Italia, numeri in negativo. Infografica
Il prodotto interno lordo ha registrato (fonte Istat) un’ulteriore flessione rispetto all’ultimo rilievo di fine 2011 attestandosi a -3,2 per cento. Il mercato interno è paralizzato, influenzato da un indice della fiducia dei consumatori mai così in basso; dall’altro lato le imprese, sempre più in difficoltà, non si limitano come accadeva nel passato a orientare il proprio business entro i confini nazionali, ma hanno incrementato la loro vocazione all’export: una possibilità per sostenere la propria sopravvivenza.
Purtoppo anche le esportazioni hanno avuto un rallentamento nell’ultima parte del 2011 dopo un aumento di metà anno interessante. Le importazioni sono in netto calo dal 2010: dato non così negativo per la nostra bilancia dei pagamenti.
Sul fronte pubblico, l’Italia, contrariamente a quasi tutti i paesi occidentali, ha una differenza tra entrate e spese dell’amministrazione pubblica positiva (avanzo primario) e non negativa (disavanzo). Allo stesso tempo, preoccupa l’aumento del debito pubblico e dell’indebitamento netto, perché in questa situazione andranno ancora di più ad inquinare le uscite dello Stato.
La spesa pubblica aumenterà anche in forza degli interessi che il dipartimento del Tesoro dovrà pagare come rendimenti dei titoli di Stato emessi. Rendimenti che nel 2012 erano decrescenti, ma che hanno cambiato direzione dal mese di marzo 2012.
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