![L’errore di chi abolisce i programmi di diversità e inclusione è averli introdotti](https://www.tempi.it/wp-content/uploads/2025/01/image-1-314x214.jpg)
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Il pm palermitano Antonio Ingroia è diventato giornalista pubblicista. Ingroia collabora alla testata ”I love Sicilia” e da qualche tempo anche all’Unità. Come riportato dall’agenzia Dire, Ingroia ha detto di avere sempre avuto la passione per la scrittura: «Non scrivo però romanzi, come sostiene qualche uomo politico alludendo a nostre recenti indagini, ma nelle mie rubriche su ‘I love Sicilia’ mi sono occupato di tutto, dalla gastronomia al cinema, alla politica e alla lotta alla mafia». «Riconosco l’importanza del ruolo del giornalista – ha proseguito Ingroia – nella sua opera di mediazione tra il fatto e la notizia, e delle testimonianze lasciate dai giornalisti assassinati dalla mafia. Ritengo che il magistrato pubblicista potrà aiutare i giornalisti nell’opera di diffusione e comprensione delle notizie di rilievo. Al tempo stesso il fare parte della categoria potrà aiutare il magistrato a conoscere meglio il mestiere del giornalista e i problemi che vi sono connessi».
Complimenti dunque al “collega” Ingroia, che certamente – vista la mole di intercettazioni pubblicate sui quotidiani – ha dimostrato in questi ultimi anni un particolare fiuto per le notizie. Ancora da valutare se sia altrettanto capace come giudice.
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Faccio peccato se ammetto che uno dei miei sogni segreti sarebbe quello di vedere Ingroia, Travaglio, Di Pietro e Grillo ricoperti di catrame e piume portati a spasso per le vie delle principali città italiane?
Fate ridere, come giudice ha già dimostrato che persona è.