Il lavoro carcerario abbassa la recidiva: «Rifinanziamo la legge Smuraglia»

Di Daniele Ciacci
19 Settembre 2012
Alessia Mosca (Pd) racconta a tempi.it l'iniziativa avanzata con Renato Farina (Pdl) di richiedere il finanziamento della legge Smuraglia, che favorisce il lavoro carcerario: «Il percorso di recupero è un percorso umano».

Alla luce dell’articolo di Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera del 17 settembre – dal titolo: “Far lavorare i detenuti conviene. Crolla la percentuale di chi torna a delinquere”– e della visita del ministro della Giustizia Paola Severino al carcere di Padova – dove i detenuti lavorano con profitto – Renato Farina (Pdl) e Alessia Mosca (Pd) hanno richiesto unitamente di rifinanziare la legge Smuraglia, che contiene le norme che favoriscono le attività dei carcerati. Tempi.it ne parla con Alessia Mosca, deputata del Pd.

Qual è il vostro obiettivo?
La nostra richiesta segue la presa di posizione del ministro Paola Severino dopo la visita al carcere di Padova. Venuta in contatto con la giovane popolazione carceraria, ha fatto esperienza del fatto che il lavoro è il migliore strumento per abbattere la recidiva. Sono molti i detenuti che, usciti, non commettono reati, ma lavorano legalmente. Non si capisce perché non insistere su questa modalità educativa. Io e Farina sottolineiamo alla Camera la necessità di proseguire con questa proposta che, ricordo, non vuole smontare la legge Smuraglia, ma potenziarla.

A che punto siete?
All’interno del ministero della Giustizia, la legge Smuraglia è incappata in problemi d’iter. Manca solo l’approvazione del ministro che, dopo aver messo a punto il bilancio, la applichi. Noi non siamo particolarmente affezionati al nostro testo. La cosa importante è l’obiettivo. Vogliamo che il ministero prosegua su quella strada. Se il ministero potenziasse la normativa attraverso un atto ministeriale andrebbe comunque bene.

Che tempi vi date?
Non abbiamo soltanto fatto richiesta ma ci siamo mossi attraverso i nostri canali di lavoro per favorire l’iter che è sfociato nella discussione alla Camera. Vorremmo che la legge Smuraglia sia discussa e finanziata entro la fine dell’anno, poiché il governo attuale è agli sgoccioli e si avvicina lo scioglimento delle assemblee. Se il nostro progetto fosse inglobato all’interno di un atto ministeriale, la manovra sarebbe sicuramente più rapida.

Qual è il valore aggiunto del lavoro carcerario?
Innanzitutto, il carcerato acquisisce delle competenze professionali molto specifiche che può spendere dopo il periodo in prigione. Tali qualità sono spesso molto richieste oggi, perché la crisi economica e la perdita della “vocazione” artigianale hanno dato alla luce le gravi carenze del sistema-lavoro. In secondo luogo, il percorso di recupero è un percorso umano. Aver sperimentato nel carcere cosa significhi guadagnare e mantenersi fa capire ai detenuti che possono non delinquere per vivere.

@danieleciacci

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