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«Pensavo di distribuire un migliaio di copie tra gli amici, poi…». L'ha capito anche il generale Vannacci che i suoi migliori promoter sono stati i suoi detrattori. Così, l'altro ieri, alla presentazione a Villasimius del suo L'Italia al contrario, s'è tolto lo sfizio di sfotterli: «Devo ringraziare i giornalisti Aldo Cazzullo e Matteo Pucciarelli. Hanno estrapolato strumentalmente alcune frasi del mio libro per dipingermi come persona xenofoba, regalandomi una straordinaria operazione di marketing. Lo sapevo, quando si tocca il pensiero unico la reazione è inevitabile».
Che il generale lo sapesse, abbiamo i nostri dubbi. Vero è, invece, che il caso del suo libro è davvero unico. Il saggio autoprodotto viaggia verso le centomila copie (dal 10 al 27 agosto ne ha vendute più di 93 mila), è acquistabile solo sul web (ma ora ha trovato un editore) ed è il più venduto su Amazon.
Il successo di Vannacci
Sul Corriere della Sera, Paolo di Stefano ha fatto notare il paradosso: in...
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