Kaigama, arcivescovo nigeriano: «Il governo fermi Boko Haram o le conseguenze saranno terribili»

Di Leone Grotti
30 Gennaio 2012
Intervista a Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos, una delle città nigeriane più colpite dagli attacchi di Boko Haram: «La setta islamica rigetta la cultura occidentale e la cristianità ne fa parte, per questo ci colpiscono. Speriamo che il governo con l'esercito, l'intelligence e la polizia riescano a controllare la situazione, altrimenti le conseguenze saranno terribili»

«La gente dovrebbe poter dormire tranquilla la sera, mandare i figli a scuola, andare in chiesa, in moschea e stare al sicuro. Non abbiamo mai visto qui in Nigeria una violenza di questo tipo, con le bombe, tutti sono spaventati. Anche i musulmani. Vogliamo la pace per la Nigeria ma per ottenerla non possiamo imbracciare le armi e rispondere con la violenza: dobbiamo restituire del bene per tutto il male che ci viene fatto». Parla così a tempi.it Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos, una delle città del nord della Nigeria più colpite dalla violenza e dagli attacchi dinamitardi della setta islamica di Boko Haram. Il 20 gennaio i terroristi hanno ucciso più di 250 persone a Kano, la seconda città più popolosa del paese, e qualche giorno dopo nove cristiani a Bauchi. Ieri il governo, che accusa la presenza di terroristi infiltrati nella polizia e nell’intelligence, ha arrestato 200 persone, sospettate di essere coinvolte negli attacchi. «Siamo noi i responsabili degli attentati» ha dichiarato oggi il presunto leader degli estremisti Abubakar Shekau. «Li ho ordinati io e lo farò ancora e ancora fino a quando Allah non ci darà la vittoria».

Arcivescovo, come stanno reagendo i nigeriani agli attentati degli ultimi mesi?
La gente ha molta paura. I nigeriani, con i loro gruppi etnici e religiosi, vivevano in pace da molto tempo. Ma questi attentati hanno cambiato tutto. Boko Haram non rispetta la vita, uccide cristiani e musulmani, senza distinzioni. Non hanno valori.

A subire gli attacchi però sono stati soprattutto i cristiani.
Loro rigettano la cultura occidentale e la cristianità ne fa parte, per questo ci hanno colpito a Natale. Molti nel nord sono spaventati, hanno paura di morire adesso. In realtà Boko Haram è un movimento religioso che vuole purificare l’islam e riportarlo al potere. Questo è il loro obiettivo, il potere.

Sta dicendo che alla base degli scontri non c’è una motivazione religiosa?
Sì c’è, ma non è quella principale. Una volta Boko Haram non era così violenta e così organizzata. Ora sono più sofisticati, riescono a fare attacchi al governo. Devono essere comandati da qualcun altro, che li sfrutta per il proprio potere e ricchezza personali. Non mi sorprenderebbe se si scoprisse che alle loro spalle ci sono politici o paesi stranieri.

Come si sta comportando il governo del cristiano Jonathan nei confronti degli attentati?
Non ci sono mai state tensioni di questo tipo, con addirittura l’esplosione di bombe. Il governo di certo non vuole questi attacchi, anche perché ne è vittima ma sembra impotente. Adesso siamo in pericolo perché c’è il rischio che la gente prenda in mano il potere e si arrivi all’anarchia. Noi speriamo che Jonathan con l’esercito, l’intelligence e la polizia riesca a controllare Boko Haram, altrimenti le conseguenze saranno terribili. Deve utilizzare ogni mezzo che ha.

Qual è la situazione della comunità cristiana a Jos?
Siamo molto perplessi. La gente dovrebbe poter dormire tranquilla la sera, andare a scuola, in chiesa, in moschea, dovunque ma al sicuro. E invece non si può mai sapere che cosa può succedere. Ora nessuno può muoversi liberamente. Noi vogliamo la pace per la Nigeria ma non la otterremo imbracciando le armi. Non dobbiamo rispondere al male con il male. Governo e cittadini devono fare la loro parte per fermare gli estremisti. Però solo pregando e confidando in Dio, si può sconfiggere il male.

Come sono cambiati i rapporti tra cristiani e musulmani.
Per forza di cose non sono più come prima: se c’era rispetto, ora vige la diffidenza. Però bisogna dire che tutti i nigeriani stanno soffrendo e che anche la maggior parte degli islamici odia Boko Haram. Cristiani e musulmani di buona volontà devono mettersi insieme per combattere il male. E io credo che, con l’aiuto di Dio, questo sia possibile.
twitter: @LeoneGrotti

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