Il piccolo Gammy potrebbe ricevere la cittadinanza australiana. Lo ha affermato il ministro dell’Immigrazione Scott Morrison, parlando del piccolo di sette mesi concepito con l’utero in affitto in Thailandia e abbandonato dai genitori biologici australiano perché affetto dalla sindrome di Down. I genitori hanno invece portato a casa la sua gemellina sana.
«È UNA SANTA». Morrison ha descritto Pattaramon Chanbua, la madre surrogata che si è rifiutata di abortire Gammy e che ora è intenzionato a «trattarlo come fosse mio figlio», come una «santa, un’assoluta eroina». Chanbua, dopo aver saputo che il padre biologico dei gemelli è stato imprigionato in Australia nel 1998 per aver molestato sessualmente due ragazzine di meno di 10 anni, ha dichiarato: «Non so se le accuse sono vere, potrebbero essere solo voci. Ma se sono vere vorrei indietro anche mia figlia».
LA COPPIA SI DISCOLPA. Intanto i genitori australiani, che secondo il Telegraph si chiamano David e Wendy Farnell, continuano a discolparsi. Secondo quanto affermato da un amico di famiglia, non hanno abbandonato Gammy perché Down ma perché i medici avevano detto loro che non sarebbe sopravvissuto a lungo a causa di una malattia congenita al cuore ai polmoni. Ma la madre surrogata afferma che dopo gli esami, il piccolo sembra stare meglio: «I risultati sono buoni. Spero di portarlo a casa nei prossimi due o tre giorni. Il suo cuore sembra funzionare bene e questo è un gran sollievo».
NIENTE SOLDI. Una campagna on-line ha già raccolto per Gammy 200 mila dollari, che saranno usati per le cure e l’educazione del piccolo. «Sono davvero grata per l’assistenza che ho ricevuto dall’estero e qui in Thailandia – ha dichiarato Chanbua, che ha 21 anni e due figli – ringrazio i media che hanno pubblicizzato la storia: tutti i soldi andranno per garantire a Gammy una vita il più normale possibile». Chanbua, anche se illegale, aveva accettato di affittare il suo utero per circa 12 mila euro. Ma ancora non è stata pagata.