La Slovenia ha respinto i matrimoni gay grazie «alla mobilitazione dei laici»

Di Benedetta Frigerio
23 Dicembre 2015
Il vescovo: «Hanno combattuto contro un'informazione univoca spiegando alla gente cosa stava accadendo». Sentinelle in piedi: «Andremo avanti»

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«Bisogna ringraziare i laici, che hanno combattuto anche tre anni fa quando stava per passare un’altra norma simile a questa e che includeva la diffusione dell’ideologia gender in ogni ambito della società». Dice così a tempi.it Franc Sustar, vescovo ausiliare di Lubiana. Il riferimento è al risultato del referendum sloveno del 20 dicembre con cui la maggioranza dei votanti (63 per cento) ha bocciato la legge sull’equiparazione dei diritti gay ed etero (compreso il matrimonio e l’adozione) approvata dal parlamento in marzo.

FRA LA GENTE. La vittoria dei contrari è ancor più significativa se si pensa che le associazioni promotrici del referendum hanno raccolto in tempi record le 40 mila firme necessarie a indire la consultazione popolare (la cui legittimità è stata confermata dal Tribunale costituzionale dopo la richiesta di non ammissibilità avanzata dal parlamento). I promotori sono riusciti nell’impresa nonostante l’opposizione del governo in carica di centrosinistra e la campagna contraria dei media. Ci sono riusciti «stando fra la gente e risvegliando la società civile sui rischi di una tale equiparazione».
Nel 2012 era accaduto qualcosa di simile. Anche allora si era tenuto un referendum sui diritti degli omosessuali, in cui circa il 55 per cento degli sloveni si erano opposto all’estensione dei diritti attraverso una legge che prevedeva la cancellazione di termini come “padre” e “madre”, modifiche linguistiche negli ambiti politici e sociali, l’insegnamento del gender nelle scuole e l’applicazione dell’ideologia nel campo medico. «E anche allora seguirono le proteste e un referendum che abrogò la norma».

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LO SCOPO DELLA NORMA. Pochi giorni prima del voto di domenica, durante l’udienza generale, papa Francesco ha spronato «tutti gli sloveni a preservare la famiglia come unità di base della società». Questa volta, continua il vescovo, «la norma era anche più pericolosa di quella di tre anni fa, perché, oltre ad avere come scopo la diffusione dell’ideologia gender, equiparava in tutto e per tutto il matrimonio alle unioni fra persone dello stesso sesso, adozione compresa». Eppure la Slovenia ha già approvato le unioni civili, «ma non basta perché lo scopo è l’adozione e la cancellazione delle differenze, equiparando due cose totalemte diverse». Nonostante la maggioranza di estrema sinistra e i media si siano scagliati contro il referendum, «la mobilitazione in piazza delle Sentinelle in piedi slovene, i convegni, i dibattiti e le raccolte firme, sono servite a sensibilizzare il paese sull’importanza di fermare una deriva con conseguenze pesanti». La Chiesa si è espressa «con una dichiarazione della conferenza episcopale che ribadiva l’importanza della tradizione e della legge divina. Ma in prima linea c’erano i cittadini». Nessun vescovo ha parlato? L’arcivescovo metropolita di Lubiana, Stane Zore, ha ricordato che tutto, «dalla biologia alla Bibbia, dice che la realtà è evidente: solo gli uomini e le donne posso incontrarsi completamente generando altri esseri umani. Dunque, nessuna unione è equiparabile a questa».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]AZIONE CONGIUNTA. Blaz Karlin, membro delle Sentinelle in piedi slovene, conferma che «è stata un’azione congiunta, di chi come noi ha scelto il silenzio come forma di testimonianza, di chi ha spiegato alla gente le motivazioni tramite convegni e di chi ha cercato di agire attraverso l’informazione parallela sui social network». Karlin sottolinea l’importanza dell’attività del comitato “I bambini sono in pericolo”, «che ha raccolto le firme e si è appellata alla Corte Costituzionale», ma anche quella di tantissime associazioni che «hanno fatto del loro meglio». Il desiderio di reagire era tale che «nel nostro caso ci siamo costituiti in poco tempo e tramite i social network abbiamo radunato tante persone che aspettavano di scendere in piazza in questo modo, ordinato e silenzioso, una testimonianza per noi preferibile ai soli dibattiti». È stata la gente normale a muoversi: «Io sono un avvocato semplicemente desideroso di agire e colpito dalle manifestazioni delle Sentinelle in Italia. Ma tutti, padri e madri di famiglia, lavoratori, giovani si sono mossi».

RISULTATO NON SCONTATO. Eppure, solo poche ore dopo la vittoria, continua Karlin, «un membro del governo ha spiegato che in due anni e mezzo occorrerà cercare di cambiare la formazione della Corte Costituzionale, così finalmente la legge passerà». Coscienti del fatto che «il partito di governo di estrema sinistra tornerà alla carica e che occorre rimanere vigili, resta il fatto che, trovandoci tutti i media contro, il successo non era per nulla scontato». Dato il clima, le forze e i mezzi a nostra disposizione, «questo per noi è un miracolo».

@frigeriobenedet

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20 commenti

  1. leo aletti

    Buon Natale a tutti, la famiglia è Giuseppe Gesù e Maria.

    1. Alberto b.

      Già però Giuseppe non era il vero padre del bambini: quindi come la mettiamo ora, giustifichiamo la famiglia non tradizionale? Magari l’utero per procura?

      1. underwater

        Domande assolutamente blasfeme. Fu un unicum nella Storia e non giustifica nessun utero in affitto, vista l entità straordinaria del Donatore e la grazia singolare della Madre.

  2. Bob

    Io comunque continuo a non capire perché voi cattolici spendete così tante risorse e mettete così tanto impegno solo per imporre le vostre regole religiose anche a chi cattolico non è.

    1. underwater

      È esattamente il contrario. Siete voi atei che volete imporre i vostri costumi suicidi al resto della popolazione.

      1. Bob

        Scusami non ti seguo. Non è che se passa la legge sul matrimonio same sex poi tu sei obbligato a divorziare da tua moglie per sposare un uomo (immagino che tu sia maschio ).
        Per te non cambia nulla.
        Semplicemente si da la possibilità Achille la pensa diversamente di vivere la propria vita con i propri affetti.

        1. Bob

          “A chi la pensa”
          Scusa per l’errore dovuti al correttore automatico.

          Aggiungo che non è questione di essere atei: non esiste il dualismo cattolico Vs ateo.
          Ci sono decine di religioni tutte ugualmente degne di rispetto ed è per questo che è ingiusto che una di queste si arroghi il diritto di imporre a tutti indistintamente propria morale.

          1. underwater

            Mi spiego: volete imporre a tutta la società italiana comportamenti privati da sempre riprovevoli e gridate al clericalismo se qualcuno legittimamente ritiene di dissentire. Non fate le vittime, siete voi i carnefici.

          2. Alberto b.

            “da sempre riprovevoli” per chi? Per te? Come vedi ha ragione bob volete imporre regole e valutazioni morali a chi cattolico non è

          3. underwater

            Riprovevoli per chi? Per tutti i sani di mente.

          4. SUSANNA ROLLI

            @ Albero B.
            E’ la natura fisica degli esseri umani -ancor prima che dei suoi pensieri morali- a dirci che l’uomo è così costituito (noi diciamo creato) per incontrare, unirsi fisicamente col sesso opposto; le parti intime dell’uomo e della donna sì conformate si completano (sono create APPOSTA così, conformate a quel modo)…in modo VERAMENTE PERFETTO!
            Ricordo che tutti gli altri organi sono fatti per altre funzioni, per altri scopi (per esempio dal posteriore esce, si espelle tutto ciò che “passa nel ventre e va a finire nella fogna” –Mt 15); non ci vuole una cima.
            Allora, volete prendervela con il Creatore o con Madre natura? O con me, che dico l’OVVIETA’.

          5. SUSANNA ROLLI

            Noi non arroghiamo niente, noi ci difendiamo.

  3. franz

    Democrazia = governo del Popolo. Onore e stima al Popolo Sloveno.

  4. Menelik

    By the way…..che avete visto la fanfara che al TG della prima rete hanno fatto ai matrimoni omosex ad Atene?
    Con quei due seccardini vestiti da preti che prendevano in giro la Chiesa ortodossa, e quel signore che si è sentito offeso?

  5. recarlos79

    tutto passerà, nel bene o nel male. tra la confusione, l’indifferenza, il rancore, l’inadeguatezza di “chi sono per giudicare” e il giubilo di chi se ne approfitta per se stesso senza che gliene freghi nulla del resto. fatevene una ragione.

  6. Luca P.

    “Eppure la Slovenia ha già approvato le unioni civili, «ma non basta perché lo scopo è l’adozione e la cancellazione delle differenze, equiparando due cose totalmente diverse». ”
    Questa aspetto è interessante: le unioni civili non bastano a chi vuole un completo riconoscimento tra coppie omosessuali ed eterosessuali.
    Da qui nasce il dubbio che chi promuove le unioni civili in Italia voglia arrivare ben oltre.
    Naturalmente ogni richiesta e proposta è legittima in uno stato democratico … quindi nulla di scandaloso.
    Tuttavia anche le unioni civili pongono una fondamentale questione:
    Serve veramente una nuova istituzione civile atta a riconoscere (definendo diritti e doveri) l’amore tra individui ?
    Ovvero, senza unioni civili chi impedisce a due persone in Italia di amarsi e di sottoscrivere accordi privati?
    E perché una nuova istituzione civile (come le unioni civili) dovrebbe essere limitata a sole coppie di 2 persone? In Italia non è vietato avere rapporti sentimentali e fisici con più partner … perché questi non dovrebbero essere contemplati da questa nuova istituzione ?

    Insomma mi pare che la Costituzione Italiana faccia una scelta ben precisa: riconosce il valore sociale di due persone che, predisposte dalla natura a procreare, si impegnano in modo stabile e solido davanti alla società … questa è la definizione di Famiglia.
    La Costituzione riconosce che tale struttura sociale abbia un valore intrinseco importante per la società (primancora che per i soggetti stessi), e pertanto riconosce dei benefici atti a favorire questa istituzione.
    La Costituzione non impedisce altre forme di convivenza … ma riconosce quella della Famiglia come una forma privilegiata e con un valore sociale.

    Se i cittadini non prendono coscienza di questo allora sono solo discorsi “da bar”.
    Naturalmente i cittadini possono modificare la legge e la costituzione … ma allora la modifica non è solamente quella delle unioni civili, è una profonda modifica alle basi della Costituzione Italiana e del riconoscimento del valore “naturale” della famiglia.

    1. Luca

      Prendo atto del fatto che, stando alla tua interpretazione, io e mia moglie non avremmo dovuto poter accedere all’istituto matrimoniale.
      Perchè se è vero che lo stato deve riservare una speciale tutela e l’esclusività del matrimonio a chi può e intende procreare, in una logica di incentivo alla riproduzione, giocoforza devono esserne esclusi coloro che, a qualsiasi titolo, non possono o non vogliono generare prole.
      Sono perfettamente d’accordo, peraltro, sull’inutilità delle “unioni civili”, superfluo doppione del matrimonio civile di cui non si sentiva affatto il bisogno.

  7. Sebastiano

    «un membro del governo ha spiegato che in due anni e mezzo occorrerà cercare di cambiare la formazione della Corte Costituzionale, così finalmente la legge passerà»

    La cosa più esilarante di questa frase è che proviene da quelli che sarebbero i “difensori dei diritti”.
    Del diritto espresso dalla volontà popolare tramite una regolare votazione non gliene può fregar di meno: secondo la loro tradizione – storicamente ben consolidata – il “popolo” è la parolina con cui amano riempirsi la bocca nei proclami e nei convegni, salvo poi tentare di bypassarne la volontà, con il contributo di magistrati amici, quando non coincide con la propria visione ideologica.
    Più o meno quello che accade anche da noi, dove una corporazione di intoccabili pretende di fare le leggi che dovrebbe soltanto applicare.

    1. Roberto Pruzzo

      Sono Cattolici “adulti”, cioè confusi, caro “collega” Nela !

    2. Filippo81

      Caro Seba, quando parlano di Popolo si riferiscono a quello ristretto dei circoli finanziari e ai camerieri che vi ruotano intorno.

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