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La notizia di Caorle

Di Emanuele Boffi
02 Luglio 2025
Breve cronistoria di una manifestazione che, giunta alla sua quarta edizione, ogni anno supera le nostre aspettative. Tra incontri in cui si «parla seriamente» di tutto e frizzi in cui (turisti tedeschi inclusi) si ride allegramente di tutti
Un momento dell’incontro “Dalla cancel culture al 'metodo Trump'. È finito il politicamente corretto?” con Tommaso Cerno, Mattia Ferraresi e Federico Palmaroli (Osho), Caorle, 14 giugno 2025 (foto Nicola Marchesin - Nuove Tecniche Coop.)
Un momento dell’incontro “Dalla cancel culture al 'metodo Trump'. È finito il politicamente corretto?” con Tommaso Cerno, Mattia Ferraresi e Federico Palmaroli (Osho), Caorle, 14 giugno 2025 (foto Nicola Marchesin - Nuove Tecniche Coop.)

Noi, quest’anno, non sapevamo cosa aspettarci da Caorle. Uno dice: Caorle. Ma dov’è Caorle? Quattro anni fa lo scoprimmo grazie a Luca Antelmo, il vicesindaco, amico di Amicone (perdonate l’orrendo calembour) che ci propose di organizzare a Caorle, in mezzo ai suoi calli, campielli e case colorate, sotto il suo campanile millenario e in riva al mare, tra le piazze di questa Venezia in miniatura (ah, ecco dov’è Caorle), il primo festival “Chiamare le cose con il loro nome” e di assegnare il Premio giornalistico Luigi Amicone.
Anno I - 2022
Noi, il primo anno, non sapevamo cosa aspettarci da Caorle. Poi ci venne l’idea di raccogliere in un libro alcuni articoli dell’anarcoresurrezionalista e di farlo presentare da Giuliano Ferrara, Gian Micalessin e Davide Prosperi, tutti amici di Amicone (ibidem). Di discutere di politica con la presidente della Regione di Madrid Isabel Díaz Ayuso e di follie gender e di razionalità cristiana con i due premiati di quell’anno, Monica Ricci Sargentini e M...

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