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La parola è carne, non emoticon

Di Massimo Camisasca
09 Agosto 2021
Nel tempo della Dad e della comunicazione frammentata del web, va recuperata un’educazione alla lettura, alla scrittura e al pensiero che fornisca al nostro dire un peso specifico. È nel “faccia a faccia” con un maestro che si sorprende la vita nel suo darsi
Mascherina con smile

Pubblichiamo alcuni stralci del discorso tenuto dal monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, in occasione della festa patronale di san Prospero, 24 novembre 2020.

Proveniamo da millenni nei quali l’alimento dei rapporti umani è stato offerto dalla comunicazione orale. La parola detta vocalmente è la prima traduzione del nostro pensiero, nei suoi aspetti intellettuali ma anche emotivi ed emozionali. La parola pronunciata è ricca di sfumature: può raccontare e ragionare, ma anche piangere, gioire, gridare. Nell’oralità ogni termine è intrecciato a un’inflessione, a un tono, essenziali al fine della sua piena comprensione.

Qui la parola si rivela apparentata alla musica e all’armonia, che nella cultura greca e medioevale costituiscono la stoffa di cui è fatto l’universo e il primo riflesso di Dio. Non è casuale che all’origine della cultura occidentale e alla base delle prime forme letterarie ci siano gli aedi e i ...

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