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Il ricatto del ritorno

Di Giancarlo Giojelli
01 Dicembre 2023
Hamas non ha scrupoli: usa gli abitanti di Gaza come scudi e centellina il rilascio degli israeliani rapiti per chiedere giorni di tregua e riorganizzarsi. I due fratellini Ariel, 4 anni, e Kifr, 10 mesi, sono morti
Parenti degli ostaggi israeliani, tengono fotografie dei propri cari e delle vittime di Hamas, il 24 ottobre 2023 (Ansa)
Parenti degli ostaggi israeliani, tengono fotografie dei propri cari e delle vittime di Hamas, il 24 ottobre 2023 (Ansa)

Il ritorno: aliyah. Tornare a casa: aliyah bet. La parola forse più cara al cuore di ogni ebreo. Ritornare a casa, nella terra dei padri. È per questo che è nato Israele, il sogno sionista. Un luogo dove ogni ebreo potesse tornare, avesse diritto di tornare. Dove ogni ebreo fosse a casa e potesse sentirsi sicuro, al riparo dalle persecuzioni, dai ghetti, dai pogrom, infine dalla Shoah.

Aliyah Bet era il nome in codice dato all’operazione che permise all’Agenzia ebraica di portare in Israele i sopravvissuti all’Olocausto. Il sogno realizzato nel 1948 quando Ben Gurion proclamò la nascita dello Stato ebraico. Nel pensiero ebraico quella non fu una conquista: fu, e Israele lo ripete continuamente da 75 anni, un ritorno. E la legge del ritorno è l’unica legge fondamentale dello Stato di Israele: ogni ebreo ha diritto al ritorno, ad avere una casa, una cittadinanza e un lavoro. E lo Stato deve garantirgli la sicurezza, a costo di mandare i suoi figli diciannovenni a fare il ser...

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