«Il mondo perfetto non esiste». Tutti i grillini dovrebbero leggere questo testo di Ratzinger
Caro direttore, i risultati elettorali e la grottesca rincorsa a Grillo stanno rendendo balbettanti intellettuali e commentatori di grandi testate. Per schiarirsi le idee, sarebbe utile che riflettessero su queste considerazioni (del 1986) di J. Ratzinger. Alla domanda, che si pone, «che cosa minaccia oggi la democrazia?» risponde: «C’è innanzitutto la incapacità di fare amicizia con l’imperfezione delle cose umane: il desiderio di assoluto nella storia è il nemico del bene che è nella storia. L’idea che la storia passata sia stata una storia di non libertà si afferma sempre di più; e che finalmente ora, o tra poco, si potrà o si dovrà costituire la società giusta».
IL MONDO PERFETTO NON ESISTE. «Io penso che noi oggi dobbiamo con ogni decisione chiarirci che né la ragione né la fede promettono, a nessuno di noi, che un giorno ci sarà un mondo perfetto. Esso non esiste. La sua continua aspettativa, il gioco con la sua possibilità e prossimità, è la minaccia più seria che incombe sulla nostra politica e sulla nostra società, perché di qui insorge fatalmente l’onirismo anarchico. Per la consistenza futura della democrazia pluralistica e per lo sviluppo di una misura umanamente possibile è necessario riapprendere il coraggio di ammettere l’imperfezione ed il continuo stato di pericolo delle cose umane».
IL MORALISMO È IMMORALE. «Sono morali solo quei programmi politici che suscitano questo coraggio. Immorale è al contrario quell’apparente moralismo che mira ad accontentarsi solo del perfetto. Sarà quindi necessario anche un esame di coscienza nella predicazione morale della Chiesa o vicina alla Chiesa, le cui ipertese esigenze e speranze spingono alla fuga dal piano morale a quello utopico».
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10 commenti
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Le considerazioni (del 1986) di J. Ratzinger. dovrebbero essere lette in modo differente. Credo proprio che nessuno, neppure Grillo, creda nella società perfetta. Nella nostra società ci sono cose che vanno bene, altre meno bene, altre ancora che non vanno bene per niente. Esattamente come in Vaticano. Desiderare e lottare per una società più giusta, dove sia possibile una distribuzione più equa delle risorse, dove le giovani generazioni non soffrano una precarietà che toglie loro la possibilità di un impiego, la certezza di un reddito, la possibilità di progettare una famiglia e la propria discendenza, questo desiderio lo si può interpretare solo in chiave “perfezionista”? I cristiani non vogliono anche loro convertire e “perfezionare” eticamente la comunità, esattamente come molti laici? J. Ratzinger non so a quali perfezionisti si riferisse, molto probabilmente alla ideologia nazional-socialista e comunista, che lui ha conosciuto bene, e a tutte le loro nefandezze. La democrazia è essa stessa una conquista, un cambiamento e un progresso di chi ha sognato un mondo semplicemente migliore. Bene fanno tutti coloro che si impegnano a costruire una comunità umana più democratica, più giusta, con minori sperequazioni, con una maggiore sensibilità verso gli ultimi, eticamente impregnata. Poi, estremisti conservatori, timorosi del nuovo, che si battono contro ogni cambiamento, che accettano per buoni sistemi e regimi corrotti e liberticidi, ci sono sempre stati e continuerete ad esserci. I ladri e le prostitute vi precederanno nel regno dei Cieli. Auguri.
Sogno un partito senza cattolici…a religioso, pre religioso…ma che non si prenda neppure il disturbo di esser anticlericale. Per i temi etici libertà di coscienza e punto. Ognuno creda ciò che vuole e non usi l’argomento Dio in politica.
ecco spiegato perché’ voi cattolici non vi dovreste occupare della cosa pubblica. giustificate ogni nefandezza umana…con l’alibi che la perfezione non è cosa umana… Se non credete che la condizione terrena dell’uomo possa migliorare con la via politica, statevene a pregare a casa…
ma lasciate un po’ ancora sognare chi non ha solo che il pensiero…
Essere indignati dai comportamenti di “alcuni” esponenti della nostra politica, non vuol dire essere moralisti. Pretendere un minimo di serietà dalle istituzioni, non significa cercare la perfezione, significa semplicemente far valere i propri diritti. A noi viene richiesto un comportamento corretto: a scuola, nel posto di lavoro, in qualsiasi posto pubblico; non è giusto pretendere lo stesso? Con questo uso del termine “moralista” non fate altro che giustificare ogni genere di comportamento, troppo comodo figliuoli! Tutto diventa lecito e più bello, vero? La prostituzione minorile si potrebbe chiamare “burlesque”, una tangente diventa una “vacanza regalo”, la pedofilia è amore per i fanciulli… complimenti per il contributo all’involuzione!
@ Norberto, grazie
@Tommaso
Oh si è giusto pretenderlo, ma è moralismo trarre le tue conseguenze, non ho mai sentito nessuno che giustifica tutto, anzi.
@ Factum: scusami, non ho capito a quali conseguenze ti riferisci… , credo che il successo alle elezioni del movimento a 5 stelle sia una conseguenza di un modo di intendere e vivere la politica degli ultimi anni, non del desiderio di perfezione di alcune persone. E’ una reazione dovuta alla scarsa capacità e senso civico di una parte di chi ci ha governato. Parlare di moralismo in questo determinato caso per me è fuori luogo, chiediamoci invece il perchè di tanta corruzione nelle nostre istituzioni.
Una piccola ricerca in internet:
Il 24 aprile 1984, a Monaco di Baviera, S.E. Rev.ma il signor cardinale Joseph Ratzinger apriva un congresso sul tema L’eredità europea e il suo futuro cristiano – promosso dalla fondazione Hans Martin Schleyer e dal Pontificio Consiglio per la Cultura – con una conferenza il cui titolo originale suona Christliche Orientierung in der pluralistichen Demokratie? Uber die Unverzichtbarkeit des Christentums in der modernen Welt.
Il testo completo della conferenza si può trovare a questo indirizzo: http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=77
Sarebbe interesante indicare la fonte.
Grande! Il sogno dell’utopia e il sonno della ragione descrivono la nostra modernita’, non piu’ soddisfacente perche’ iper-tesa verso esigenze puritane. Lo diceva gia’ Eric Voegelin (decisamente i tedeschi postbellici stanno riscattando le nefandezze totalitarie) ad es ne “Il mito del mondo nuovo” o ne “La nuova scienza politica”. Ma anche Arendt, e Finkielcraut (“Noi altri, i moderni”). Ma BXVI ha il dono della potenza sintetica.