Francia, rischia la denuncia il sindaco che non ha voluto sposare due lesbiche

Di Redazione
26 Agosto 2013
Obiezione di coscienza di Marie-Claude Bompart, che si rifiuta di unire in matrimonio due donne. Non ha voluto neanche delegare un vice: sarebbe stato solo un modo per aggirare l'ostacolo.

Fa notizia in Francia il no di un sindaco donna alla celebrazione di un matrimonio omosessuale. Accade a Bollène, comune del distretto di Vaucluse, non lontano da Avignone. Protagonista Marie-Claude Bompart, primo cittadino che ha detto no all’unione tra Angélique Leroux e Amadine Gilles, due giovani fidanzate intenzionate ad unirsi in base alla legge Taubira di recente approvazione. E il caso solleva tante domande rispetto alla libertà di coscienza di sindaci e funzionari comunali di fronte alle unioni tra persone dello stesso sesso.

«CONVINZIONI RELIGIOSE». Le due donne hanno promesso di fare ricorso al prefetto contro il no alla loro unione, ma la Bompart pare avere le idee chiare: il suo rifiuto non è alle persone, ma alla legge, e si basa su motivazioni religiose. «Ci ha spiegato che, pur rispettando le coppie omosessuali, non avrebbe potuto unirci in virtù delle sue convinzioni religiose», è quanto Angelique e Amadine hanno spiegato al giornale Dauphiné Libéré. Secondo quanto riporta la testata francese, il sindaco non avrebbe voluto nemmeno delegare un vice per adempiere il dovere: sarebbe stato, ha spiegato, soltanto un modo per aggirare l’ostacolo.

CASI SIMILI. Il no di Marie-Claude Bompart non è il primo rifiuto di un sindaco francese al matrimonio gay. Negli ultimi mesi già si sono presentate situazioni simili: fin dall’approvazione del testo voluto da Hollande un ampio fronte di primi cittadini transalpini si era pronunciato in merito.
«È vero, quando celebro le nozze sono il rappresentante dello Stato e conosco anche le sanzioni e le sospensioni, ma nulla mi farà cambiare idea», il sindaco del comune di Vienne Jacques Remiller si era espresso sintetizzando le posizioni di molti suoi colleghi.
Poche settimane dopo era toccato a Jean-Michel Colo opporsi ufficialmente per primo ad una richiesta di unione gay, ricevendo poi una denuncia dalla coppia gay cui aveva detto “no”: «Io ho una coscienza e un cuore, non posso sposare due persone omosessuali. La legge Taubira è illegittima, usurpa il termine matrimonio, e io non posso applicarla».
In tanti poi lamentano l’aspra risposta che rischia di colpire i sindaci che si rifiutano di celebrare queste unioni: «Sono sanzioni sproporzionate e illegittime», ha commentato la Bompard.

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46 commenti

  1. Italo Sgrò

    Una vera donna. Grazie, Marie Claud!

  2. Cisco

    Dato che il matrimonio e’ celebrato dagli sposi, sarebbe il caso che fossero qiesti a scegliersi un notaio di fiducia. Investire il sindaco dell’incombenza e’ ridicolo, soprattutto da quando il matrimonio civile e’ diventato un contratto precario a tempo determinato. La signora Bompart – anche per sollevarsi da questa messinscena (che sia etero oppure omo sempre tale e’) – potrebbe far installare un distributore automatico di fedi con un lettore biometrico.

    1. Antony

      Ancora non hai capito una mazza!!!
      Se lei è contro questi matrimoni, è illecito quasiasi mezzo, ” il matrimonio non s’ha da fare”

      1. raffaele

        sarei curioso di alzarmi domani mattina e vedere milioni di persone al mondo che per una convenzione religiosa decidessero di infrangere tutte le leggi che ritengono ingiuste, mi farei proprio quattro belle risate, sempre sperando di riuscirci, sia mai che qualcuno ha deciso che sono contro le sue convinzioni…..

  3. Simone

    Non fa una piega. E mi ricorda quello che è stato letto domenica in a Messa nella Diocesi Ambrosiana, prima lettura, Eleazaro.

    1. beppe

      il sindaco non doveva ( se l’ha fatto ) appellarsi a principi religiosi, ma alla semplice razionalità e alla legge naturale. non occorre scomodare nessuna religione per contrastare una mostruosità come il matrim. omosex. e ancor meno per il discorso sui bambini ( figli di altri che gli omosex vogliono a tutti i costi).

  4. raffaele

    E’ certamente un caso interessante. Una sindaco che rappresenta lo Stato (entità sicuramente astratta ma altrettanto presente) a cui giura fedeltà, decide di non ottemperare ad una legge promulgata dallo Stato medesimo, in quanto tale legge è contraria ai principi confessionali di una religione a cui la sindaco stessa appartiene e si identifica. Un bel conflitto di interessi. Facendo finta che non abbia ancora preso una decisione, qualsiasi strada prende tradisce o lo Stato o la dottrina professata, e in ogni caso tradisce la propria persona, o almeno una parte di essa. Mi piace.

    1. Remo

      Può dimettersi da sindaco e non tradisce né l’una e né l’altra. E garantita la liberta di religione non quella di religione e di occupare ostinatamente cariche pubbliche che ti possono portare in conflitto con la tua fede, i tuoi principi, ecc.

      1. raffaele

        Si giusto, è una soluzione. ma il mio interessamento è a livello emotivo e psicologico. Qualsiasi soluzione prenda (sempre ipoteticamente visto che una scelta già è stata fatta) avrà sempre “tradito” una parte di se stessa, quindi si dovrebbe trovare in uno stato interiore di disagio profondo, e quindi come si supera tale stato di disagio? Deve comunque ottenere un perdono da se stessa, ma sapendo di aver tradito una parte di se come riesce a perdonarsi? ecco che possono scattare alcuni comportamenti difensivi che possono portare ad esempio ad una nevrosi conflittuale che sarà come? un conflitto manifesto o un conflitto latente? e si sviluppasse una forma violenta di antisocialità fino a sfociare nel disturbo borderline di personalità? considerato poi che ha preso una decisione e non ha attuato nessun meccanismo di difesa, quali la fuga, il compromesso o come dici tu la separazione è sicuramente entrata in conflitto. Come si evolverà? e perche? con quali modalità? questo mi interessa.

      2. Picchus

        La vicenda deve essere letta all’interno della realtà francese. In campagna elettorale Hollande aveva incontrato i sindaci francesi e aveva promesso loro che sarebbe stata garantita, per legge, la libertà di coscienza. Ma i padroni di Hollande, ovvero le lobbies omosessuali, legate agli ambienti massonici e finanziari che hanno imposto alla Francia questa legge demente, hanno preteso che la libertà di coscienza non venisse concessa, perché la ritengono un’offesa. Hollande, da bravo voltagabbana, si è rimangiato la parola data e ha obbedito ai suoi padroni. Da qui la rivolta di molti sindaci, che ha una connotazione non solo religiosa ma anche politica contro quello che viene indicato come il nuovo totalitarismo della gauche.

        1. Remo

          A parte il fatto che trovo assurda pretesa di libertà di coscienza nel caso di un ufficio pubblico (coscienza di che poi? se fossi contro le coppie interazziali potrei alla dover rifiutare di sposare bianchi con neri?), ma mi potresti dare la fonte dalla promessa di Holland ai sindaci? perché mi sembra strano che sia semplicemente stata posta come possibilità.
          Inoltre se anche esistesse liberta di coscienza per il sindaco, non ci sarebbe per il Comune, e quindi sarebbe inderogabilmente costretto a delegare tale ufficio a qualcun altro.

          1. Picchus

            Per la promessa di Hollande puoi cercare sui siti francesi, in particolare Le Figaro o la Manif Pour Tous. Ma qualcosa è stato scritto anche su Tempi, se non ricordo male. Non si vede poi perché la libertà di coscienza poi debba esistere anche in un ufficio pubblico su materie gravi e altamente divisive, essendo la libertà di coscienza un diritto primario dell’essere umano e quindi precedente le disposizioni statali. Continuare a paragonare il matrimonio gay con quello interraziale è fortemente fuorviante poiché nel primo caso si lede il principio fondamentale dei diritti umani che vede ogni singola persona uguale alle altre, per cui negare il matrimonio interraziale viola tale principio. Negare il matrimonio gay invece non è una negazione dei diritti umani, come varie volte ribadito dalle agenzie ONU preposte, e persino dalla Corte Costituzionale italiana, perché un gay ha diritto di accedere al matrimonio esattamente come un etero e alle sue stesse condizioni, esattamente come una persona di colore, un asiatico e persino un interista. Quanto alla deroga, immagino che questo sia un problema politico, oltre che una questione di principio. Altri sindaci francesi infatti lo hanno fatto, anche se hanno trovato difficoltà a trovare delegati, soprattutto nei comuni meno grandi.

          2. Picchus

            *non debba esistere

          3. Remo

            Non sono riuscito a trovare niente su tale promessa, ho trovato che dei sindaci chiedevano l’obiezione di coscienza, ma mai che è stata loro promessa ufficialmente, né presa in considerazione.

  5. franco viola

    Voglio metteral innanzitutto sull’estetica:trovo orripilante lo spettacolo di due omosessuali maschi o femmine che siano in stucchevole posa da “sposi”,abiti da cerimonia compresi.Mi danno il senso di “vedere doppio” a causa di una sbronza.Ecco,se devo cercare un lato patologico( oltre che grottesco)nell’omosessualità lo trovo proprio in queste manifestazioni.Per la verità ai miei occhi nemmeno la cerimonia etero è esente da certe ridicolaggini,ma io speravo che almeno gli omosessuali se ne tenessero lontqani.Nei ’70 il discorso omosessuale era ben diverso.Il matrimonio,quello classico,sappiamo tutti che è fortemente in crisi e oggi sembra che vogliano sposarsi solo gay e preti.I gay per pareggiare una infinita(e inutile) partita per l’ottenimento dello status di normalità,i preti per dare uno sbocco alla loro pulsioni sessuali.Mi piacerebbe vederli puniti dalla loro stessa “medicina”.

    1. Antony

      Se poi aggiungi il figlio con un utero in affitto, pur di scimmiottare la famiglia tradizionale……di fantasia certo ne hanno pocca.
      Poi c’è da aggiungere: non solo matrimonio civile ma anche quello religioso (Inghilterra).
      Sono proprio curiosa di vedere come va a finire!!!

  6. gian2013

    l’ omissione per atti d’ ufficio é un reato penale e come tale va perseguito. Se la legge dello stato dice che anche le coppie gay possono sposarsi il sindaco non può fare altrimenti se no non assolve a uno dei suoi compiti. Se questo sindaco donna ritiene che due donne che si sposino vadano contro le sue convinzioni religiose non fare altro che dimettersi. Tra l’ altro le due donne hanno chiesto al sindaco se avesse potuto unirle in matrimonio il vice ma questa si è rifiutata.per certi lavori non può esserci obiezione di coscienza…..è come se un sindaco si rifiutasse di sposare un uomo e una donna neri…che vengano presi provvedimenti per questa donna incosciente che non adempie in modo corretto al suo lavoro !!!

    1. Paolo

      Concordo in toto…può benissimo cercare un’occupazione che non vada contare le sue personali e non condivisibili opinioni. Leggi ingiuste sig. Celio? È in base a cosa? A fantasticherie ideologico confessionali? La sig.ra se le può benissimo tenere per sè senza credere di avere il diritto di creare disagi a terzi nell’esercizio di un loro diritto.

      1. Dado

        Quindi il giorno che verrà approvata una legge nella quale, a seguito denuncia di antidemocraza, si può essere inviati ala pena capitale il sig. Paolo non avrebbe alcuna remora a mandare la sindaca al patibolo? Okkio che da questa strada la povera Francia c’è già passata: si chiama epoca del terrore! Ma chissà perché?

        1. Anna

          I gay andrebbero già mandati per il patibilo e sarebbe una gran liberazione!

          1. Picchus

            E’ il momento del delirio quotidiano? Sono i due minuti d’odio? Digerito male?

    2. giovanna

      Abbi pazienza, Gian2013, è come se si fosse rifiutata di sposare un pedofilo e un bambino, è come se si fosse rifiutata di sposare due fratelli, è come se si fosse rifiutata di sposare tre persone, posto che in domani tutto ciò potrebbe accadere ed essere perfettamente legale, come è legale in Francia un matrimonio tra due uomini impensabile fino a pochissimi anni fa.
      Se fossi un nero mi scoccerei con questo paragone stupido e fuorviante e offensivo e infatti mi pare che i neri d’America si siano ben stufati di questa stupidaggine.

      1. Remo

        Conosco stranieri, di cui uno effettivamente di colore, a cui ho chiesto che cosa effettivamente pensanssero di questo paragone, dato che il tuo discorso non è la prima volta che lo sento e so che in generale nella loro cultura l’omosessulità non è ben accetta, ebbene, nessuno che si sentisse offeso .
        Pare, quindi, che l’unica che si offende sei tu per interposta persona.

        P.S. perché il tuo paragone col “pedofilo e il bambino” o quelli con la “pena capitale” non sono stupidi, fuorvianti e offensivi?

        1. giovanna

          Non ho parlato di persona con nessuno di colore, ma ho letto tempo fa che delle organizzazioni americane che rappresentano persone di colore si erano seccate alquanto per questo paragone.
          E l’accettare o meno l’ideologia gay c’entra ben poco , si tratta proprio del fatto che essere neri ed essere omosessuali non sono cose nemmeno lontanamente paragonabili, tanto meno nei confronti dell’istituzione matrimonio.
          Mentre i miei paragoni, riferiti all’istituzione matrimonio, non sono affatto fuorvianti, in quanto al momento si tratta di persone non ammesse al matrimonio, che in futuro potrebbero esservi ammesse legalmente e per cui l’obiezione di coscienza è paragonabilissima.

          1. Remo

            Guardi colore della pelle e orientamento non sono paragonabili per lei nell’accesso al matrimonio, per me lo sono eccome, tanto più che anche ai loro non appunto ammesso un matrimonio con una o un bianco, mentre ora lo è e senza alcun detrimento per il matrimonio “monocolore”. I suoi pagaroni invece sono forvianti perché assolutamente non omogenei perché nel caso dei bambini non esiste un libero consenso legalmente valido, mentre nel cado della poligamia vi è il problema giurido della tutela di coniugi e dei rapporti giuridici non solo trai nubendi ma anche con gli altri consposati.

      2. gian2013

        Giovanna, cosa c’ entra il matrimonio di due persone dello stesso sesso con lo sposare un pedofilo con un bambino?e due fratelli? e tre persone? lei afferma (sicuramente in mala fede) che l’ omosessualità è come la pedofilia, l’ incesto e la poligamia. Se fosse nera si sarebbe già scocciata del paragone con l’ omosessualità, beh il paragone sussiste perchè neri si nasce non si diventa, come omosessuali si nasce, non si diventa perchè magari un giorno vedi due omosessuali che si baciano o vedi un porno gay eccc…
        Lei da suoi commenti si capisce che non vuole accettare che esistano in natura persone omosessuali… se le può interessare io ho degli utili indirizzi di psicologi veri, quelli iscritti al loro ordine e che lavorano secondo la deontologia della propria professione, che potrebbero aiutarla a curare questa sua disfunzione tramite una terapia riparativa che le provoca omofobia acutizzata….spero che lei trovi qualcuno che possa seguirla in questo percorso saluti e auguri di pronta guarigione ( anche se credo che sarà un lungo percorso!)

        1. giovanna

          Io non ho detto che l’omosessualità è come la pedofilia, ho detto solo che come la sindaca si è rifiutata di sposare due donne, mai ammesse al matrimonio da millenni a questa parte, fino a questi giorni, così si potrebbe rifiutare di sposare tre persone o un pedofilo e un bambino, parimenti finora non ammessi al matrimonio, ma un domani chissà…
          Poi, nonostante le ingenti risorse messe in campo in decenni di costosissimi studi, nessuno è mai riuscito a dimostrare scientificamente che l’omosessualità sia innata, ma francamente non capisco cosa c’entri, anche essere stonati, parlo di stonati veri, è innato, non per questo si pretende che per legge si sia ammessi in un coro.
          Comunque l’omosessualità non è innata, è innato essere uomini o donne, dalla prima all’ultima cellula.
          Poi, ancora, mai preteso di essere sana del tutto, ho anche io i miei problemini di salute, o disagi che dir si voglia, non per questo faccio il diavolo a quattro per farli azzerare per legge, servirebbe tra l’altro a poco.
          Preferisco ammettere i miei disagi, piuttosto che darne la colpa alla società e cercare una strada per accettarli, viverli nel miglior modo e se possibile curarli.

          1. giovanna

            Voglio aggiungere una cosa, non mi va di essere trattata come una donna che abbia in odio gli omosessuali, in quanto non è affatto vero, non mi sento in nulla migliore di un omosessuale, credo che la persona omosessuale abbia le mie stesse grane nella vita, la stessa strada da percorrere per la felicità, non ritengo offensivo nominare l’omosessualità come un disagio, come non è offensivo nominare disagio l’obesità .
            anche se in effetti ho notato che tanti gay che scrivono qui trovano degradante per l’uomo la malattia, anzi odiano i malati.

          2. raffaele

            Innato è l’impulso sessuale che ogni uomo e donna ha nel suo corredo genetico. Da qui nasce un desiderio erotico che porta alla sessualità, intesa sia come finalizzata alla riproduzione, sia come ricerca del piacere. La sessualità purtroppo è sempre stata influenzata e pesantemente compromessa dalla cultura (tabù, religioni altri tipi di sub culture). Inoltre la sessualità, in parte per motivi genetici (es. cromosoma Xq28 su cui tra l’altro si potrebbe dedicare un intero libro comunque fuori dalle mie conoscenze specifiche) e per gran parte per motivi legati all’nfanzia,all’istinto, cause ambientali, cultura etc. sfocia nell’eterosessualità, bisessualità, asessualità, omosessualità etc. Queste non sono categorie rigide, anzi il contrario, e ancora presentano a loro volta diversi modi di esprimersi, che noi consideriamo o patologici (le parafilie in cui è compresa la pedofilia) o a d esempio il BDSM (considerato da alcuni perversione). Ognuna di queste categorie (omosex etero etc.) esprime la sessualità con l’atto sessuale, che non è uno solo, ma diversi, quali masturbazione, penetrazione etc. etc Considerare, credere o pensare che uno di questi aspetti è una malattia, per esempio alcuni la pensano così sull’omosessualità, significa che anche le altre categorie lo sono. Mi fermo, sono sempre disponibile sia qua che in privato per qualsiasi chiarimento.

          3. Remo

            No, lei non si ritiene migliore degli omosessuali, si ritiene soltanto in diritto di negare loro l’allargamento di diritti in base a sue personali opinioni (basate su pregiudizio). Per il resto li ritiene soltanto “disagiati”!

            L’obesità è una patologia, non un disagio; poi può comportare un disagio, in alcuni come in altri no; ma un motivi per cui è bene che un obeso cali sono pragmaticamente di salite non psicologici.

          4. Gmtubini

            E se l’obeso è felice di esserlo, a te che ti frega?
            O forse solo i gay hanno diritto alla felicità?

          5. Remo

            Infatti ,caro tubini, se imparasse a leggere fino in fondo gli intervento ho scritto chiarametne che in alcuni casi è vissuta come un disagio (specie da giovani) ma in molti altri no, e sono obesi felici; anche se poi molti di loro sono comunque costretti a mettersi a dietra – o a ricorrere a soluzioni molto più drastiche – a problemi cardiaci, respiratori o motori.

          6. Gmtubini

            Quando mai tu hai scritto qualcosa “chiarametne”?
            Ché forse l’obeso deve dimagrire per motivi di “salite”?

          7. Remo

            Lei ha letto, io ho interrogato in prima persona, e si badi bene che non erano tutte persone che avevano in simpatia la cuasa gay, anzi. Quindi, per piacere, la smetta di fare l’indigrata per interposta persona.
            Sul resto non posso che prendere un’altra volta atto del doppio standard di voi cattolici per cui i paragoni sono offensivi o pertinenti solo in base a come vi torno più comodo, peccato che sia che sia oggettivamente offensivo paragonare un fenomeno tra aduldi consenzienti come il matrimonio gay e quello tra un pedofilo e un bambino che consenziente non è, o un fenomeno che chiede l’allargamento dei diritti (il matrimonio) con una che li sopprime, la pena capitale. E si badi che questo discorso l’ho tiro in ballo perché lei mi ha accusato di usare un parallelo “offensivo” (che però è più sentito così da lei che non dai diretti interessati) e improprio, quando invece il parallelo regge eccome perché si parla appunto della negazione del matrimonio a due adulti consenzienti per questioni di pregiudizio di terzi.

  7. Celso

    Ha fatto bene a non celebrare il matrimonio per essere coerente con il suo cattolicesimo, ma ha fatto male a non delegare il suo vice o un altro funzionario disponibile. La legge esiste e le persone interessate hanno il diritto di usufruirne, a prescindere da quello che ne pensa il sindaco.

    1. Antony

      Secondo me no, sarebbe stato inutile. Finchè è lei il sindaco. in quel comune niente matrimoni gay, costi quel che costi.
      Le leggi ingiuste non vanno rispettate.

      1. Celso

        E chi stabilisce che sono ingiuste. La coscienza del singolo? Ma per piacere…

        1. Antony

          La coscienza. A ma forse tu non ce l’hai!

    2. beppe

      tutto il sostegno possibile a questi testimoni perseguiti per aver obbedito alla coscienza. purtroppo chi li appoggia non avrà mai la risonanza mediatica dota ai loro detrattori. se non si uniranno fino a essere una massa critica, verranno isolati e soffocati come capita ai poveri vescovi italiani ridotti all’afasia. a proposito, quando scade bagnasco ? mons negri scaldi i muscoli!

      1. Antony

        Per me Bagnasco è già scaduto!!! tanto non ho imparato nulla da lui!!!
        E poi la verità e la natura non le soffocano nessuno, riemergeranno da sole a tempo opportuno.

    3. Dado

      E bravi, quindi anche gli alti ufficiali dele SS o delle guardie rosse, han fatto solo bene: loro mica hanno ucciso quelli che gli era stato di uccidere…. hanno delegato!

  8. Franco

    Se va in carcere si mostrerà il vero volto, feroce e persecutorio, delle lobby gay. Mostruoso il silenzio dei media a riguardo. La democrazia in Europa é morta e anche in USA. Speriamo che imploda tutto, cosa certa sul lungo, ma io spero nel breve.

    1. Remo

      Non si può obbligare un sindaco a celebrare matrimoni che non vuole, tuttavia doveva delegare un’altro al suo posto in quanto le sue convinzioni personali non possono compromettere le funzioni del suo ufficio.
      Poi a fronte del rifiuti di compiere un atto doveroso in quanto sindaco, sarebbe dovuta decadere immediatametne al sua carica con tanto di impossibilità di ripresentarsi per la stesse alle prossime lezioni. Vuoi fare l’obiettore e allora ti prendi le conseguente tra gli obblighi del tuo ufficio e le tuoi rifiuti.

    2. marzio

      Hai ragione Franco, i governi occidentali massonici e filoislamisti hanno mostrato il loro vero volto

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