Contenuto riservato agli abbonati

Imparare a governare le opportunità e le incognite dell’Intelligenza artificiale

Di Lorenzo Malagola
23 Aprile 2025
Il 70 per cento dei server dove è custodito il cloud è di proprietà di 2 società di Seattle e il 100 per cento di 5 compagnie al mondo. Un potere enorme nelle mani di pochi
Illustrazione sull’intelligenza artificiale all’expo sulla cybersecurity di Taiwan
(Foto Ansa)

Mi capita di riflettere sull’intelligenza artificiale quasi ogni giorno. Non c’è convegno nel quale non manchi la fatidica domanda su come l’Ai modellerà il nostro futuro. Essa ci affascina e, al tempo stesso, ci spaventa. Sappiamo di essere all’inizio di una nuova era, nella quale la velocità dell’innovazione tecnologica tende a far coincidere il presente con il futuro. E senza presente perdiamo certezze.
Molte sono le opportunità che abbiamo di fronte ma, per coglierle, abbiamo bisogno di guardare anche alle minacce, o quantomeno alle incognite che rimangono sul tavolo. In fondo, la domanda sottesa alle mille altre che si affastellano nelle nostre menti è una sola: saremo più o meno liberi? Ci viene in soccorso un frate romano, dal doppio ordine (è sia francescano che ingegnere), che siede – unico tra gli italiani – nella commissione dell’Onu sull’Ai. Padre Paolo Benanti ci offre nel suo ultimo libro La caduta di Babele una prospettiva originale, che intreccia etica, fede e una profo...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati