La scuola cattolica. Bastano tre parole per dare l’interpretazione al delitto del Circeo. Prima il libro di Edoardo Albinati, ora il film di Stefano Mordini. Un titolo che è una sentenza e che, come notò Renato Farina su queste pagine quando fu presentato il volume premio Strega, dà ogni volta la stura per riproporre antichi pregiudizi. «Titola la Stampa: “La scuola cattolica cova il delitto del Circeo”. Si noti il tempo del verbo: presente. La chioccia lavora ancora in mezzo a noi a produrre con pazienza mostri. Covare, incubare, scaldare, il beccuccio dei rapaci del Circeo (Ghira, Izzo e Guido) picchietta sul guscio, uscirono trent’anni fa per rapire, stuprare, assassinare dal collegio San Leone Magno. Attenti, la scuola cattolica c’è ancora…» (R. Farina, “Quando il pregiudizio è ‘cristianofobo’ non si scandalizza nessuno”, 29 marzo 2016).
Qui non si tratta di fare la difesa d’ufficio delle “scuole dei preti”. Non ce ne è bisogno: sebbe...
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