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Nella riunione del suo Consiglio direttivo del 15 dicembre la Banca centrale europea ha preso alcune decisioni:
ha alzato nuovamente i suoi tre tassi di interesse chiave, ma dello 0,50 per cento invece che dello 0,75 per cento dei due rialzi precedenti; ritiene di tornare ad innalzarli nuovamente in base all’andamento dell’economia e dell’inflazione;
ha annunciato la sua decisione di ridurre a partire dal marzo 2023 gli investimenti già detenuti in titoli di Stato, dando inizio a una restrizione quantitativa della liquidità nel sistema finanziario.
I tre tassi chiave della Bce hanno così raggiunto rispettivamente il 2,5, il 2,75 e il 2 per cento, in seguito a quattro aumenti per un totale di 2,5 punti percentuali. Detto livello in assoluto non stupisce; sorprende invece la decisione di comunicare l’intenzione di continuare ad alzarli affinché raggiungano livelli tali da dispiegare effetti volutamente depressivi sulla domanda aggregata e sull’economia, fino a quando...
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