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Dove sbaglia Netanyahu? Limiti e ragioni della riforma della giustizia in Israele

Di Giuseppe Portonera
03 Aprile 2023
Le proteste di piazza hanno momentaneamente fermato la controversa proposta del governo. Ma in gioco ci sono separazione ed equilibrio tra i poteri. E Bibi non ha tutti i torti
Netanyahu Israele riforma della giustizia
Il premier israeliano Bibi Netanyahu (foto Ansa)

Dopo le imponenti manifestazioni di piazza, il premier israeliano Bibi Netanyahu ha annunciato uno stop alla controversa riforma della giustizia. Quest’ultima, dai contenuti piuttosto vari, si articola essenzialmente su due punti. Il primo ha a che fare con la modalità di nomina dei giudici. Questi sono attualmente selezionati da una commissione composta da nove membri, la cui maggioranza consta di giudici della Corte suprema e rappresentanti dell’associazione forense israeliana, e la cui minoranza è formata da esponenti politici: due membri del parlamento e due ministri del governo. Se la riforma passasse, i membri della commissione salirebbero a undici, e di questi ben otto sarebbero scelti tra parlamentari e ministri, aumentando così il peso della politica nella selezione dei membri dell’ordine giudiziario.

Il secondo è invece centrato sul funzionamento del sindacato giurisdizionale delle leggi. Anzitutto, il governo vorrebbe eliminare la cosiddetta clausola di ragionev...

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