe De Donno (condannato in primo grado a 8 anni).

Condannati Bagarella e Cinà

La corte, composta da giudici sia togati che popolari, ha invece confermato la condanna per i boss Leoluca Bagarella (riducendola da 28 a 27 anni di reclusione) e Antonio Cinà (12 anni). Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni, ma dal verdetto è possibile immaginare la logica seguita dalla corte: attraverso le stragi del 1992 e 1993, Cosa nostra minacciò le istituzioni dello Stato, ma queste non si piegarono a patti. In altre parole, la trattativa ipotizzata più di dieci anni fa dai pm di Palermo (Antonio Ingroia e Nino Di Matteo su tutti) non ci fu.

Una sentenza coraggiosa, quella dei giudici d’appello, che ha il merito di stabilire una verità processuale coerente con la verità storica, e anche con una serie infinita di sentenze passate in giudicato che hanno sempre negato l’esistenza di una trattativa tra lo Stato e la mafia.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Lo stato ha sconfitto Cosa nostra

La verità storica ci dice che dalla guerra lanciata contro lo Stato agli inizi degli anni Novanta, la strategia stragista di Cosa nostra è uscita sconfitta, grazie alla reazione avuta dalle istituzioni dopo l’uccisione di Falcone e Borsellino e culminata con l’arresto dei capi storici della mafia, Totò Riina e Bernardo Provenzano. Di fronte a questo dato di fatto, immaginare che lo Stato sia venuto a patti con Cosa nostra appare pura opera di fantasia.

La storia smentisce anche le principali ipotesi sollevate dai pubblici ministeri, in particolare quelle relative ai benefici che la mafia avrebbe ottenuto dal presunto dialogo con pezzi delle istituzioni. L’unico elemento concreto evocato dall’accusa in questi anni riguarda il periodo immediatamente successivo alle stragi (sul periodo post-1994, in cui la minaccia mafiosa sarebbe stata trasmessa al governo da Dell’Utri, i pm non sono infatti riusciti a individuare alcun provvedimento favorevole alla mafia) ed è costituito dalla mancata proroga di 336 misure di carcere duro per altrettanti detenuti al 41bis, operata nel novembre 1993 dall’allora ministro della Giustizia Giovanni Conso.

In realtà, la storia ci dice che il mutamento di regime carcerario non solo coinvolse soltanto diciotto detenuti appartenenti alla mafia (e pure di rilievo modesto), ma che esso fu imposto da una precedente sentenza della Corte costituzionale, col risultato che, se si seguisse la logica dei pm, anche i giudici costituzionali dovrebbero essere accusati di far parte della trattativa.

La tesi della procura era «infondata»

La sentenza della corte d’assise d’appello pone rimedio a uno scenario giudiziario che rischiava di risultare schizofrenico. Il verdetto di condanna di primo grado, infatti, contrastava completamente con numerose sentenze definitive. Colui che secondo i pm avrebbe svolto il ruolo di promotore della trattativa tra i carabinieri del Ros e Cosa nostra, vale a dire l’ex ministro Calogero Mannino, è stato assolto in via definitiva dalla Cassazione nel processo stralcio sulla trattativa. Nella sentenza di assoluzione, i giudici di appello hanno stabilito che Mannino non era finito “nel mirino della mafia a causa di sue presunte ed indimostrate promesse non mantenute”, ma, al contrario, era “una vittima designata della mafia, proprio a causa della sua specifica azione di contrasto a Cosa nostra quale esponente del governo del 1991”.

I giudici hanno inoltre definito la tesi della procura di Palermo «non solo infondata, ma anche totalmente illogica ed incongruente con la ricostruzione complessiva dei fatti, con la quale non combacia da qualunque punto di vista la si voglia guardare». La stessa sentenza ha pure stabilito che l’unico presunto beneficio ottenuto dai mafiosi, il mutamento di regime carcerario per 336 detenuti, non fu il frutto di un patto scellerato tra lo Stato e Cosa nostra, bensì “una scelta politico amministrativa”.

L’insensato verdetto primo grado

Il verdetto di primo grado contrastava poi con le sentenze definitive che hanno assolto il generale Mario Mori dalle accuse di favoreggiamento alla mafia in relazione alla ritardata perquisizione del covo di Riina e alla mancata cattura di Provenzano a Mezzojuso. Il verdetto faceva a botte anche con la sentenza con cui Dell’Utri è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, visto che l’ex senatore è stato riconosciuto colpevole fino al 1992, e non anche nel periodo successivo (quello in cui, secondo i pm della trattativa, Dell’Utri si sarebbe fatto portatore delle minacce della mafia).

Infine, la sentenza definitiva del processo “Borsellino ter”, pronunciata nel 2006 dalla Corte d’assise d’appello di Catania, stabilisce che Borsellino fu ucciso per vendetta per la sentenza del maxiprocesso e per l’impegno crescente che stava dedicando ad alcune inchieste scomode a Cosa nostra, e dunque non, come sostenuto dai pm della trattativa, a causa del patto tra lo Stato e la mafia. Insomma, la sentenza della Corte d’assise d’appello di Palermo ristabilisce finalmente la verità su ciò che accadde nel periodo delle stragi mafiose. Tra lo Stato e la mafia non c’è mai stata alcuna trattativa.

Tags: BagarellaMarcello Dell'UtriMario Moritrattativa Stato-Mafia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

La corte d'assise di Palermo

Il vero volto del potere: calunniare chi chiama le cose con il loro nome

8 Maggio 2023
Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, 11 novembre 2007 (Ansa)

Trattativa Stato-mafia. Se sei Berlusconi, comunque ti tirano le pietre

1 Maggio 2023
Il generale Mario Mori, Roma, 19 aprile 2019 (Ansa)

La trattativa Stato-mafia non c’è mai stata. La giustizia e la vergogna

28 Aprile 2023
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, 26 ottobre 2022 (Ansa)

Per non soffocare nelle polemiche di giornata, il centrodestra avvii una fase costituente

19 Gennaio 2023
Messina Denaro

L’arresto di Messina Denaro non placa i fissati del «c’è sotto qualcosa»

18 Gennaio 2023
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro in un fermo immagine dopo l'arresto dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza, Palermo, 16 gennaio 2023 (Ansa)

L’arresto di Matteo Messina Denaro segna la fine dell’antimafia delle chiacchiere

17 Gennaio 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un ragazzo durante un momento di riposo dal lavoro di ripulitura dopo l'alluvione che ha colpito Forlì, 22 maggio 2023 (Ansa)

Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango

Marianna Bighin
26 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non solo Mattarella: l’isteria anti Meloni ha stufato perfino Arisa
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    I moralisti contro Springsteen e Roccella contestata
    Emanuele Boffi
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    «Con la guerra vince solo il lupo»
    Raffaele Cattaneo
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    L’identità di genere e il fantasma del transumanesimo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist