Francia, bambina nasce con la sindrome di Down. Ospedale deve risarcire i genitori

Di Redazione
21 Aprile 2017
Un tribunale ha condannato un ospedale di Limoges a pagare 80 mila euro per aver sbagliato diagnosi: «I genitori non hanno avuto la possibilità di abortire»

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La Francia non è un paese per persone affette da sindrome di Down. Un tribunale ha condannato l’ospedale di Limoges a rimborsare con 80 mila euro una coppia per non aver diagnosticato la trisomia 21 della figlia durante la gravidanza e, di conseguenza, non aver dato ai genitori «la possibilità di abortire». I giudici hanno dunque considerato la nascita e la vita di Maylis, che oggi ha 7 anni, come un danno da risarcire.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]ERRORE MEDICO. Il caso risale al 2010, quando un medico dell’ospedale ha consigliato ai genitori di non fare l’amniocentesi, ritenendo sufficiente la traslucenza nucale, in base alla quale non ci sarebbe stato niente di anomalo. Il medico si era sbagliato e infatti Maylis nacque con la trisomia 21. Un caso simile si è verificato anche in Italia.

80 MILA EURO. La bambina, sostiene l’avvocato dei genitori, oggi è gravemente handicappata e ha bisogno di assistenza continua. Per questo la madre ha dovuto abbandonare il lavoro. I giudici non hanno riconosciuto un «semplice errore di diagnosi», come sostenuto dall’ospedale, e ha condannato la struttura sanitaria non solo per aver precluso alla coppia la possibilità di abortire ma anche per avere impedito ai genitori «di prepararsi all’arrivo di un bambino affetto da sindrome di Down». L’ospedale dovrà dunque pagare 50 mila euro alla madre e 30 mila al padre. Ma la coppia ne chiedeva 230 mila e quindi potrebbe ricorrere in appello.

STRAGE DEGLI INNOCENTI. L’idea che la vita di un bambino malato sia un danno da risarcire non stupisce più nessuno in Francia. Secondo dati raccolti dalla Fondazione Lejeune, oggi nel 90 per cento dei casi i bambini che la diagnosi prenatale individua come Down vengono abortiti. Una strage di cui raramente si parla. Nel 2007, l’allora presidente del Comitato nazionale consultivo per le questioni etiche francese, il grande scienziato ateo Didier Sicard, disse: «La verità è che l’attività di diagnosi prenatale non ha come scopo il trattamento ma la soppressione [dei bambini con trisomia 21, ndr]. Così, questi screening rinviano a una prospettiva terrificante: quella di estirpare» i bambini Down».

Foto ecografia da Shutterstock

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