
Israele-Hamas, salgono a 1.113 i morti palestinesi e 55 quelli israeliani
Gli osservatori internazionali hanno definito quella appena trascorsa come «la notte più violenta da giorni», nel conflitto tra Israele e Hamas. Gli scontri in nottata sono ripresi in modo ancor più cruento, solo a poche ore dai missili che hanno colpito un ambulatorio dell’ospedale Shifa di Gaza e il parco giochi del campo profughi di Shati, attacchi in cui hanno perso la vita anche 8 bambini che stavano giocando sull’altalena, e per i quali Israele ha respinto ogni responsabilità: «I terroristi di Gaza hanno sparato missili contro Israele. Uno di questi ha colpito l’ospedale al-Shifa a Gaza, un altro il capo profughi di al-Shati» ha dichiarato lo Stato maggiore dell’esercito israeliano in una nota.
NUOVO BILANCIO. Stamattina però si contano già 26 nuove vittime palestines, tra cui 9 donne e 4 bambini, a Gaza e 11 persone rimaste uccise da un attacco ad una casa nel campo profughi di Bureij, e 5 soldati israeliani, uccisi da un commano palestinese contro cui hanno avviato un attacco, dato che si stava infiltrando in un tunnel a Nahal Oz, vicino alla frontiera. Complessivamente secondo i servizi di soccorso palestinesi i morti sono ormai 1.113 e su una popolazione di 1,8 milioni di persone ci sono già 220mila sfollati. Le vittime israeliane sono almeno 55, tra cui anche 3 civili uccisi dai razzi di Hamas verso Israele: solo stamattina ne sono caduti sul suolo israeliano almeno dieci, di cui due solo a dieci chilometri a sud di Tel Aviv.
GAZA SENZA ELETTRICITA’. Israele intanto ha sferrato un attacco anche contro gli edifici della televisione e radio di Hamas, e ha colpito la centrale elettrica di Gaza, lasciandola in mezzo alle fiamme e ai roghi e rendendola inutilizzabile per mesi: gli abitanti di Gaza finora avevano almeno energia elettrica per tre ore al giorno, adesso nemmeno questo. Obiettivo degli attacchi è stata anche la casa di un capo di Hamas, Ismail Haniyeh, che però non si trovava nella sua abitazione quando è stata centrata da un missile.
DELEGAZIONE PALESTINESE AL CAIRO. Intanto l’emittente araba Al Arabiya, una delegazione di rappresentanti palestinesi si è messa in viaggio per il Cairo, per valutare e discutere la proposta di tregua avanzata dall’Egitto. Della delegazione farebbero parte un esponente di Fatah (Azzam El-Ahmed), uno di Hamas (Moussa Abu Marzouk), uno della jihad islamica (Zeyad El-Nakhala) e il direttore dei servizi segreti palestinesi Majed Faraj.
MOGHERINI: «NON CEDERE ALLA PARTIGIANERIA». Il ministro degli Esteri italiana Federica Mogherini durante un’informativa urgente alla Camera ha dichiarato che «L’imperativo di queste ore è fermare il conflitto, fermare le operazioni militari di Israele a Gaza, fermare il lancio di razzi di Hamas». Poi ha spiegato che «Stiamo tutti lavorando perché ci sia un cessate il fuoco duraturo. L’invito che vorrei fare, a tutti noi in quest’aula e all’opinione pubblica italiana è di non farci intrappolare anche noi in quella bolla di odio, di non cedere alla logica della partigianeria, all’idea che ci si debba dividere tra amici di Israele e amici della Palestina, che si debba scegliere da che parte stare, nel conflitto tra due disperazioni e tra due esasperazioni».
KHAMENEI: «ISRAELE, CANE RABBIOSO». Intanto, durante la diretta della tv di stato per la celebrazione della festa musulmana Eid al-Fitr (la fine del ramadan), l’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran ha attaccato duramente Israele definendolo «cane rabbioso» che starebbe commettendo «un genocidio a Gaza». Khamenei ha chiesto al mondo islamico di «armare» i palestinesi.
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