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La crisi del Niger e il rischio reale di un’altra “guerra mondiale” africana

Di Rodolfo Casadei
08 Agosto 2023
Ma quale scontro tra democrazie e dittature, o tra paesi filo-russi e no. I governi africani sono in bilico per definizione. Assecondarli sulla via delle armi sarebbe una vergogna per l’Occidente
Slogan e cartelli contro la Cedeao (o Ecowas), la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, alla manifestazione pro golpe del 6 agosto allo stadio di Niamey, Niger
Slogan e cartelli contro la Cedeao (o Ecowas), la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, alla manifestazione pro golpe del 6 agosto allo stadio di Niamey, Niger (foto Ansa)

Il rischio di una guerra fra paesi africani come conseguenza del colpo di Stato militare in Niger del 26 luglio scorso è reale, anche se non è altamente probabile. È possibile che, nonostante la mancanza di coordinamento e di interoperabilità fra i rispettivi eserciti e giganteschi problemi interni come quello delle violenze endemiche dovute al mancato controllo di buona parte del territorio nazionale che affligge in particolare il governo nigeriano, Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio e Benin scendano in guerra contro la giunta militare salita al potere a Niamey meno di due settimane fa, la quale potrebbe a sua volta contare sul sostegno di Mali e Burkina Faso, paesi anch’essi incapaci di garantire la sicurezza degli abitanti del proprio territorio contro le scorrerie jihadiste e contro violenze locali travestite da guerra santa, ma i cui governi militari hanno fatto sapere che non resteranno con le mani in mano se i loro colleghi nigerini dovessero essere assaliti dalle truppe...

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