ARTempi

Intervista – Giosetta Fioroni e le sue carte d’argento

Fino al 30 gennaio 2016, è aperta a Napoli  presso l’AICA, Andrea Ingenito Contemporary Art, la mostra “Carte anni ‘60” che presenta un corpus di opere storiche su carta realizzate da Giosetta Fioroni nel periodo in cui l’artista esponeva alla galleria La Tartaruga a Roma. Abbiamo intervistato l’artista che ha parlato della sua mostra.

Fioroni Giosetta, Gli involucri, 1967, smalto industriale su carta, cm 100x70Parliamo della mostra alla AICA: quali opere sono esposte, sono legate ad un momento particolare della sua carriera e del suo percorso?

Le opere esposte all’AICA da Andrea Ingenito appartengono a un gruppo di grandi CARTE, quasi tutte di cm. 100×70 cm, degli anni ’67-’71. Il colore, meno una solo carta a più colori, è l’argento. Ossia una vernice industriale all’alluminio. Le immagini sono volti di donna, principalmente. Raccontano una mia indagine sul FEMMINILE, sulla malinconica grazia della bellezza delle donne. Erano già anni che io andavo conducendo questa mia…”inchiesta”, circa dai primi anni ’60. Poi ci sono alcune CARTE PICCOLE dette FISIONOMIE, uno studio dei lineamenti…sempre del volto delle donne e delle loro “espressioni”.

Lucio Amelio ospitò una sua personale nel ’68 a Napoli: da allora qual è stato il suo rapporto con questa città?

Conobbi Lucio Amelio con Plinio De Martiis a Roma nel ’64 a una mia personale alla galleria di Plinio La Tarta…..ruga. Era una persona…incantevole…per intelligenza, ironia, strafottenza, sorniona-aggressività e forza espressiva. Nel ’68 ideò una mia personale a Napoli: “La caduta della parete”, era il titolo del testo che scrisse Achille Bonito Oliva. Si può leggere ancora oggi in una rivista che Lucio pubblicava allora MADE IN. Diventammo amici e lavorò con me per diversi anni acquistando e vendendo mie opere. Poi per un lungo periodo ci perdemmo di vista, ma lo ritrovai a Parigi alla fine degli anni ’80…che purtroppo era assai ammalato, ma non meno brillante e acuto. Viveva in un bellissimo appartamento pieno di cose eccentriche. I vasi da fiori in vetro erano sottili e lunghissimi, alti più di 2 metri. E lassù in alto pochi bellissimi fiori!! Fummo entrambi felici di rivederci. Amo moltissimo Napoli e le sue isole che ho frequentato tutta la vita…e ho fatto altre mostre negli anni.

Com’è essere un’artista donna in un contesto che, soprattutto negli anni ’60, era perlopiù maschile?

È stato un problema di molti anni fa, quello dell’ARTISTA-DONNA. Da molto tempo superato completamente. Oggi è quasi, quasi un “optional” positivo. Quando io ho iniziato a esporre negli anni fine ’50 allora sì…era un problema. Ma io ho avuto una forte determinazione fin dall’inizio…dipende sempre dal talento prima e poi dal carattere!

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.