«Hollande umiliato» alle elezioni. I francesi non ne possono più di «bastonate fiscali e matrimoni per tutti»

Di Leone Grotti
30 Marzo 2015
In Francia, alle elezioni dipartimentali, vincono l'Ump di Nicolas Sarkozy e il Front National di Marine Le Pen. Le ragioni della disfatta socialista

francia-elezioni-mappa-ump-ps-fnUna cosa è certa: il partito socialista di François Hollande è colato a picco. All’indomani del secondo turno delle elezioni dipartimentali francesi, che corrispondono alle nostre provinciali, i giornali della République si interrogano solo su chi sia il maggior responsabile del naufragio della sinistra: se l’ondata del Front National di Marine Le Pen, la cosiddetta “Bluemarine”, o quella dell’Ump di Nicolas Sarkozy.

DISFATTA DI HOLLANDE. Se si guardano i numero, Sarkò fa bene ad esultare. La destra (in blu nella mappa) ha conquistato 67 dipartimenti su 101, partendo da 40. Alla sinistra (in rosso) ne sono rimasti solo 34 sui 61 che controllava fino a poche settimane fa. Il Fn non ha conquistato neanche un dipartimento, ma questo dato non deve ingannare: il sistema elettorale maggioritario che vige in Francia è fatto apposta per non far vincere candidati terzi, rispetto ai due principali contendenti di Ump e Ps. Le Pen si era detta certa che avrebbe trionfato in almeno un dipartimento, e questo non è avvenuto. Ma il suo bacino di voti è aumentato rispetto alle precedenti elezioni e ora il partito può disporre di 62 consiglieri. Pochi, se si considera il totale dei 4.000 disponibili, ma prima di queste elezioni ne aveva solo uno.

ELEZIONI PRESIDENZIALI. Tutti ora guardano già al 2017, quando ci saranno le elezioni presidenziali. Se le cose non cambieranno e il partito socialista non invertirà la rotta, al secondo turno, a cui accedono i primi due candidati più votati, si sfideranno Marine Le Pen e il vincente delle primarie nella destra. Per il momento Sarkozy è in vantaggio, ma molti vedrebbero bene come candidato anche l’ex primo ministro Alain Juppé, sindaco di Bordeaux, ultimo vero alfiere gollista.

PERCHÉ VOTANO LE PEN. Secondo Alexis Brézet, direttore delle redazioni del Le Figaro, «il partito socialista è stato umiliato» per colpa anche delle «divisione interne alla sinistra», subendo una delle peggiori sconfitte della storia repubblicana. Mentre la destra alleata con i partiti centristi «può legittimamente festeggiare la sua riuscita». Sul Front National annota: «La sua progressione (più 7 punti percentuali in cinque anni di Sarkozy e più altri 7 in tre anni di Hollande) non si spiega perché i suoi avversari lo “stigmatizzano” troppo o troppo poco, ma perché il partito parla delle vere sofferenze dei francesi: disoccupazione, immigrazione, insicurezza e soprattutto questo sentimento di esproprio culturale e morale».

BASTA MATRIMONI PER TUTTI. Il punto, continua, non è «”combattere” il Front National ma renderlo inutile agli occhi dei suoi sostenitori». Questo significa però dare un taglio a «promesse non mantenute, mezze soluzioni, bastonate fiscali e matrimoni per tutti». Se la sinistra è stata punita alle urne, anche molti elettori della destra sono passati al Fn e non torneranno se l’Ump «non affronterà in modo franco le realtà più difficili, a partire da 40 anni di immigrazione incontrollata». Servirà un «programma economico di rottura radicale rispetto a un mezzo secolo di socialismo esplicito o implicito». Il tutto preservando però «l’identità francese. Un programma molto vasto…».

@LeoneGrotti

Foto Hollande: Ansa/Ap

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6 commenti

  1. Sascha

    “Servirà un «programma economico di rottura radicale rispetto a un mezzo secolo di socialismo esplicito o implicito” ma cosa dice questa gente? Perché la Svezia che ha una politica economica molto più “socialisticheggiante” se la passa meglio di noi convertiti al libero-scambismo britannico (no) jobs act? Vuoi vedere che il punto centrale è il reichsmark, ups pardon, l’euro?

  2. Giuseppe

    E allora, egregi Chiara e Saint-Juste, fatela voi una bella analisi sul voto francese. Forza, siamo in trepida attesa!

    1. giovanni

      Giuseppe, che analisi può fare una rinco che non vede la realtà?

    2. Chiara

      Vuoi proprio saperlo? Tasse tasse tasse. E politica estera. La Francia era una delle più grandi potenze mondiali? E adesso? Siamo supini alla Merkel credendo di poter contare qualcosa ma siamo in realtà sullo stesso piano d’Italia e spagna. Hollande ci umilia andando a braccetto della cancelliera tedesca, perché spera di apparire come ancora determinante nella scelte politiche estere quando in realtà non lo è affatto. Ribadisco, se pensate che Hollande abbia perso per il matrimonio gay, state fuori strada e ve ne accorgerete presto perché sia Sarkozy che la Le Pen non lo abrogheranno.

      1. Sascha

        Chiara ha centrato il punto: la France ha perso importanza non solo nel mondo ma anche e soprattutto in Europa. Un tempo si parlava di “tandem franco-tedesco” ma ora chi comanda veramente è la Germania di Frau Merkel e nessuno riesce a bilanciare il suo potere. Questo è colpa di vari fattori: la Francia succube, la Gran Bretagna menefreghista, l’Italia in svendita, la Russia fuori dalla porta.
        Determinanti nel voto sono stati 2 fattori: al primo posto la crisi economica e lal secondo e tensioni con l’islamismo/communitarismo. È osceno vedere come si sono ridotte porzioni significative del territorio della République (les banlieues)

  3. Chiara

    Se pensate che noi francesi non ci fidiamo di Hollande per i matrimoni gay, significa che non avete capito proprio niente.

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