L’American Physical Society potrebbe presto andare incontro ad un clamoroso cambio di posizioni rispetto a uno dei temi più controversi del panorama scientifico di questi decenni, il global warming. Spiega infatti Breitbart che nel comitato per gli affari pubblici dell’ente statunitense troveranno presto posto tre docenti famosi per le loro posizioni scettiche di fronte al surriscaldamento del globo e alle relative responsabilità dell’uomo.
«BIMBI CHIUSI NELL’ARMADIO A GRIDARE». Uno, ad esempio, è Richard Lindzen del Massachussetts Institute of Technology, docente che ha paragonato chi teme i cambiamenti climatici a «i bambini che si chiudono in armadi bui, per vedere quanto riescono a spaventarsi l’un l’altro».
Non ci andò altrettanto leggero John Christy, che insegna all’University of Alabama: è conosciuto per aver detto di non aver visto «né lo strutturarsi di una catastrofe, né la pistola fumante che prova che l’attività umana è da incolpare per gran parte del riscaldamento che vediamo». Anche lui entrerà nell’Aps, assieme a Judith Curry, anche lei famosa per le accuse agli allarmisti, le cui teorie si baserebbero su elementi troppo incerti.
Al di là delle motivazioni specifiche, ciò che renderebbe una vera notizia il dietrofront dell’American Physical Society è il fatto che si tratterebbe della prima grande istituzione scientifica a cambiare idea sul global warming, mettendo in scacco una delle ragioni che gli allarmisti portano alla loro causa, ossia la mancanza di autorevoli accademie e agenzie tra le file degli scettici. Ma ciò che fa ancor più riflettere è leggere quanto accaduto negli ultimi anni all’interno dell’Aps, per tentare di cogliere i motivi di questo cambio di prospettiva.
«L’HANNO SCRITTO DI FRETTA PRIMA DI PRANZO». Nel 2007 la posizione ufficiale dell’Aps era questa: «Le emissioni di gas serra dall’attività umana stanno cambiando l’atmosfera, in modi che influenzano il clima della terra». Ma non tutti erano d’accordo. Una ottantina di membri scrissero alla Società manifestando la propria contrarietà e uno scienziato arrivò a rassegnare le proprie dimissioni. Non uno qualunque. Si trattava di Hal Lewis, una membership lunga 67 anni nell’American Physical Society. Per Lewis il global warming non era altro che «una truffa» e il comunicato con cui l’Asp ne certificava l’esistenza era «scritto di fretta da un gruppetto di persone appena prima di andare a pranzo». Prima di dimettersi vergò in una missiva le sue idee: l’Aps era accusata di essere corrotta dalle donazioni del Governo, ma soprattutto di dare credito al global warming, «la più grande e più di successo frode pseudoscientifica che io abbia mai visto nella mia lunga vita da fisico».