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La lezione di Umberto Bossi dimenticata dalla Lega

Di Marco Invernizzi
21 Settembre 2021
Con il suo stile spesso pittoresco ha posto al centro del dibattito un problema concreto e grave: il federalismo. Oggi, però, Salvini e gli altri hanno smesso di parlarne, perché?
Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord, mentre fuma un sigaro

Il merito storico di Umberto Bossi è di avere portato al centro dell’attenzione pubblica il tema del federalismo, cioè una forma politica, come scrive lo storico svizzero Gonzague de Reynold (1880-1970), «nella quale molti piccoli Stati, o città, accettano di sacrificare una parte della loro sovranità per istituire un potere centrale, dirigente e supremo, allo scopo di meglio difendere la loro esistenza, conservare la loro indipendenza e promuovere i loro interessi comuni».
Centralismo e federalismo
In Italia, dopo il Risorgimento, le cose andarono diversamente e l’unificazione politica della nazione produsse un sistema politico centralista, sul modello francese: i piccoli Stati furono annientati e quello che nacque fu il prodotto soltanto degli interessi dello Stato vincitore, il Regno di Sardegna.
Tutte le forze politiche succedutesi sulla scena italiana accetteranno lo Stato centralista e, prima della Lega, nessuna di esse porrà la questione del federalismo, ossia dell’autonomia po...

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