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Per mesi Israele è stato accusato di compiere massacri su vasta scala per pura vendetta, o per i soli interessi personalistici di Benjamin Netanyahu, che rischiava incriminazioni e prigione se il suo governo cadeva; per mesi si è discettato sulla carenza di strategia nell’uso della forza da parte di Tel Aviv. Dal 30 settembre sappiamo qual è il nome della dottrina strategica israeliana: regime change a Teheran, causare la caduta della repubblica islamica in Iran e l’avvento di un governo di segno totalmente diverso, che non sarà più nemico giurato di Israele e sponsor di soggetti regionali ostili.
Se l’operazione Alluvione al-Aqsa condotta da Hamas il 7 ottobre è stata una mossa ispirata dagli iraniani, mirata ad interrompere il percorso di normalizzazione dei rapporti fra mondo arabo e Israele, in particolare fra Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e stato ebraico, la risposta del governo Netanyahu a partire dal 26 ottobre fino ad oggi è stata di attaccare massicciamente gli attor...
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