La nuova strategia Lgbt per entrare nelle scuole, sui posti di lavoro, sul web

Di Benedetta Frigerio
10 Maggio 2013
Abbiamo letto la raccomandazione europea accettata dal nostro ministero delle Pari opportunità. Si auspicano nuove norme su matrimonio, cambiamento di sesso e pedofilia.

Un progetto proposto dal Consiglio d’Europa per tutelare le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (Lgbt) è stato trasformato nel 2012 dal ministero italiano delle Pari Opportunità in una “Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Il documento, di cui è stata resa pubblica una bozza di 42 pagine nall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), servirebbe a implementare una “raccomandazione”, di per sé non vincolante, del Comitato dei ministri europeo del 2010.
Non si sa in quali ambienti sia già circolato il testo, ma prevede «una collaborazione tra le diverse realtà istituzionali, il terzo settore e le parti sociali per l’implementazione delle politiche di prevenzione e contrasto della discriminazione nei confronti delle persone Lgbt».

GLI ATTORI. «In tale ottica – prosegue il testo – è stata preziosa la consultazione delle associazioni Lgbt». Nel documento si parla dell’istituzione di una governance nazionale di 29 di queste. Tra le più note l’Arcigay, l’Equality Italia e le Famiglie arcobaleno. Tra i ministeri per applicare la strategia quello dell’Interno, della Giustizia, della Salute, delle Politiche sociali, dell’Istruzione, degli Affari esteri, delle Regioni. Fra le parti sociali da invitare ai tavoli di lavoro sono indicati i sindacati più importanti come la Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, Confartigianato, Confesercenti, Confcooperative, Confapi, Legacoop, Cna, Confagricoltura. Chiamati in causa anche il sindacato e l’Ordine dei giornalisti.
Per giustificare il documento viene subito menzionata un’indagine dell’Istat del 2011 secondo cui il 41 per cento della popolazione ritiene che un omosessuale non debba fare l’insegnante per paura di esternazioni inutili. Secondo il rapporto, questi dati, «indicano ancora una titubanza nella percezione delle discriminazioni per l’orientamento sessuale». Perciò, ai fini di «agire sulla percezione dell’omosessualità e contrastare chiaramente le discriminazioni verso l’orientamento sessuale, il dipartimento delle Pari opportunità ha finanziato varie attività di informazione, sensibilizzazione (…) in collaborazione con il mondo dell’associazionismo».

BISTURI E SCUOLA. Citati poi come discriminanti il costo delle operazioni chirurgiche per cambiare sesso e le liste d’attesa nel settore pubblico. Si parla inoltre della necessità di somministrare ormoni ai detenuti per «non ostacolare il processo di transizione di genere». Grave persino la possibile decisione di proprietari di case che decidano di non affittarle ai transessuali per timore della prostituzione. Non esistono invece «dati o indagini per quanto riguarda le promozioni o progressioni di carriera ed i licenziamenti», ma si citano aziende come l’Ikea e l’Ibm in cui l’omosessualità è particolarmente tutelata. Questo, secondo il protocollo, dovrebbe essere il modello, la cosiddetta politica di «inclusione di diversità», che agevoli chi rientra nelle categorie Lgbt.
Si cita poi la raccomandazione del 2010 per dire che un’inclusione maggiore deve esserci anche nell’assunzione degli insegnanti, favorendo «l’emersione dell’invisibilità delle persone Lgbt nelle scuole, sia tra gli insegnanti sia tra gli alunni».
Si consigliano corsi anti-bullismo in cui valorizzare «le espertize delle associazioni Lgbt in merito alla formazione», inserendo nei programmi scolastici «particolari focus sui temi Lgbt» con una «modulistica scolastica amministrativa e didattica in chiave di inclusione sociale, rispettosa delle nuove realtà familiari, costituite dai genitori omosessuali».

LAVORO E CARCERE. Per quanto riguarda il lavoro si attua l’articolo 29 della raccomandazione europea sull’«accesso all’occupazione e alle promozioni professionali», con il monitoraggio sui luoghi di lavoro, sensibilizzando i datori di lavoro e le figure dirigenziali creando un’apposita «struttura di monitoraggio di discriminazione nel mondo del lavoro» e la «costituzione di un tavolo permanente di monitoraggio della contrattazione nazionale», con la «creazione di network Lgbt all’interno delle aziende» e «l’estensione di benefit specifici».
Si parla poi di borse lavoro e bandi specifici, dell’inserimento nelle forze dell’ordine di omosessuali per il «supporto alla denuncia di eventuali reati».
Per quanto riguarda i carcerati non si parla solo del monitoraggio della salute, della sensibilizzazione degli agenti penitenziari, ma anche dell’inclusione al lavoro carcerario con «programmi di supporto, favorendo anche i percorsi di fine pena o di alternative al carcere», cosa che andrebbe forse richiesta per tutti i carcerati onde evitare ulteriori scontri e violenze già presenti fra i detenuti.

STAMPA E NUOVI REATI. Il capitolo dedicato all’informazione si preoccupa delle «dichiarazioni provenienti da alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche ed ecclesiastiche, veicolate costantemente dai media italiani». È ritenuto intollerante chi parla dell’«omosessualità come di una malattia dalla quale si può essere curati». A tal fine si provvederà per «rilevare e procedere ad una raccolta dati, con particolare riguardo al web (…) sul linguaggio omofobico». Quindi la ricerca di un monitoraggio continuo «sul linguaggio usato dai media» mediante le segnalazioni a un apposito call center di cui si cita il numero. Non solo, anche nelle scuole di giornalismo si dovrà pensare a percorsi formativi sulle tematiche Lgbt e promuovere un premio giornalistico in collaborazione con l’Ordine della professione in merito ad articoli su tali argomenti. Si auspicano poi campagne nazionali e linee guida nell’ambito della comunicazione.
Infine si cita la raccomandazione europea del 2010 per l’adozione di legislazioni e «identificare le fattispecie di reato» che includono qualsiasi «forma di espressione, in particolare nei mass media e su internet», non offensive di per sé ma ritenute in grado «di fomentare, propagandare o promuovere l’odio o altre forme di discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali». Che cosa si intende per “linguaggio discriminatorio”, però, non si dice.

MANIFESTAZIONI E CASE. In fondo alla bozza c’è un paragrafo dedicato alle agevolazioni e ai finanziamenti pubblici da elargire alle associazioni Lgbt. Sulla libertà di manifestare di tali associazioni si chiede che non vi siano restrizioni legate alla salute o alla morale pubblica, come invece previsto dalla legge per ogni altro tipo di manifestanti. Elargendo così un privilegio più che una tutela. Saltando poi a piè pari l’ordinamento italiano fondato sul matrimonio, che dà diritti nel caso di assunzioni di responsabilità, si auspica l’equiparazione della coppia omosessuale a quella sposata.
E, nonostante in Italia non esistano norme sul matrimonio omosessuale, si arriva a parlarne come se la scelta fosse ormai obbligata: «Nelle decisioni in materia di responsabilità genitoriale, o di affidamento di un bambino, gli Stati membri dovrebbero accertarsi che tali decisioni siano prese senza discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere».
Di più, si auspica anche il cambiamento delle norme sulla fecondazione assistita che vietino quella eterologa. Fra le misure richieste l’esclusione dell’omosessualità «dalla classificazione delle malattie», dunque l’impossibilità a chiamarla tale.
Il capolavoro finale è la parte in cui si chiede la depenalizzazione della pedofilia: «Gli Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso».

@frigeriobenedet

Articoli correlati

85 commenti

  1. Carcano 91

    Veramente divertenti il commenti del signor Cagliostro, il quale pesa ogni frase dell’articolo con la bilancia dello speziale, attaccandosi come una mignatta all’interpretazione letterale di un documento pretendendo che noi si badi alla sua ineccepibile forma e non all’eccepibilissima sostanza.
    Come se chi legge, in barba alle proprie esperienze e conoscenze, ignorasse quali sono i veri obiettivi di certe organizzazioni e/o istituzioni, e dunque quali siano le reali intenzioni leggere tra le righe a apparentemente innocue delle loro risoluzioni.
    In questi casi aveva ragione Andreotti: a pensar male si fa peccato ma sovente ci si azzecca.
    Con buona pace dei Cagliostri di turno, che poi son grosso modo gli stessi soggetti che credevano a ogni parola della Pravda.

    1. andrea

      guarda che tra scrivere “mi piace” e “non mi piace” la differenza è minima : 3 sole lettere, ma non direi che chi te la fa notare si sta appellando a cavilli… se non leggi BENE quello che c’è scritto in un documento in realtà stai leggendo solo quello che vuoi tu, allora tanto vale non leggere e dire tu stesso quello che dice

      1. Carcano 91

        Andrea carissimo,
        non ti illudere che tutti siano disposti a farsi prendere allegramente per il sedere dai vari cagliostri di turno o dai troll da due soldi come te.
        Senza offesa, ma non ci abbiamo mica scritto “Giocondo”, sai?!
        Il fetore dei sofismi e delle menzogne che certe canaglie “progressiste” adoperano per dissimulare le loro reali sudicissime intenzioni non è poi così difficile da annusare, anche da piuttosto lontano.
        Ti dirò anche che, in questa ottica, gli sproloqui sulla presunta malafede e sul presunto “indottrinamento” che vengono da cotali tafanari a me fanno letteralmente sbellicare.
        Quindi continuate così che mi diverto un mondo.
        Buona domenica.

  2. Enrico

    Tutti meritano rispetto, tranne gli imbroglioni, a qualsiasi gender appartengano.

    Tutti hanno diritto d’insegnare in una scuola ma non tutti hanno diritto di fare il sottosegretario alle pari opportunità (Biancofiore) venendo discriminati a causa delle proprie idee da chi lotta per le parità di diritti.

    Tutti hanno diritto alla libertà di stampa, d’opinione e di parola, purchè si inquadri rigidamente all’ideologia LGTB.

    1. dfwfedgergsdfg

      tutti hanno diritto a fare il sottosegretario alle pari opportunità a parte coloro che hanno detto diverse e in diverse occasioni cose discriminanti…un ministero contro le discriminazioni questo non se lo può permettere

      tutti hanno libertà di stampa fintanto che non insultano o infangano gli altri o spaccino il falso per il vero non per errore ma con evidente intenzionalità

  3. Mappo

    “…si citano aziende come l’Ikea e l’Ibm in cui l’omosessualità è particolarmente tutelata…”
    da quando ho visto la pubblicità gay friendly di Ikea per l’Italia e la pubblicità che cancella le donne per l’Arabia Saudiata ho deciso che non metterò mai più piede in un negozio Ikea e pensare che a casa non c’è una stanza dove non ci sia almeno un mobile dell’Ikea. Pazienza, in futuro se avrò bisogno di un mobile mi rivolgerò altrove.

    1. Mappo

      opss, Arabia Saudita

      1. giovanna

        Volevo fare un’altra considerazione.
        Il signor cagliostro si è attaccato ad un’unica frase, quindi vuol dire che tutto il resto auspicato da questo documento è assolutamente vero ed operativo !
        Cioè dovremo aspettarci una propaganda gay massiccia nelle scuole e nei posti di lavoro e nella società in genere, a favore di una uguaglianza impossibile, che annulli l’essere uomo e l’essere donna e annulli qualsiasi voce che si richiami all’evidenza con cui siamo stati creati.
        Bè, dovremo aspettarci, mi pare che ci siamo in pieno !
        ( un’amichetta di mia figlia, di 10 anni,i cui genitori sono apertissimi e avantissimo,sa già che potrà decidere se amare un uomo o una donna ed è preoccupatissima per questa decisione…poveri figli !)

        1. Francamente mi sono focalizzato su tre punti diversi dell’articolo della signora Frigerio e non solo uno: tutti punti non corretti. Se tre punti ti sembrano poco vedi un po’ tu.

          1. Machiavelli

            Gentile Cagliostro, ma se gli articoli della signora Frigerio non le piacciono, perchè li legge e li commenta? Basta semplicemente non leggerli.A me piacciono e li leggo volentieri, però è ovvio che ognuno ha il suo modo di pensare.

          2. vefwdffqdwffwf

            machiavelli, non parliamo di un post o di una pagina facebook che se non ti garba passi oltre.
            questo è un sito giornalistico e dovrebbe informarti. se non c’è nessuno che ti dice quanto questi articoli sono volontariamente sbagliati tu inizi a pensare che furi casa tua c’è un carrarmato rosa in attesa di sparare…
            meglio che ci siano utenti qui che aiutino a capire in quanti e quali punti gli articoli sono sbagliati

          3. giovanna

            Mi sono già scusata sotto, mi erano sfuggiti i tuoi ulteriori interventi, ma comunque leggo le tue pedantissime considerazioni come una speranza che in effetti non saremo costretti a non poter più dire che un bambino nasce da un uomo e una donna e che la fecondaziobe eterologa è uno scempio dell’umanità.

          4. adsda

            certo che i bambini nascono da un uomo e una donna ma non sono sempre in grado di crescerli e ci sono 1000 situazioni diverse in cui l’affidamento al genitore gay o ad un parente gay potrebbe essere la migliore alternativa

        2. giovanna

          Mi scuso, il signor Cagliostro ha citato anche altre frasi, speriamo sia come dice lui, che a questa generazione di figli non tocchi , per compiacere un’uguaglianza impossibile, di essere tirati su da due uomini o due donne in coppia , essendo affidati dopo una vita dura o comprati dai loro genitori, che si possa almeno esprimere la propria contrarietà a queste pratiche.
          Certo, se essere omosessuale o comportarsi secondo il proprio sesso ( non riesco proprio a definirmi eterosessuale, che è una parola inventata, ma solo donna ) è la stessa identica cosa per la persona e per la società, la vedo dura.

          1. Beatrice

            Cara Giovanna naturalmente quello della foto è mio fratello! ah ah ….La maleducazione della signora GMTubini non era riferito al discorso che faceva ma che mi appella al maschile e questo io lo considero maleducato.

          2. Gmtubini

            Caro Beatore,
            la differenza tra me e te è la seguente: io, se tu mi appelli come una donna ci faccio una sonora risata, tu, se ti ricordo quello che sei, ti offendi.
            Fatti i tuoi conti.

          3. Beatrice

            E’ stata lei ad iniziare questo giochino da bambini io mi sono solo adeguata! Mi sono permessa solo di sottolineare la sua mancanza di sensibilità e la sua maleducazione. Le assicuro poi che non mi offendo mai della maleducazione altrui , la compatisco semplicemente. Inoltre le ricordo che essendo operata sono donna per le leggi dello stato italiano non per le leggi della sua chiesa questo lo so benissimo. Le consiglio solo di essere solo un po’ più serena e continui a farsi delle grasse risate che ridere fa sempre bene!

          4. Gmtubini

            Non sono stato io a iniziare il giochino, caro mio, ma la tua chilometrica coda di paglia, la quale t’ha fatto escludere a priori l’ipotesi, tutt’altro che peregrina, che quel “caro” fosse solo un banale refuso, del quale, magari, tu forse avresti potuto chiedermi conto rispondendo nel merito al mio post, in cui, ti ricordo, ti facevo presente che c’è chi sta peggio di te e, a differenza di te e dei tuoi compari, è tutelato solo a chiacchiere.
            Quindi, caro operato (magari coi soldi dei contribuenti toscani me compreso), passi lunghi, ben distesi e via andare.

          5. drwq

            posso ricordarti io a te quello che sei: un incivile, imbecille

          6. Gmtubini

            Certo che detto da fa proprio effetto, vero Carlo Masi il bestemmiatore?!

          7. aSDA

            certo che però se la metà dei miei commenti vengono cancellati… anche buona parte di commenti “puliti” dove mi lamento per post apertamente omofobi e violenti che la redazione non ha mai cancellato.
            se la redazione mantiene un atteggiamento “leale” verso tutti i lettori, io non mantengo un atteggiamento leale nei vostri confronti: voi non insultate me e io non insulto lui e voi

          8. Carcano 91

            Per ricordarsi cos’è un incivile basta leggere i tuoi commenti, cialtrone.

          9. giovanna

            Ho notato che le persone transessuali sono molto suscettibili se non sono appellate col sesso che si sentono, ma con quello che hanno, perchè è indubitabile che geneticamente, biologicamente, il sesso con tutti gli ormoni e con tutte le operazioni possibili e immaginabili rimanga maschile. Comunque posso anche capire, dal punto della loro patologia, che se uno si sente donna, possa dar fastidio, come dà fastidio a chi si crede una spia americana di essere contraddetto, ma francamente la pretesa di non essere appellato come uomo, dato che ci si rivolge ad un uomo, mi pare eccessiva.
            Da parte mia uso il femminile, ma so che sto parlando con un un uomo, con tutte le cellule uomo, anche se sofferente di essere uomo , anche se fa la caricatura di una donna, baciotti compresi, ma mi chiedo se questa mia finzione di rivolgermi al femminile ad un uomo serva a qualcosa o a qualcuno.
            ( la foto è di tuo fratello? sarà contento di vedere la sua foto di uomo collegata ad un nome femminile ! certo che non tutti qui )

          10. dasaA

            Giovanna ho una gran pena per te, sappi che ti sono vicino. mi rattristisce vedere la tua miseria e la tua vacuità. la tua vita è sicuramente squallida e trite. sei malata e rifiuti le cure. capisco che deve essere difficile essere emarginati come te ma tu non puoi pretendere che la tua malattia passi per normalità.
            sei una poveretta, sola, incapace di capire quello che ti sta attorno e le persone hanno pena per te.
            tu sei un infelice. sei triste nella tua situazione, vuoi far passare per normale una cosa che non lo è.
            non si può dire che un adulto che crede ad angeli e diavoli e quelle cose li stia bene, che diresti ad un adulto che crede fermamente e seriamente in babbonatale?
            sei malata ma tu puoi cambiare , ne puoi uscire.

          11. Carcano 91

            @DasaA
            Fossi in te cercherei di provare un po’ di pena anche per la tua asineria grammaticale.
            La prossima volta che pretendi di dare indicazioni su cosa bisogna credere o non credere, vedi almeno di dar l’impressione di possedere il minimo di cultura necessaria allo scopo.

  4. Gentile sig.ra Frigerio,
    sebbene Lei scriva che «nonostante in Italia non esistano norme sul matrimonio omosessuale, si arriva a parlarne come se la scelta fosse ormai obbligata», il testo di Unar non riguarda affatto il matrimonio per le coppie dello stesso sesso né tanto meno l’adozione da parte delle coppie gay. Nel suo articolo ha omesso l’incipit del testo di Unar che così prevede: «Tenendo conto del fatto che l’interesse superiore del minore deve essere considerato preminente nelle decisioni in materia di responsabilità genitoriale, o di affidamento di un bambino, gli Stati membri dovrebbero accertarsi che tali decisioni siano prese senza discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Prima di tutto Unar ribadisce l’importanza dell’interesse superiore del minore e – particolare non indifferente – questo testo riguarda l’affidamento del minore: adozione ed affidamento non sono la stessa cosa. Potremmo avere il caso che – in un divorzio – si debba decidere se affidare il minore al padre eterosessuale ma violento, pregiudicato, disoccupato, alcolizzato e tossicodipendente o alla madre lesbica che ha delle entrate economiche certe ed una vita normalissima. Il giudice potrebbe stabilire (quasi ovvio) che – nello specifico caso – la madre lesbica sia in grado di garantire un benessere migliore al bambino rispetto a quanto potrebbe offrire un siffatto padre eterosessuale e quindi affidare (non si può parlare di adozione) il bambino a lei senza discriminarla per il suo orientamento sessuale: è questo il punto previsto da Unar. La stessa situazione potrebbe verificarsi nel caso in cui il bambino – magari trovatosi orfano all’improvviso – venga dato in affido ad uno zio omosessuale che è in grado di garantire al minore il benessere necessario. Come prima il giudice potrebbe decidere che è nell’interesse del minore vivere con una persona con cui ha già un rapporto affettivo e non darlo in adozione ad estranei. Insomma il matrimonio omosessuale non c’entra niente. Mi tolga una curiosità: ma Lei ha veramente letto il testo di Unar? Sembra proprio che Lei abbia letto qualcosa di ben diverso.

    1. giovanna

      Prego e spero ardentemente che non accada mai ai bambini che negli anni ho avuto in affido, che possano essere affidati ad uno zio omosessuale .
      Per me quei bambini sono persone, non bambolotti, ho conosciuto il loro dolore, il loro estremo bisogno di una mamma e di un papà: lo zio omosessuale NO !
      Ma che avrebbero fatto di male per sopportare una roba simile? Negare loro per sempre l’affetto di una mamma, negare loro il confronto e anche il dissenso con la figura femminile e con le figure maschili e femminili in rapporto, esporli a una diversità che non sono in grado di reggere, fragili come sono.
      Ma io vorrei vedere Cagliostro se darebbe mai in affido ad una persona omosessuale il suo bambino o la sua bambina: coi figli degli altri non vale, tanto più se sono i bambini ultimi al mondo, senza i loro genitori.
      questo documento è disgustoso, incentrato esclusivamente su degli adulti egoisti ed insensibili, come si mostrano immancabilmente i gay.

    2. H.Hesse

      E se invece, putacaso, nella non remota eventualità che anziché a un papà irreprensibile il figlioletto venga affidato ad una mamma lesbica, cosa ne dice l’Unar?

      1. Carcano 91

        Nella remota ipotesi che un povero figlioletto venisse affidato a un papà irreprensibile anziché alla madre violenta, sadomaso, coprofila, trafficante di droga e serial killer ma moderatamente lesbica, qualcuno di certo griderebbe alla discriminazione.

  5. Gentile sig.ra Frigerio,
    non è vero – così come Lei scrive – che «sulla libertà di manifestare di tali associazioni si chiede che non vi siano restrizioni legate alla salute o alla morale pubblica, come invece previsto dalla legge per ogni altro tipo di manifestanti». Il testo dell’Unar prevede più semplicemente che «dovrebbero inoltre essere adottate delle misure miranti a prevenire il ricorso abusivo a disposizioni legali e amministrative, quali, ad esempio, quelle che impongono restrizioni per motivi legati alla salute e alla morale pubblica e all’ordine pubblico». Unar prevede di evitare il “ricorso abusivo” di tali disposizioni: quindi non viene stigmatizzato l’uso di restrizioni legate alla salute o alla morale pubblica ma l’abuso. Uso ed abuso non sono la stessa cosa e quindi non si capisce come lei possa scrivere di “privilegio”.

    1. Gmtubini

      Dunque, seguendo il suo inappuntabile ragionamento (secondo il quale, tra l’altro, la differenza tra “uso” e “abuso” appare così netta e chiaramente individuabile) d’ora innanzi non ci dobbiamo attendere alcuna differenza “estetica” tra un “gay pride” e un raduno nazionale degli alpini.
      Finalmente, era l’ora!

  6. vviccrep

    Il peggio sta arrivando, per la rinuncia alla propria identità di molti politici e italiani occorre combattere questa mentalità che avanza

    1. giovanna

      Articolo interessantissimo, anche se mette i brividi: si vuole appiattire violentemente una diversità che è evidente. La cosa si ritorcerà contro gli omosessuali, che pur provando un enorme disagio nemmeno potranno fiatare, contro i transessuali , come già sta avvenendo e il loro aspetto parla da solo: le statistiche dei suicidi e dei disagi in genere nei paesi più appiattiti sull’ideologia gay parlano chiaro.
      E soprattutto tutta questa falsità e menzogna si riverserà sulla generazione dei nostri figli.
      Poi, caro cagliostro, non entro nel merito legale dei tuoi soliti cavilli , ma una persona anche di scarsa cultura , ma di buon senso, capisce al volo quale sia la strada in un abbassamento dell’età del consenso e nel caso dell’omosessualità vede un’aggravante nel fatto che l’identità in un adolescente è in formazione, è un periodo delicato, ed è disumano dare in pasto ai gay dei quattordicenni( pensiamo solo a che gente sia quella che scrive qui, si dia un’occhiata ai loro siti ) che magari avrebbero tutto il tempo di fare esperienze consone al loro essere uomini o donne.
      Anche se in effetti la tesi di fondo dell’ideologia gay è che se un uomo ama una donna oppure un uomo è esattamente la stessa cosa, a tutti i livelli possibili ed immaginabili, andando contro la storia, la cultura, la psicologia,la biologia, la genetica , l’anatomia, contro tutte le religioni del mondo, contro il semplice cuore di chiunque sia sincero con se se stesso ed il mondo.

      1. Cavilli? La Frigerio scrive di “depenalizzazione della pedofilia” quando quella parte intende tutt’altro.
        Se ancora non vi è chiaro nel testo dell’Unar non si auspica affatto di abbassare l’età del consenso (dubito anche sappiate quale sia).
        Ad ogni modo la polemica è sterile visto che per fortuna in Italia non c’è alcuna differenza tra età del consenso per atti sessuali tra persone omosessuali e tra persone eterosessuali ma son certo che ignorate anche questo. Come dicevà Totò: “W l’ignoranza!!!!”.

        1. franz

          in qualche paese è diverso? sono curioso

        2. Simne

          Ignoranza e di che? Mi scusi, la cosa che a me sorprende è che si voglia continuare a considerare gli omosessuali in una categoria e non come uomini, con diritti in quanto individui e non in quanto membri di qualche presunta minoranza. L’ignoranza più grave è ignorare le voci contrarie anche da parte di omosessuali a questo atteggiamento che relega, confina, e a mio avviso discrimina ancora di più dei casi di discriminazione sessuale. L’ignoranza è pensare che il cambiamento sostanziale dal punto di vista giuridico della natura umana, possa passare attraverso questi espedienti e non attraverso un referendum popolare. Se voi pensate che difendere i diritti sia difendere le parti di una, ripeto, presunta minoranza omosessuale, non fate che relegarvi ancora di più in uno zoo, come è diventato la manifestazione Lesbian Gay. Io non ho nulla contro chi è omosessuale, liberi di scegliere, ma non accampate diritti che sono propri dell’uomo. E’ questo umanesimo becero e superficiale che voi propinate che porterà realmente a legalizzare non tanto la pedofilia, ma il sesso con qualsiasi cosa, a qualsiasi età, purché ci sia “amore” come voi dite. Non è una questione di moralismo, ma di buon senso. Vi invito a leggervi la costituzione italiana…i doveri dei cittadini, e voi lo siete, vengono prima dei diritti.

          1. Risposta molto semplice: ignoranza (o disonestà intellettuale) nel trovare nel testo dell’Unar un invito a depenalizzare la pedofilia o di abbassare l’età del consenso per i rapporti sessuali. Non c’è nulla di tutto ciò.
            Non ho capito neanche una parola del resto del suo commento. Cosa dovrebbe prevedere un fantomatico referendum popolare di cui lei parla? Vuole parlare della Costituzione? Si accomodi pure: di quale parte vuole parlare?
            Ps: sono eterosessuale. Esistono molti eterosessuali (la maggior parte) che difendono i diritti degli omosessuali.

          2. Beatrice

            Cercherò di essere chiara e semplice. Partendo dal presupposto che nessuno di voi cambierà idea su questi temi, vi volevo spiegare per chi avrà voglia di leggere fino in fondo questo post come vive la discriminazione un/una transessuale nell’arco della sua vita.Cerchiamo di chiarire prima alcuni punti fermi:
            1 transessualità non è omosessualità! L’omosessuale è attratto da una persona dello stesso suo sesso, è una attrazione sessuale ma la sua identità è uguale al suo corpo biologico. Un omosessuale mai vorrebbe cambiare sesso. La transessualità non riguarda la scelta sessuale ma l’adeguamento del proprio corpo all’identità che il suo cervello gli dice di essere! Ora su questo punto da logica si potrebbe pensare che potremmo guarire una transessuale andando ad incidere psicologicamente. Questo è quello che dite voi, basta andare dallo strizzacervelli e la transessuale guarisce! Purtroppo non è così! Non si guarisce psicologicamente andando contro la propria identità! L’unico modo è l’adeguamento del corpo! Per farvi capire perche è l’unica strada vi chiedo se fosse così come dite voi perchè 30.000 italiani vanno incontro ad una vita difficile piena di discriminazioni se fosse così semplice guarire andando dallo psicologo? Molte di voi credono che siamo mostri abominevoli, secondo voi ci divertiamo a fare questo o siamo 30.000 pazzi furiosi in giro per il paese? Un ultima cosa su questo aspetto, tutte e dico tutte le transessuali in italia sono obbligate dalla legge 184/92 a fare un cammino psicologico! Se fosse sufficente questo, visto che tutte lo facciamo per legge saremmo tutte guarite no?
            2 Nell’articolo c’è scritto che non è normale per una transessuale essere tutelata in vari aspetti della vita. Allora per voi è giusto se un transessuale vada a cercare lavoro e non gli viene dato solo per la sua scelta e non per la sua professionalità? Infatti purtroppo la maggioranza la pensa ancora come voi e le persone transessuali si ritrovano spesso abbandonate dai familiari e senza lavoro e per mangiare si devono prostituire. Oggigiorno fortunatamente le cose stanno cambiando e sempre più genitori accompagnano i propri figli che hanno un disturbo di identità di genere nel loro cammino aiutandoli. Tutte queste persone non si troveranno su una strada! Rimane il fatto che lo stato ha il dovere di occuparsi di tutte le minoranze anche di quella transessuale che ha vissuto fino ad oggi disagi enormi.

          3. Gmtubini

            Caro Beatrice, il lavoro, oggi come oggi, non c’è per nessuno, e francamente, secondo la mia non breve esperienza, una donna sposata che ha la concreta probabilità di rimanere incinta è largamente più discriminata sul lavoro degli omosessuali di ogni risma, quindi mettiti in coda e accontentati delle cure ormonali che la Toscana ti garantisce a gratis senza regalare ai nostri figli neanche un pannolino.

          4. Beatrice

            Cara GMtubini la sua maleducazione gli fa onore!

          5. giovanna

            Incredibile la risposta di Beatrice a gmtubini, maleducazione de ché???
            A me sembra un mondo da pazzi in cui ad un uomo che ha problemi psicologici e si sente donna viene proposto solo si assumere ormoni e fare operazioni di cambio sesso ( a proposito, cara Beatrice se quella in alcuni commenti vicino al nome Beatrice sei tu, non ci credo manco morta che la gente non si accorga del travestimento, sei un uomo , si vede che sei un uomo, spero tu non la prenda come un’offesa, se uno si crede Napoleone non credo sia offensivo dirgli che anche con il cappello di Napoleone non sembra affatto Napoleone ), invece che accompagnarlo in un perscorso non invasivo, anche accettando il disturbo, come tanti accettano le più svariate malattie.
            Poi l’accumunare omosessuali e trans parte proprio dai militanti lgbt, non sono forse accumunati in un’unica associazione ? Magari qualche problematica simile c’è, se ci si associa !
            Infine, è maleducazione ricordare che le famiglie, i padri di famiglia, le madri di famiglia, sono i veri discriminati al giorno d’oggi?
            Se fossi nelle condizioni di dare un lavoro, di sicuro lo darei ad un padre di famiglia, mi sembrerebbe logico,è maleducazione?

          6. Gmtubini

            @Beatore
            Non c’è di che.

          7. Michela

            Sono in totale sintonia con Gmtubini

          8. Paolo

            e questo è solo un problema suo!

          9. Carcano 91

            A me, invece, sembra proprio un problema TUO.

          10. Paolo

            Problema al massimo suo Sig. Carcano…91 anno di nascità? Spero di no

          11. Esaki

            Cagliostro, sopra ti ho dato ragione per la precisione e la correttezza con cui hai chiarito la questione del documento e te ne rendo merito. Ma su eterosessuali che difendono i diritti degli omosessuali (non parlo di diritti individuali) sono intransigente. Questa è l’essenza profondamente sofistica del principio libertario: dal sostenere che ognuno può fare quello che vuole di se stesso (in spregio assoluto a qualunque concezione del bene e del male oggettivi), si passa tranquillamente al fare quello che si vuole PER LEGGE agli altri. Già è successo con il divorzio e l’aborto, tra pochissimo con la pedofilia, perché è inutile negarlo i passi sono gli stessi: nel passaggio dal DSM IV al DSM IV-TR, manuale ora in uso, sono riusciti ad ottenere che anche l’agito pedofilo, e non solo la pedofilia “egodistonica” (quando cioè il pedofilo è consapevole di esserlo), fosse considerato un disturbo della sfera sessuale.

          12. Grazie per avermi dato ragione per la mia precisazione e grazie per aver sottolineato la mia precisione e correttezza: la tua onestà intellettuale ti fa onore.
            Credo che ciascuno difenda ciò in cui crede: io difendo i diritti degli omosessuali e tu hai una posizione diversa. Questo è il bello della democrazia. Non capisco il tuo riferimento ai diritti individuali degli omosessuali: a cosa ti riferisci? Allo stesso modo non capisco molto del tuo commento ivi compresi i riferimenti ad aborto e divorzio. Peggio ancora non capisco il riferimento alla pedofilia: non mi sembra che nei Paesi dove – da anni – è stato approvato il matrimonio per le coppie omosessuali sia stata depenalizzata la pedofilia.

          13. Gmtubini

            Ma uno che sul suo sito personale un tempo non lontano ha spacciato per vera una ridicola e inverosimile notizia tratta da un sito americano dall’eloquente nome “Milk the Bull” (mungi il toro), come cacchio fa a dimenticare la colossale figura di merda giustamente rimediata e a tornare da queste parti?
            Già digerito il panino omofobo?!

          14. Puoi postare il link del mio articolo? Non mi sembra di ricordarlo. Grazie

          15. Gmtubini

            Non ti sembra di ricordarlo, ma io e altri da queste parti lo ricordiamo molto bene!
            Ma siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, ecco documentata la tua epica figura di cacca direttamente sul “serissimo” sito “Milk the bull”, laddove nella stessa pagina in cui viene riportata la fola dell’inesistente panino omofobo di Chickeni fil A, in una riga in basso si rende conto del seguente “pingback”: “DIO ODIA I FINOCCHI”: LIBERTÀ D’ESPRESSIONE? – ALESSANDRO CONTE DI CAGLIOSTRO – August 7, 2012 (che rimanda al seguente indirizzo: http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/08/07/dio-odia-i-finocchi-liberta-despressione/ proditoriamente rimosso).
            Per i profani, cito direttamente da Wikipedia il significato di “pingback”: “è un protocollo definito da Stuart Langridge e Ian Hickson per permettere a blogger ed autori del Web di ricevere una notifica quando un altro sito web inserisce un link verso uno dei propri documenti, per poi, in genere, elencarli alla fine del documento stesso.”
            Da quanto sopra è lecito deduce che l’unico pirla del globo terracqueo che ha rilanciato in veste di notizia veritiera l’oramai famosa fola universalmente nota come del “balla del panino omofobo” sei stato proprio tu.
            Contento?!

          16. Cliccando il link che hai postato esce “pagina non trovata”.

          17. Gmtubini

            Ma è ovvio che la pagina non si trova, visto che come dicevo innanzi tu
            l’hai opportunamente rimossa dopo che è fallito il tuo tentativo di rilanciare come notizie vere le balle certificate DOC di “Milk the bull”.
            Ma la traccia del “link” che dal tuo sito rimandava a quello americano è rimasta lì, ad imperitura memoria della tua mala fede, in favore della quale non testimonia certamente il tuo inverosimile “non ricordo” (neanche Totò Riina sarebbe capace di palesare certi vuoti di memoria!).
            Da tutto ciò ne consegue che alle tue lezioni moralistiche da leguleio da tre palle un soldo difficilmente io sarò disposto a prestare ascolto fin quando non dimostrerai di tenere nel dovuto conto la verità effettuale.
            Arriverderci caro.

          18. Esaki

            Gmtubini hai provato a cercare con la cache di google?

          19. Gmtubini

            @Esaki
            Giro volentieri il tuo suggerimento al “finto tonto” che pur condividendo coi suoi fratelli “laicones” l’adorazione incondizionata della Sacra Costituzione della Repubblica e la devozione per la Santissima Magistratura Inquirente e Giudicante si trincera in un “non ricordo” che farebbe invidia alla più oca delle olgettine.
            Per quanto mi riguarda, la faccenda del “panino omofobo” è talmente indimenticabile da esser diventato una specie di archetipo dell’attitudine di certe categorie (radicali, massoni, comunisti, nazisti, fascisti, attivisti e simpatizzanti lgbt nonché atei di vario calibro) all’impiego spensierato della menzogna sistematica per le proprie attività propagandistiche.
            Ciò, ovviamente, discende direttamente dal fatto che tutti costoro si illudono di non dover render conto delle proprie azioni a Dio, avendolo sostituito nei loro cuori con altra roba di vario genere.

          20. fwdfwefwdff

            Grazie caliostro i suoi post sono di grande conforto per chi gay come me viene qui e cerca goffamente di parlare con perone prive di orecchie

        3. giovanna

          Caro Cagliostro, la polemica sterile ( sterile non a caso ) l’hai introdotta tu e hai ammesso tu che era sterile.Per quanto riguarda l’introduzione della pedofilia, chiunque con un minimo di testa e lungimiranza intravvede grandi pericoli dall’affermazione dell’ideologia gay, anche se per ora le ambiguità delle affermazioni ( ambiguità, anche questa parola non a caso )lasciano spazio agli azzeccagarbugli come te.
          Da parte mia mi onoro di non sapere quale sia l’età del consenso e gli annessi e i connessi, vivendo con gente semplice e normale, che distingue ancora cosa è essere uomo e cosa è essere donna e se si innamora non va a consultare nessun codice, semplicemente guarda al suo cuore. Tutto ciò si vuole buttare giù con la violenza e l’arroganza.

          1. Gentile Giovanna,
            lei continua a fare molta confusione. Nonostante lei sia del parere che sia giusto avere un’età del consenso diversa per gli atti di natura omosessuale rispetto agli atti di natura eterosessuale, considero questa polemica “sterile” perché in Italia – Le piaccia o no – non esiste questa differenziazione: l’età del consenso è per entrambi i casi fissata a quattordici anni. Se lei pensa che ciò non sia giusto (sono sicuro che neanche sapeva tutto questo) chieda ai parlamentari della sua area di riferimento di presentare un disegno di legge ad hoc.
            La polemica da me introdotta (che non è affatto sterile) è mostrare come il testo dell’Unar non preveda affatto la depenalizzazione della pedofilia così come ha scritto la signora Frigerio: accostare la pedofilia all’omosessualità lo trovo gravissimo.
            Lei si onora di non sapere quale sia l’età del consenso? Contenta lei, in ogni caso è difficile che una persona che fa ammissione di ignoranza possa polemizzare: la polemica si deve basare prima di tutto sulla conoscenza dei testi (di legge in questo caso). Lei pensa di non aver bisogno di sapere quale sia l’età del consenso perché vive “con gente semplice e normale, che distingue ancora cosa è essere uomo e cosa è essere donna e se si innamora non va a consultare nessun codice (ma) semplicemente guarda al suo cuore”. Le do un piccolo consiglio: se una persona “semplice e normale” di sua conoscenza dovesse innamorarsi di una persona (anche di sesso opposto) di 13 anni (16 in alcuni casi) e dovesse avere dei “semplici e normali” rapporti sessuali di natura eterosessuale con la persona in questione sarebbe subito arrestata e – mi spiace per il suo amico – non potrebbe dire che non consulta il codice ma “semplicemente guarda al suo cuore”. La legge non ammette ignoranza (anche per chi non è un “azzeccagarbugli”).

          2. giovanna

            Caro Cagliostro, il tuo sproloquio è talmente assurdo e ridicolo che non si sa se ridere o piangere. la storia dell’età del consenso l’hai citata tu, provocando un commento su quello che hai detto tu, poi dici che il commento è sterile perchè in Italia le cose non stanno come avevi fatto intendere tu, poi ritieni fondamentale per una persona conoscere la legge sull’età in cui sono permessi rapporti sessuali,dando dell’ignorante ad una madre se non conosce la legge in proposito, senza minimamente contemplare la possibilità che in una famiglia normale siano questioni assurde poste così, magari in una famiglia sana non c’è bisogno del codice per sapere che occorre una maturità per fare certi passi
            .Mi rendo anche conto che la tua visione d’azzeccagarbugli della vita, non contempla una libertà da codici e codicilli, altre volte ti ho letto irridere chi non conosce leggi e leggine, salvo che ti capita di prendere abbagli clamorosi.
            Ma in fondo, sentirsi dare dell’ignorante da uno che sul suo sito ha pubblicato una notizia falsissima e manco ha chiesto scusa a chicchessia e addirittura fa il finto tonto
            ( confermo di averla letta anch’io e in seguito ho controllato pure se, dopo tutte le polemiche sul blog di tempi tu ti fossi scusato , manco p’a capa !), ebbene è un vero onore !
            Tra l’altro un blog pessimo, sul tuo stile noioso ed artefatto e pedante e pesante e freddo ed ideologico con cui intervieni qua, tutto un dare addosso alla Chiesa ed esaltare il mondo gay, una raccolta degli articoli peggio del peggio, veramente robaccia.
            Almeno al tempo di milk the bull era così, ma naturalmente non ho più avuto il fegato di capitarci !

          3. Cara Giovanna,
            brutta cosa l’ignoranza. Se la signora Frigerio scrive di “depenalizzazione della pedofilia” è ovvio che si tratterebbe di ridurre ulteriormente o eliminare del tutto l’età del consenso: sono cose correlate tra loro.
            Non ritengo fondamentale che una persona (non m’importa se madre di famiglia) conosca l’età del consenso: ovvio che se vuole pronunciarsi su un articolo come quello in questione dovrebbe sapere di cosa parla altrimenti fa una figura ben povera.
            Secondo te la mia visione “ non contempla una libertà da codici e codicilli”? Sentiti pure libera da codici e codicilli ma dovrai rispettarli come qualsiasi altra persona. Poi ovviamente se vuoi parlare di leggi come in questo caso non potrai certo essere orgogliosa della tua ignoranza.
            Grazie mille per i tuoi complimenti per il mio blog: vorrei anche io poter giudicare qualcosa che tu scrivi ma purtroppo non offri questa possibilità.

          4. Gmtubini

            Dunque, secondo l’autorevole lettore di Milk the Bull, promuovere la rimozione della differenza dell’età del consenso per quanto riguarda i rapporti sessuali tra eterosessuali e omosessuali negli stati in cui essa sussiste non si può in alcun modo considerare un passo verso la pedofilia.
            A rigor di logica, per far ciò dobbiamo escludere a priori l’eventualità che, laddove sussistano le condizioni suddette, l’età del consenso sia spostata verso il basso.
            E perché di grazia escludere questa non certo remota possibilità?
            Per dar torto alla signora Frigerio?
            Ma forse quello che intende il signor Cagliostro è che più in basso si sposta l’età del consenso e meno pedofili ci sono, e che, anzi, basterebbe azzerare tale limite per eliminare completamente la pedofilia rendendola perfettamente legale.
            Allora non c’è che dire, la ragione sta tutta dalla parte sua.

          5. giovanna

            senti, Gmtubini, sarò stucchevole, ma sei fortissimo !
            sei riuscito a dire quello che volevo dire, che non sono riuscita a dire perchè presa nella rete del detto e non detto, puro fumo negli occhi, da parte di chi non riesce ad ammettere una figuraccia stratosferica come quella del panino che odia i gay.
            Al di là degli azzeccagarbugli, leggendo tutto l’articolo si capisce benissimo dove si va a parare e chiunque in buona fede lo vede.

          6. wqewerweew

            Gmtubini, ne tu ne Giovanna avete i mezi intellettuali per leggere un vero articolo. vi consiglio i libri da disegnare.
            equiparare le età offre un ampia gamma di soluzioni diverse:
            alzare la più bassa
            abbassare la più alta
            alzarle entrambe ad un uguale età
            abbassarle entrambe ad un uguale età
            tu hai scelto arbitrariamente che avrebbero applicato la soluzione che meglio favorisce la tua ipotesi faziosissima di cattiva fede dei relatori del testo.
            il teso dice una cosa giustissima:
            esiste un età sotto la quale non si è nella posizione di poter scegliere se fare o meno sesso con un adulto e questa età è uguale in casi di rapporti gay che etero.
            quello che la legge dice, capiamo qual è l’età sotto la quale non riconosciamo che la persona è un adulto in grado di scegliere e quella sarà l’età per entrambi i casi.
            fine,
            quest articolo come molti altri è intenzionalmente tendenzioso, scorretto e strumentalizzato

          7. Gmtubini

            Carlo Masi caro, ti dirò che le tue (s)considerazioni non sono meno sconcertanti delle tue bestemmie.
            Purtroppo per te, è evidente che le obiezioni di Cagliostro alle asserzioni della signora Frigerio sono solo puntigliosi sofismi da bamboccio di terza elementare, ai quali mi son degnato di replicare solo per divertimento.
            Dai retta, per la tua (ig)nobile causa ti conviene sceglierti un altro paladino un po’ meno puerile.

          8. giovanna

            Ripeto, sono orgogliosa che a darmi dell’ignorante sia un tizio che sul suo blog ha pubblicato con enfasi, prendendola per plausibile, una notizia tratta da un sito satirico e non si è nemmeno scusato e non lo fa nemmeno ora, cadendo ridicolmente dalle nuvole .
            Nel merito della questione del consenso, l’hai tirata in ballo tu, facendo intendere che ci siano età diverse, quindi ho commentato su quello e su una eventuale motivazione logica che ci potrebbe essere e in tutta riposta, ed evidente malafede, poi mi dai dell’ignorante su una cosa falsa che ha fatto intendere tu ! quindi, secondo logica, l’ignorante saresti tu !
            Comunque vedo che hai incassato la considerazione che non tutti , come te e gente come te, ritengono indispensabile per i propri figli la conoscenza di questi
            codici, in quanto ritengono l’educazione familiare ben più pregnante per aiutare dei tredicenni a vivere la propria età.
            Se è vero che sei “eterosessuale” ( e ti assicuro che non sembra proprio , non sembri nemmeno un omosessuale, ma un fissato con l’ideologia gay-gender ), di sicuro non hai figli, su questo ci scommetto, ma la mano sul fuoco non ce la metto, perchè ho capito che anche padri di famiglia non si rendono conto dell’aberrazione di negare l’importanza di esssere uomo o donna, l’importanza del loro essere padri.

        4. Fabio P.Barbieri

          Dico, bugiardone, ma non sei tu dei tanti che urlano contro la Chiesa perche’ un certo numero di preti omosessuali hanno violato una quantita’ di ragazzi tra i 13 e i 18 anni? Quella stessa eta’ che questo documento pretende di sdoganare come adulta in base alla parita’ totale di eta’ di consenso legale (che chiaramente porta ai 14 se non ai 12 anni)? Insomma, per te un adulto che vuole scoparsi un adolescente e’ un infame pedofilo solo se e’ un prete?

      2. Giovanna

        Semmai cara signora chi va contro la storia, l’anatomia, la cultura, la psicologia, la biologia e la genetica è proprio chi vorrebbe far credere che l’amore tra due uomini sia diverso tra quello tra un uomo e una donna. Se poi questo amore va contro le religioni ciò è del tutto ininfluente

        1. giovanna

          Cara signora Giovanna, abbia almeno l’intelligenza di cambiare nick, almeno in questa discussione in cui per prima mi sono chiamata Giovanna: mai vorrei scambiata per una che ritiene che il rapporto tra un uomo e una donna sia sullo stesso piano di quello tra due uomini o tra due donne.
          ( lascio perdere di rispondere punto punto al suo sproloquio perchè si commenta da solo: ma nemmeno alle medie ha studiato un pò di storia e di scienze ? e alle elementari studiando dall’uomo preistirico agli egiziani ai romani, non ha capito l’importanza fondamentale per tutti i popoli della religione?ah, lo dico sempre che la scuola è decaduta , molto decaduta )

          1. Paolo

            Come io non vorrei mai essere scambiato per qualcuno che condivide la sua ideologia religiosa. Purtroppo per Lei l’uguaglianza del rapporto tra due persone dello stesso sesso a quello tra due persone di sesso diverso vi è l’oggetto a verità scientifica. A cui le varie superstizioni vecchie, nuove o persistenti (agonizzanti) possono solo adeguarsi.

  7. marzio

    Grazie a Benedetta Frigerio per l’articolo.

  8. La signora Frigerio – nella parte in cui si chiederebbe la depenalizzazione della pedofilia – evidentemente non ha letto interamente il documento di Unar.
    Infatti il documento così recita: «Gli Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali». Invece la signora Frigerio si è dimenticata di riportare «e tra eterosessuali».
    Cosa significa tutto questo? Nel testo così come riportato nell’articolo sembra quasi che si voglia arrivare alla depenalizzazione o – peggio ancora – alla legalizzazione della pedofilia: nulla di più falso. Gli Stati membri sono invitati solamente a non stabilire età del consenso diverse per atti omosessuali o eterosessuali. Per “età del consenso” si intende l’età in cui una persona è considerata capace di esprimere un consenso in merito ai rapporti sessuali: in Italia l’età del consenso è 14 anni (in alcuni casi 16). Gli Stati potrebbero anche alzare l’età del consenso anche a 18 anni (non ci sarebbe nessuna discriminazione) ma la discriminazione ci sarebbe nel caso in cui – ad esempio – uno Stato andasse a prevedere che per i rapporti di natura eterosessuale l’età del consenso è 16 anni e per quelli di natura omosessuale è 18: è proprio questo quanto si sottolinea nel documento. Bastava leggere la frase interamente e non fare un “taglia ed incolla” dimenticando una parte fondamentale.

    1. Esaki

      Mi dispiace per Tempi, ma stando alla bozza del documento (quello da 42 pagine qualcuno l’ha letto?) questa volta ha ragione Cagliostro.

    2. Gmtubini

      Caro Cogliostro,
      tutti questi sofismi da azzeccagarbugli e questa dietrologia da quattro soldi non ti sembrano sprecati per quella che in tutta evidenza è una banale svista editoriale (chiunque abbia una minima dimestichezza con la lingua dei nostri padri si accorge subito che dalla frase “incriminata” risulta mancante il secondo termine di paragone!)?!
      Suvvia, màngiati un altro panino omofobo di Chicken fil A e ritorna quando sarai più sicuro del fatto tuo.

      1. Caro amico (di qualcun’altro),
        sarebbe stata una semplice “svista editoriale” nel caso in cui la sig.ra Frigerio non avesse scritto che «il capolavoro finale è la parte in cui si chiede la depenalizzazione della pedofilia».
        Sofismi da azzeccagarbugli? Caro Lei, qui si parla di leggi mica di previsioni del tempo: scrivere che il ministero delle Pari opportunità «chiede la depenalizzazione della pedofilia» mi sembra molto grave soprattutto – come ormai palese – non è assolutamente vero.
        Dietrologia? Mica sono stato io a scrivere di «depenalizzazione della pedofilia»: è stata la sig.ra Frigerio.
        In ogni caso se di semplice svista editoriale si è trattata basterebbe solamente ammettere l’errore e cancellare il riferimento alla pedofilia: non mi sembra sia stato fatto.

        1. Gmtubini

          Caro amico bugiardone del Galvani,
          “sarebbe stata una semplice “svista editoriale” nel caso in cui la sig.ra Frigerio non avesse scritto che «il capolavoro finale è la parte in cui si chiede la depenalizzazione della pedofilia».”
          Purtroppo per te, da queste parti non fanno effetto alcuno le frasi lasciate cadere dall’alto senz’altro fondamento che la spocchia intellettuale del cialtrone che le scrive.
          L’auspicio a rimuovere le differenze tra la cosiddetta “età del consenso” per i rapporti eterosessuali e quella per i rapporti omosessuali che, a quanto pare, sussiste in qualche stato dell’UE, comporta, secondo una logica inesorabile e indiscutibile, che si prospetti l’EVENTUALITA’ che la suddetta “rimozione delle differenze” si realizzi con l’abbassamento della sempre suddetta “età del consenso”, ciò, evidentemente avrebbe “la depenalizzazione della pedofilia” come inevitabile conseguenza.
          Te lo spiego con un esempio, mettendoci tutti (o quasi) i passaggi logici che tu, evidentemente, fai tanta fatica ad intuire da solo:
          Se la Repubblica di Vattelapesca stabilisce nel suo ordinamento giuridico un’età minima per i rapporti eterosessuali di X anni, mentre per i rapporti omosessuali tale età è X+n, e, per venire incontro alle indicazioni del documento, decide di abbassare entrambe le “età del consenso” a X anni, è ovvio che i soggetti di età compresa tra X e X+n che prima potevano rientrare nella fattispecie di un eventuale reato di pedofilia, dopo un tale provvedimento non ci rientrerebbero più.
          Chiaramente l’adeguamento lo si potrebbe fare anche verso l’alto, ma l’eventualità che venga fatto verso il basso, come testé descritto, tu non la puoi escludere in alcun modo, dato che essa è logicamente verosimile.
          Insomma, sul piano della logica, l’affermazione della Signora Frigerio non fa una grinza, caro amico del giaguaro, e i tuoi sono solo sofismi da terza elementare, C.V.D.

      2. Paolo

        Non sa come argomentare sig. tubini? Un problemino che ha spesso mi pare, ma non si preoccupi lo stesso vale per tutti quelli che condividono la sua ideologia religiosa. Non fareste prima ad accettare la realtà e farvene una ragione?

        1. Gmtubini

          Lì per lì credevo che il tuo intervento di cui sopra ove tu sembri constatare che io non saprei “come argomentare” fosse precedente alla mia risposta al post di Cagliostro del 10/5 alle 15.55, e mi stavo per scusare con te per non aver il tempo e voglia di leggere e replicare ad ogni stronzata che scrivono i tuoi compagni di merende; ma una volta constatato che il tuo post in questione è stato inviato circa cinque minuti dopo il mio, devo giocoforza constatare che tu, evidentemente, vivi con la testa tra le nuvole e dunque non si vede come tu possa esortare altrui ad accettare una realtà della quale tu stesso dimostri di avere una visione alquanto offuscata.

          1. Paolo

            Il mio intervento è stato fatto: a) sulla base di quello Dell’ 11 maggio alle 08.30, b) sulla base degli altri suoi commenti su argomenti similari, c) sulla base di ciò che scrivono i suoi “compagni di merende”. Ora non perda tempo che tutti ne abbiamo poco e domani sicuramente ne perderà altro

          2. Gmtubini

            Sì, vabbè, INFERMIERAAAAA!

          3. H.Hesse

            Paolo, era meglio assai se ti limitavi a sostenere di non averlo letto il commento del Tubini.
            Così, invece, ti annoveri da solo nella sterminata categoria dei tonti.

          4. Paolo

            Detto da lei fa poco effetto Sig. Hesse (sempre in virtù dell’ideologia religiosa che la spinge a parlare) così come il Sig. Gmtubini a cui piace scrivere infermiera (una richiesta di aiuto?). A proposito Sig. Gmtubini scommetto che il 12 ha perso un pò di tempo vero?

    3. Evidentemente a Cagliostro piacciono i sofismi e free clembing sugli specchi. Consentire l’atto sessuale tra un uomo di 50 anni e una bambina di… diciamo 12 anni non è pedofilia? E tra una donna 40enne e un bambino 12enne cos’è? eE siccome il passaggio è nel paragrafo intitolato “Diritto al rispetto della vita privata e familiare” e’ pensar male anche ad un futuro sdoganamento dell’incesto?

    4. pietroelle

      Quella del sofismo e della dissimulazione è diventata un’arte per certe organizzazioni avvezze ad usare l’inganno per raggiungere i propri scopi. Mi limito a osservare che il passaggio è contenuto nel paragrafo intitolato: Diritto al rispetto della vita privata e familiare che così come è formulato lascia intravedere, sì la possibilità di un superamento di ogni discriminazione, ma nel senso di una depenalizzazione della pedofilia per tutti: etero e non. Inoltre sembra esserci uno spiraglio anche per lo sdoganamento dell’incesto (…vita privata e familiare?). Del resto si tratta di concetti che rientrano nella ideologia di completa liberalizzazione sessuale ampiamente presente in ambito radicale e Lgbt

I commenti sono chiusi.