
I sindaci No Tav aprono un dialogo col governo. M5S e antagonisti protestano

Il ministro Graziano Delrio incassa, dopo averli incontrati a latere dell’Assemblea Nazionale Anci, in corso di svolgimento a Torino, il sì dei sindaci No Tav all’istituzione di un un tavolo di confronto permanente. Un tavolo – parallelo all’Osservatorio, dove invece da anni procede il lavoro comune con le amministrazioni dialoganti – che non potrà portare alla rinuncia all’opera.
“Il confronto è stato molto franco – ha detto Delrio – Con questa iniziativa vogliamo recuperare il tempo perduto, svelenire il clima e costruire un luogo di confronto dove ridiscutere con serenità ed apertura ascoltando tutti i suggerimenti che vengono dal territorio”.
Il primo incontro del tavolo sarà fissato nei prossimi giorni dal commissario di governo per la Torino-Lione, Paolo Foietta, e dal presidente dell’Unione Montana Valsusa, Sandro Plano.
I sindaci contrari alla nuova linea ferroviaria hanno ribadito “l’opposizione alla sua realizzazione e alla logica che le sta dietro, ma proviamo a confrontarci a questo tavolo dove saremo liberi di dire quello che vogliamo”.
Affermazioni che non bastano a rassicurare gli esponenti del movimento No Tav e i grillini, che giudicano controproducente (e forse interessata) l’apertura.
“Il sindaco di Susa, Sandro Plano, ha tradito il suo mandato e tutti i valsusini. Ora capiamo perché nessuno del M5S era gradito all’incontro odierno tra il ministro Delrio e i sindaci della valle contrari al Tav”. Denunciano in una nota i deputati M5S Laura Castelli e Ivan Della Valle. “La domanda – colpiscono duro i due parlamentari – è: per quale ragione Plano ha tradito? Per quanto? A cosa serve un ulteriore tavolo o, ancora peggio, un ulteriore osservatorio se il ministro afferma che l’opera non è in discussione? Forse a far sparire più soldi possibili attraverso le compensazioni?”
Per i due pentastellati non c’è “mai da fidarsi di un personaggio con la tessera del Pd in tasca, prima o poi mette davanti gli interessi personali rispetto a quelli di una intera comunità. Noi riteniamo che il sindaco Plano stia tradendo il suo mandato e ne chiediamo le immediate dimissioni. L’unico tavolo a cui i veri amministratori No Tav si dovrebbero sedere è quello per la definitiva chiusura dell’opera”.
Un tavolo che apre il confronto con il Governo e un solco tra amministratori e movimentisti. E forse, per l’Esecutivo, questo è già un primo risultato.
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