Hong Kong, taglie sulla testa dei democratici. «Devono vivere nel terrore»

Di Leone Grotti
05 Luglio 2023
La polizia per la sicurezza nazionale si allarga e spicca un mandato di arresto internazionale per otto personalità scappate all'estero. «Li inseguiremo fino agli estremi confini della terra»
Hong Kong ha spiccato un mandato di arresto internazionale per otto personalità democratiche

La gestapo di Hong Kong, anche detta polizia per la sicurezza nazionale, non si accontenta più di indagare e arrestare individui sulla base di accuse risibili, riconducibili all’esercizio della libertà di espressione o alla lotta per ottenere riforme democratiche nell’isola. Ora ha deciso di allargare la propria giurisdizione anche all’estero. Per questo lunedì ha spiccato un mandato d’arresto per otto personalità democratiche scappate all’estero, fissando per ciascuno una taglia da un milione di dollari di Hong Kong (circa 120 mila euro).

Attivisti e parlamentari trattati come terroristi

L’annuncio della polizia è arrivato dopo che il giornale statale Ta Kung Pao ha ricordato in un editoriale che la legge sulla sicurezza nazionale vale anche per chi vive all’estero e che la Cina, in quanto membro dell’Interpol, può richiedere la cooperazione internazionale per catture pericolosi fuggitivi.

Le persone ricercate dalla polizia sono: gli ex parlamentari Ted Hui e Dennis Kwok, gli attivisti Nathan Law, Anna Kwok, Elmer Yuen, Mung Siu-tat, Finn Lau e l’avvocato Kevin Yam. Queste otto importanti figure pubbliche di Hong Kong risiedono attualmente negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia.

«Hanno tramato contro Hong Kong»

Il capo della polizia per la sicurezza nazionale, Steve Li, ha dichiarato che gli otto ricercati hanno «gravemente violato la legge, invocando sanzioni contro i funzionari di Hong Kong e tramato con potenze straniere per danneggiare lo status finanziario dell’isola».

Le taglie poste sulla loro testa serviranno a «raccogliere informazioni sulle località dove si trovano attualmente» e per preparare il loro arresto qualora facciano ritorno in città.

«Devono vivere nel terrore ogni giorno»

Durante la sua consueta conferenza stampa del martedì mattina, il governatore di Hong Kong, John Lee, ha dichiarato che la taglia o parte della taglia può essere ricevuta anche da «familiari e amici» per aver fornito informazioni in grado di «facilitare l’arresto» degli otto ricercati. La polizia, ha aggiunto, «li cercherà per il resto della loro vita anche se scappassero fino agli estremi confini della terra» per assicurarli alla giustizia.

L’obiettivo della taglia e dell’allargamento internazionale della giurisdizione, in ultima analisi, è far sì che i ricercati «vivano ogni giorno nel terrore di essere arrestati fino al termine della loro vita».

Il regime di Hong Kong ha passato il segno

L’aggressività del governo di Hong Kong ha stupito l’Occidente. Il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato che «il governo britannico non tollererà il tentativo da parte della Cina di intimidire e censurare chiunque nel Regno Unito e all’estero».

Il Dipartimento di Stato americano ha invece notato che l’applicazione extraterritoriale della legge sulla sicurezza nazionale rappresenta «un precedente pericoloso» per i diritti umani e le libertà fondamentali.

@LeoneGrotti

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