L’Ue soccorre un’Ucraina divisa tra veleni e intrighi
Restiamo uniti e non dividiamoci. È questo il messaggio che ha lanciato lunedì sera il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, dopo che le frizioni con Valery Zaluzhny, comandante in capo delle Forze armate ucraine, hanno fatto il giro del mondo. L’opinione del generale, confermata dai fatti e dai dati, è che la guerra è in una fase di stallo e non ci sarà nessuna svolta nella controffensiva. Per Zelensky, invece, le cose stanno diversamente: Kiev può ancora vincere la guerra con la Russia sul campo.
L’Ucraina si divide
Il tema è estremamente delicato perché, se Zaluzhny ha ragione, è chiaro che l’Ucraina e i partner della Nato devono iniziare a pensare a come negoziare la fine del conflitto con Mosca. Ed è anche per questo che sulla emittente ucraina Tch c’è chi è arrivato ad accusare il generale di tradimento, affermando che «facilita il lavoro della Russia».
La popolarità del comandante è altissima in Ucraina, pari a quella di Zelensky, e c’è chi ritiene che potrebbe anche diventare presidente se scendesse in politica. Al momento, però, il generale è concentrato sulla guerra, non ha mai manifestato la volontà di candidarsi e del resto Zelensky ha annunciato che l’anno prossimo non si terranno le elezioni presidenziali. «Non è opportuno», ha dichiarato il presidente, citando le difficoltà dovute al conflitto e al grande numero di ucraini scappati all’estero. La legge marziale proclamata all’inizio della guerra proibisce ogni genere di elezioni.
Veleni e intrighi a Kiev
In questo momento Zelensky non può fare a meno di Zaluzhny ma secondo il Washington Post la rimozione del generale Viktor Khorenko, a capo delle Forze speciali, è un avvertimento al comandante.
L’ex vice primo ministro, Pavlo Rozenko, ha commentato così sui social il siluramento improvviso ordinato dal nuovo ministro della Difesa, Rustem Umerov: «È un grave errore cacciarlo alle spalle di Zaluzhny. Sono questi gli errori che indeboliscono l’Ucraina in questa guerra! È davvero triste che siano gli intrighi politici a prevalere in questa situazione».
Le divisioni interne sembrano un assist al Cremlino e indeboliscono Kiev. Lunedì un aiutante di Zaluzhny è rimasto ucciso quando una granata è esplosa tra i regali di compleanno che aveva ricevuto. Nel fine settimana almeno 19 soldati di una brigata sono stati uccisi da un missile russo, lanciato in una località vicino al fronte dove gli uomini stavano partecipando a una cerimonia. Un’indagine è in corso per capire chi ha autorizzato la leggerezza e il comandante della brigata è stato sospeso.
«Zelensky si illude»
A fronte delle difficoltà interne e di una situazione sul campo sempre più difficile, l’Ucraina ha disperatamente bisogno di buone notizie per alzare il morale tra la popolazione. Un assist è arrivato ieri dall’Unione Europea: la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha infatti annunciato che raccomanderà al Consiglio di aprire formalmente i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue. L’approvazione all’unanimità potrebbe arrivare tra dicembre e marzo.
Ma l’apertura di Bruxelles non basterà a coprire le divisioni interne a Kiev, arrivate ormai dopo quasi due anni di guerra al nodo cruciale: se con le armi non è possibile riconquistare i territori perduti, bisogna andare avanti a combattere a oltranza o cercare un compromesso? Secondo le dichiarazioni anonime al Time di un membro del gabinetto di guerra ucraino, «Zelensky si illude di poter vincere la guerra. Non abbiamo più carte da giocare. Non stiamo vincendo. Ma nessuno si azzarda a dirglielo».
Foto Ansa
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