Grillo alle forze di polizia: «Unitevi alla protesta». Il Siap: «Farnetica per il proprio tornaconto politico»
Desta molte polemiche la lettera aperta inviata dal fondatore del Movimento cinque stelle Beppe Grillo alle forze dell’ordine italiane. Grillo ha preso spunto da un episodio della manifestazione dei Forconi ieri a Torino, quando su richiesta di chi era in piazza, i poliziotti hanno accettato di togliersi il casco, tra l’applauso dei manifestanti. «Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare», ha scritto Grillo nella lettera inviata al comandante generale dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, al capo della polizia, Alessandro Pansa, al capo di stato maggiore dell’esercito, Carlo Graziano. La replica gli è arrivata dal sindacato della polizia, Siap, che attraverso il segretario generale Giuseppe Siani fa sapere: «I poliziotti cittadini respingono al mittente gli inquietanti e farneticanti inviti all’insubordinazione e alla contestazione rivolti dal leader del movimento cinque stelle».
GRILLO: «UNITEVI ALLA PROTESTA». Nella lettera Grillo per la prima volta pubblicamente si schiera dalla parte delle forze dell’ordine che «non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l’Italia cambierà».
“POLITICA CORROTTA”. Grillo prosegue nel testo della lettera delegittimando tutta la classe politica: «I partiti sono anch’essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato-mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall’indifferenza verso i problemi del Paese, dall’appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum. La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola alla sicurezza è allo sbando. L’economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo».
La risposta a questi problemi per Grillo non sta di certo nel dibattito democratico tra forze di governo e opposizione, perché a suo dire «il governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall’economia, all’informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti».
“CITTADINI ALL’OSCURO DI TUTTO”. Per il leader del Movimento cinque stelle, inoltre, «l’Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l’ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all’oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l’Italia al 70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo. I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l’arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare se stessa».
IL SIAP: “GRILLO FARNETICA”. Il sindacato della polizia non ha fatto attendere la propria replica alle dichiarazioni rese pubbliche da Grillo stamattina, 10 dicembre, e il segretario Siani ha risposto con una nota, facendo sapere a Grillo che i suoi sono «inviti che certamente mai potranno essere accolti dai lavoratori in uniforme. I poliziotti e le forze dell’ordine italiani sono impegnati quotidianamente nella difesa del Paese, della libertà dei cittadini e di quegli stessi palazzi che rappresentano le istituzioni ed in cui siedono uomini e donne delle istituzioni, legittimati ad essere lì dai processi democratici di uno Stato libero». La nota del Siap prosegue: «Non ci stiamo a bieche strumentalizzazioni, utili a fomentare oltremodo lo scontro sociale e a rintuzzare i focolai della legittima protesta, solo per il proprio tornaconto politico. I poliziotti italiani sono fermamente contrari alle possibili derive violente nelle manifestazioni di piazza perché appartenenti ad una Polizia democratica, baluardo che non arretra di fronte a coloro che attentano alla libertà dei cittadini e dello Stato».
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credo che grillo, se fosse davvero dalla parte del popolo ed il suo movimento proveniente dal basso, direbbe alla gente italiana di andare a protestare a bruxelles. tanto ragionando in termini di economia, la nostra economia dipende moltissimo dall’estero. se da lì non arrivano ordini noi, e i politici, possiamo far poco. vorrei poi vedere quando dipende dalla BCE la difficoltà dell’accesso al credito in italia. e questo in relazione ad altro. ossia che se noi abbiamo l’economia che va male l’UE che interesse ha a bacchettarci sui conti pubblici? che non rompano! e invece rompono. dopo uno farà male ad essere malizioso?