Ilva, si eviterà la cassa integrazione

Di Chiara Rizzo
15 Marzo 2013
Nelle acciaierie si ricorrerà ai contratti di solidarietà, che riguarderanno un numero minore di operai (3.700 anzichè 4.500 nel 2013)

Oltre al caso Bridgestone, ieri il ministero del Welfare, attraverso il sottosegretario Michel Martone, ha analizzato in un tavolo con i sindacati anche la situazione dell’Ilva di Taranto, per la quale l’azienda aveva annunciato il ricorso graduale alla cassa integrazione straordinaria (Cigs), che avrebbe coinvolto 4.500 lavoratori nel 2013 e 6.500 nel 2014. I sindacati avevano già spiegato che intendevano trovare misure alternative, per alleggerire l’impatto sulla vita degli operai (uno su due sarebbe finito in Cigs), molti capi di famiglie monoreddito che si sarebbero trovate improvvisamente a vivere con circa 800 euro al mese. L’Ilva aveva spiegato di dover ricorrere alla Cigs per poter affrontare le bonifiche dell’impianto, con il conseguente spegnimento di altoforni e batterie coke, e quindi il calo della produzione.

CONTROLLI SULL’AIA E SUGLI AMMORTIZZATORI. L’incontro di ieri ha segnato un successo nella trattativa: non verrà utilizzata la Cigs, e piuttosto si farà ricorso ai contratti di solidarietà. In questo modo, hanno spiegato i sindacati dell’acciaieria dopo l’incontro a Roma, si riduce sostanzialmente il numero degli operai coinvolti, che saranno 3.700 nel 2013, con percentuali massime di riduzione dell’orario di lavoro del 33 per cento. Per ogni dipendente. «L’accordo – hanno spiegato ieri sera i sindacati – prevede anche un protocollo di relazioni industriali che fissa un metodo volto ad una maggiore trasparenza e condivisione, con un percorso periodico di verifica (ogni semestre, ndr.) in sede interministeriale (Welfare, Sviluppo e Ambiente) dei passaggi relativi al monitoraggio dei contratti di solidarietà, del piano industriale, e degli investimenti e interventi relazioni alle opere di ambientalizzazione previste dall’Aia. Le verifiche verranno anche svolte in sede sindacale nazionale trimestralmente, e mensilmente a livello locale»

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