Il merito della vividezza e della “carnalità” di Io sono Giuda, riscrittura drammaturgica a cura di Giampiero Pizzol, va equamente diviso tra l’autore e la sua fonte, Maria Valtorta, la cui produzione letteraria, per imponenza, fascino e magnificenza, è stata definita dalla critica una “cattedrale”. I dieci volumi de L’Evangelo come mi è stato rivelato – scritto dalla mistica “testimone oculare” del Vangelo – descrivono paesaggi e ambienti come in presa diretta; delineano gioie e drammi interiori con insuperata introspezione; informano su usi e costumi della Palestina di duemila anni fa attraverso particolari ineccepibili. «Da anni cammino sui passi di Maria Valtorta», scrive Pizzol, «senza finire di meravigliarmi per la vitalità che ha saputo conservare del dettato evangelico. Gli sguardi rivivono, i dialoghi risuonano, i gesti si impongono, le anime vengono alla luce».
In un dramma diviso in quattordici scene, l’autore si fa largo tra d...
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