«Pericolo per democrazie e ordine sociale». L’allarme giapponese sull’Ai

Di Piero Vietti
14 Aprile 2024
La più grande compagnia di telecomunicazioni e il più grande gruppo mediatico del Paese lanciano un manifesto per chiedere leggi che limitino l'uso dell'intelligenza artificiale generativa: «A rischio libertà di parola e dignità umana»
intelligenza artificiale ristorante
L'insegna del primo ristorante al mondo interamente gestito da robot e intelligenza artificiale, a Singapore (foto Ansa)

Senza una legislazione rapida per limitare l’intelligenza artificiale generativa la democrazia e l’ordine sociale potrebbero crollare. A sostenerlo, in un documento pubblicato questa settimana, sono la più grande compagnia di telecomunicazioni del Giappone, la NTT, e il più grande gruppo mediatico giapponese, The Yomiuri Shimbun Holdings.

«L’umanità adotti misure per controllare l’intelligenza artificiale»

Il paper, anticipato lunedì dal Wall Street Journal, è una “Proposta congiunta sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa” nato da uno studio congiunto sulla governance ideale per l’Ai generativa iniziato nall’autunno 2023. «Poiché l’intelligenza artificiale generativa offre interfacce ed esperienze user-friendly», si legge nel testo, «si prevede che migliorerà la produttività del lavoro. Tuttavia, al momento l’accuratezza dei risultati dell’IA generativa non può essere completamente garantita e l’uso illimitato dell’Ai generativa potrebbe causare diversi problemi all’umanità e alla società. L’umanità deve adottare misure per bilanciare il controllo e l’uso dell’intelligenza artificiale generativa sia dal punto di vista tecnologico che istituzionale».

A tema ci sono tre punti: «affrontare la relazione fuori controllo tra l’Ai e l’economia dell’attenzione», la richiesta di restrizioni legali per garantire spazi di discussione per proteggere la libertà e la dignità e la creazione di una governance e di una legislazione efficace. Uscito a poche settimane di distanza dalla approvazione di una legge del Parlamento Europeo che mira a limitare alcuni usi dell’Ai, il manifesto sottolinea la crescente preoccupazione dei giapponesi per i programmi di intelligenza artificiale sviluppati da alcune aziende con sede negli Stati Uniti.

«Un problema per la dignità umana»

Il manifesto delle due aziende giapponesi sottolinea i potenziali benefici dell’intelligenza artificiale generativa nel miglioramento della produttività, ma esprime una visione tendenzialmente scettica della tecnologia: alcuni strumenti di Ai, sostiene, hanno già iniziato a danneggiare la dignità umana perché progettati per catturare l’attenzione degli utenti senza tener conto della morale o dell’accuratezza. A meno che l’intelligenza artificiale non venga limitata, «nello scenario peggiore, la democrazia e l’ordine sociale potrebbero collassare, provocando guerre».

Cosa preoccupa principalmente i due giganti di telecomunicazioni e informazione giapponesi? L’impatto che l’Ai avrà, e sta già avendo, su social media, libertà di parola e discorso pubblico: una diffusione incontrollata e generata da programmi di Ai di notizie false, idee discriminatorie e deep fake potrebbero manipolare l’opinione pubblica e avere gravi conseguenze sull’ordine sociale.

Leggi e restrizioni sull’intelligenza artificiale

Poiché «l’intelligenza artificiale generativa è destinata ad entrare in una fase di innovazione», si legge nella presentazione del manifesto, «le misure per garantire uno spazio sano per le discussioni devono essere adottate immediatamente. Sono necessarie forti restrizioni soprattutto per le elezioni e nel campo della sicurezza, è necessario considerare l’ottimizzazione della legislazione sul diritto d’autore in linea con i tempi in modo compatibile con l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, sia dal punto di vista istituzionale che tecnologico». I passi da seguire, secondo la Yomiuri Shimbun e la NTT sono «l’introduzione di regole e regolamenti congiunti da parte di media e industrie, la creazione e la diffusione di tecnologie efficaci e sforzi per rivedere la legge». Obiettivo primario in questa fase «proteggere la dignità e la libertà degli individui».

L’allarme giapponese non è isolato. È in corso infatti una spinta globale per regolamentare l’Ai, con l’Unione Europea in prima linea. La nuova legge europea invita i produttori dei modelli di intelligenza artificiale più potenti a sottoporli a valutazioni di sicurezza e a notificare alle autorità di regolamentazione eventuali incidenti gravi.

Negli Stati Uniti l’amministrazione Biden sta intensificando i controlli, e lo scorso ottobre ha avocato a sé i poteri federali di emergenza per obbligare le principali società di Ai a informare il governo quando sviluppano sistemi che rappresentano un serio rischio per la sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Giappone hanno istituito ciascuno istituti di sicurezza dell’IA guidati dal governo per aiutare a sviluppare linee guida sull’Ai. Il governo di Giorgia Meloni, in Italia, dovrebbe a breve presentare un disegno di legge per regolamentare l’intelligenza artificiale.

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