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Squalo chi legge

Il vertice del genio di Dostoevskij

Di Emiliano Ronzoni
05 Gennaio 2025
Che senso ha consigliare un romanzo come “I fratelli Karamazov” che forse tutti hanno già letto? È per via dell’intelligenza cristiana di alcune pagine che nelle antologie scolastiche non trovano spazio
Lo starets Giovanni de “I fratelli Karamazov” in una illustrazione
Lo starets Giovanni de I fratelli Karamazov in una illustrazione

Questo è forse il consiglio più stupido che si possa dare. Che senso ha infatti consigliare di leggere un romanzo che forse tutti hanno già letto? Sto parlando dei Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij. Tanto letto che molte delle sue pagine sono assurte a fama mondiale. Per dire, le pagine della leggenda del grande inquisitore e il dialogo fra Ivan e il fratello Alëša sul senso del dolore innocente sono riuscite perfino a conquistare spazio sulle antologie scolastiche. Che, come sappiamo, è forse la prova massima della popolarità di un brano di letteratura, specie se odora di cristianesimo (conosciamo bene quanta reticenza c’è, nelle antologie scolastiche nostrane, ad accogliere scampoli di intelligenza cristiana…). Ma, secondo il mio personalissimo cartellino, le pagine del vertice del genio religioso di Dostoevskij sono altre. E per questo le introduco e ve le propongo.

La verità c’è

Siamo poco dopo gli inizi del romanzo. Alëša, il fratello più giovane, è in monastero. Non ...

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