Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

La liberazione di Saadi Gheddafi avvicina la Libia al voto

Le elezioni del 24 dicembre sono ancora un'incognita. Ma l'uscita dal carcere del figlio del dittatore è un segnale positivo

Rodolfo Casadei
15/09/2021 - 2:15
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Saadi Gheddafi in Libia prima della liberazione

Si voterà per le elezioni parlamentari e presidenziali in Libia il 24 dicembre prossimo, come previsto dagli accordi del Forum per il dialogo politico libico nel febbraio scorso? Nel turbine di indizi favorevoli e sfavorevoli ce n’è uno che forse conta più degli atti ufficiali della riunita e riconciliata Camera dei Rappresentanti (il parlamento libico) e della Alta Commissione elettorale nazionale (Acen): la liberazione dal carcere di Saadi Gheddafi e di altri esponenti del vecchio regime il 5 e 6 settembre scorsi.

Il figlio di Gheddafi esce dal carcere

Il figlio di Gheddafi, noto in Italia per essere stato in forza come calciatore nel Perugia del presidente Luciano Gaucci, era stato imprigionato nel 2014 dopo essere stato estradato dal Niger dove aveva cercato rifugio. Nel 2018 un tribunale lo aveva prosciolto da tutti i capi di accusa per i quali era stato arrestato (l’omicidio di un allenatore di calcio e un ruolo nella repressione dell’insurrezione del 2011), ma le autorità di Tripoli non lo avevano rilasciato. A decidere formalmente la liberazione, avvenuta con oltre tre anni di ritardo, è stato il nuovo procuratore generale Siddiq al-Sour, nominato dal parlamento nell’aprile scorso, ma dietro l’operazione ci sta una costellazione di forze che comprende gli uomini forti di Misurata, in particolare l’ex ministro degli Interni Fathi Bachagha e l’ex sindaco Ali Ibrahim Dabaiba, cugino dell’attuale primo ministro Abdelhamid Babaida, la Turchia e i Fratelli Musulmani libici (che a Tripoli presiedono l’Alto Consiglio di Stato, una specie di Senato consultivo, con Khaled al-Mishri da poco rieletto a tale carica).

In vista delle elezioni, soprattutto di quelle presidenziali, i voti dei nostalgici gheddafiani, defilati ma ancora numerosi nel paese specialmente nella città di Sirte, fanno gola a tutti. Bachagha, che sarà candidato alle presidenziali che da calendario si dovrebbero tenere il 24 dicembre, conta di poter pescare in questo bacino di voti, oltre che in quello della sua città e persino in Cirenaica, dove la posizione del generale Haftar appare indebolita dopo l’insuccesso militare della sua offensiva dell’estate 2019 contro Tripoli e dopo l’adesione delle istituzioni di Tobruk (governo e parlamento rivali di quelli di Tripoli) all’accordo nazionale del febbraio scorso.

LEGGI ANCHE:

Un frame del video del martirio dei 21 cristiani copti martirizzati dall’Isis a Sirte, Libia

Le vite ordinarie dei copti sgozzati dall’Isis. Non eroi, ma veri cristiani

4 Aprile 2022
Una donna sventola la bandiera della Libia

“Libia 110 anni dopo” svela i colloqui segreti tra Andreotti, Craxi, Gheddafi e gli Usa

9 Marzo 2022

Le manovre in vista del voto

In un discorso del giugno scorso Bachagha, già ministro degli Interni nel governo di Tripoli presieduto da Al-Serraj in guerra con le forze della Cirenaica, ha affermato: «L’Est non vuole semplicemente una quota maggiore dei profitti del petrolio: chiedono di avere gli stessi diritti e una partecipazione equa ai servizi pubblici e allo sviluppo. Le loro lamentele sono giuste, il nostro stato è centralizzato e più della metà del bilancio statale viene speso nella capitale».

Che nell’operazione abbia avuto un ruolo la Turchia, che in Libia ha centinaia di soldati e migliaia di combattenti siriani pagati da Ankara per difendere il governo di Tripoli, si comprende dal fatto che subito dopo la sua liberazione Saadi Gheddafi è volato a Istanbul. Molto curioso il fatto che la notizia, diffusa il 6 settembre da varie testate arabe, africane e turche, comprese l’agenzia ufficiale Anadolu e il quotidiano filo-governativo Daily Sabah, è stata smentita dal ministro degli Esteri turco il 10 settembre.

I segnali positivi in Libia

Fattori ostativi e fattori facilitanti per lo svolgimento delle elezioni in programma alla vigilia di Natale sono state elencati dall’inviato speciale del segretario dell’Onu e capo della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) Ján Kubiš nella sua relazione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu il 10 settembre. Fra i secondi segnala i seguenti fatti:

«La Camera dei rappresentanti sta finalizzando la legge elettorale per le elezioni parlamentari, mentre sono stato informato dal presidente del parlamento Agilah Saleh che la legge per le elezioni presidenziali è già stata approvata. (…) Saluto con soddisfazione le azioni intraprese dal Governo di unità nazionale per facilitare lo svolgimento delle elezioni, specialmente l’adeguato finanziamento all’Alta commissione elettorale nazionale così come alle varie azioni preparatorie da parte del ministero degli Interni. (…) Saluto con soddisfazione il progresso realizzato fino a questo momento dall’Acen per quanto riguarda le preparazioni per lo svolgimento delle elezioni in dicembre. Elogio il presidente dell’Acen per i diligenti sforzi di preparazione e pianificazione. Negli ultimi due mesi l’Acen è riuscita ad aggiornare il registro degli elettori sul territorio nazionale e a lanciare una campagna di aggiornamento delle registrazioni per i libici in età di voto che risiedono fuori dal paese che continuerà fino alla metà di settembre. Più di mezzo milione di nuovi elettori si sono recentemente registrati per partecipare alle imminenti elezioni, portando il totale degli elettori registrati a più di 2 milioni e 880 mila, il 40 per cento dei quali sono donne. (…) Il cessate il fuoco continua a tenere e c’è stato qualche progresso nell’attuazione di alcuni elementi dell’accordo di armistizio. I persistenti sforzi della Commissione militare congiunta 5+5 hanno portato alla riapertura della strada costiera fra Misurata e Sirte».

Gli ostacoli principali

La Commissione 5+5 è formata da ufficiali dell’Esercito nazionale arabo libico comandato da Haftar (anche se dopo gli accordi di febbraio il comandante supremo è considerato il presidente del Consiglio presidenziale Mohamed Yunus al-Menfi) e da ufficiali delle milizie di Misurata e delle altre formazioni che hanno combattuto per conto del governo di Al-Serraj a Tripoli. Naturalmente fra i segnali positivi viene citata anche la liberazione di Saadi Gheddafi e di altri esponenti del vecchio regime, e inoltre la liberazioni di miliziani di Misurata da parte delle forze di Haftar.

Non mancano però elementi che mantengono critica la situazione:

«La Camera dei rappresentanti non ha ancora approvato un budget nazionale unificato, che ha un’importanza fondamentale per permettere al Governo di unità nazionale di migliorare la fornitura di servizi e l’assistenza a tutti i libici allo stesso modo. Il Governo di unità nazionale continua ad operare in base ad assegnazioni mensili da parte della Banca Centrale. (…) Devo purtroppo riferire che lo stallo politico di questo periodo sta già gettando ombre sulle condizioni di sicurezza. Molte aree della costa occidentale continuano ad essere zone calde di sporadico conflitto, dovuto anche ad attività illegali e al contrabbando. Allo stesso modo sconcertante è il fatto che scontri rilevanti fra varie unità appartenenti alle forze di sicurezza sotto il controllo nominale delle autorità sono scoppiati a Tripoli il 3 settembre e anche successivamente, in particolare per il controllo di alcune istituzioni. Sia il Consiglio di presidenza che il primo ministro hanno agito rapidamente per mettere fine ai combattimenti».

Il nodo delle milizie

Nel suo rapporto Kubiš riferisce anche il fatto che il ministro degli Esteri, signora Najla al-Mangoush, «ha proposto di tenere una conferenza sulla stabilizzazione del paese con i partner esterni della Libia che hanno un ruolo decisivo, come piattaforma per attuare le decisioni della Conferenza di Berlino, soprattutto per avere sostegno in vista del ritiro dei mercenari, dei combattenti stranieri e delle forze straniere in un modo graduale, misurato, equilibrato e modulare, così come per preparare il disarmo, smobilitazione e reintegrazione nella vita civile dei combattenti, la riforma del sistema della sicurezza e l’unificazione delle istituzioni militari».

Si tratta evidentemente della questione cruciale per la pacificazione della Libia: il disarmo delle milizie, la partenza dei combattenti stranieri (soldati turchi, mercenari russi e ribelli siriani a stipendio di Ankara) e la creazione di un esercito veramente nazionale. Cose che si potranno fare solo dopo le elezioni. Se si svolgeranno.

@RodolfoCasadei

Foto Ansa

Tags: gheddafikhalifa haftarlibia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Un frame del video del martirio dei 21 cristiani copti martirizzati dall’Isis a Sirte, Libia

Le vite ordinarie dei copti sgozzati dall’Isis. Non eroi, ma veri cristiani

4 Aprile 2022
Una donna sventola la bandiera della Libia

“Libia 110 anni dopo” svela i colloqui segreti tra Andreotti, Craxi, Gheddafi e gli Usa

9 Marzo 2022
Un cartellone elettorale in Libia

Libia, le elezioni rinviate e i giochi sotto banco per cacciare russi e turchi

24 Dicembre 2021
Il figlio del dittatore Muammar Gheddafi, Saif, annuncia la sua candidatura alle elezioni presidenziali in Libia

Non solo Gheddafi e Haftar. Tutti i candidati alle (confuse) elezioni in Libia

17 Novembre 2021
Ribelli appoggiati da Erdogan in Libia festeggiano per la vittoria su Haftar

Erdogan ritira 300 mercenari siriani dalla Libia

9 Ottobre 2021
New York, un uomo fotografa il memoriale delle vittime dell'11 settembre

Vent’anni dopo l’11 settembre l’Occidente si trova al punto di partenza

13 Settembre 2021

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ruby ter il miglior spot per il “sì” ai referendum sulla giustizia
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist