Ingroia indagato per peculato (non è una battuta di Crozza)

Di Nuccio Molino
07 Marzo 2017
L’ex magistrato voluto da Crocetta come amministratore della società regionale Sicilia e servizi, è stato interrogato questa mattina in gran segreto
Antonio Ingroia dopo l'assemblea pubblica regionale del movimento Azione Civile per la Costituzione alla cascina Rocca Franca, Torino,18 giugno 2013 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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Una vera e propria nemesi, l’impostura che si svela nella sua triste realtà apprendere che l’ex pm di Palermo Antonio Ingroia è indagato per peculato. L’ex magistrato voluto da Crocetta come amministratore della società regionale Sicilia e servizi, è stato interrogato questa mattina in gran segreto come si è soliti fare con ogni notabile che si rispetti.

Lui, l’inflessibile epigono dei teoremi antimafia ha dovuto difendersi dall’accusa infamante di essersi intascato indebitamente numerosi rimborsi per le sue trasferte, su e giù per l’Italia proprio nella qualità di amministratore della società che gestisce i servizi informatici della Regione Siciliana.

Ingroia che alle elezioni del 2013 ebbe l’ardire di candidarsi a premier con una lista forcaiola dal nome evocativo, Rivoluzione Civile, deve ora abbassarsi a dimostrare che non è vero, come dicono i suoi ex colleghi palermitani che egli stesso si è anche liquidato di suo pugno l’indennità di risultato come amministratore, roba da diverse decine di migliaia di euro.

Non è il comico Crozza ad avere ordito una regia malefica di questa brutta storia, magari in una delle sue fortunate imitazioni ingroiane. Purtroppo è tutto vero, sono i nodi che vengono al pettine di quella Mafia dell’Antimafia che con il suo cerchio magico di Crocetta governa (si fa per dire) la Sicilia. Sic transit gloria mundi.

@Nucciomolino

Foto Ansa

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