Finalmente abbiamo capito Mattia Santori

Di Emanuele Boffi
12 Luglio 2022
Il Male sconfitto coi like, Aldo Moro «ucciso dalla mafia», le denunce in contromano e le povere oche. Noi non avevamo mai capito il leader delle Sardine, finché…
Mattia Santori agli stati generali sulla cannabis al Garden Senato, 8 Luglio 2022.
Mattia Santori agli stati generali sulla cannabis al Garden Senato, 8 Luglio 2022.

Noi non avevamo mai capito perché Mattia Santori, ex leader delle Sardine, oggi consigliere comunale a Bologna nelle fila del Pd, potesse pensare di sconfiggere il Male (maiuscolo), cioè i «populisti», i «razzisti», cioè Matteo Salvini, con la sola forza dei like.

Noi non avevamo mai capito come Mattia Santori potesse mai credere che fosse vero quello che scriveva Repubblica e cioè che se la Sardine fossero state un partito e non solo un fenomeno mediatico pompato dai media, avrebbero raggiunto un consenso pari al 17 per cento.

Noi non avevamo mai capito come Mattia Santori potesse dire frasi come questa:

«Le sardine che scendono in piazza oggi non sono semplicemente contro Tizio o Caio ma a favore dell’arte, della bellezza e della riscoperta della partecipazione come unici antidoti possibili alla propaganda populista e alla disillusione e alla rassegnazione nei confronti della politica».

Noi non avevamo mai capito come Mattia Santori potesse incassare l’endorsement di Mario Monti senza compiere gesti apotropaici.

Noi non avevamo mai capito come Mattia Santori potesse pensare che Aldo Moro fosse stato «ucciso dalla mafia».

Noi non avevamo mai capito come Mattia Santori potesse denunciare il congestionamento del traffico a Bologna senza accorgersi che stava percorrendo contromano la corsia dei bus.

Noi non avevamo mai capito cosa volesse dire Mattia Santori quando pronunciava parole come le seguenti:

«Quello che noi portiamo è una poesia fondamentalmente non scritta ma visuale, concettuale, che è un po’ quello che ci appartiene come Sardine. Cioè spiegare la realtà attraverso dei paradigmi diversi che non vengono sempre capiti, non passano ma che in qualche modo potrebbe essere una chiave comunicativa molto utile per il futuro. Ed è bellissimo».

Noi non avevamo mai capito perché Mattia Santori s’accalorasse tanto in Consiglio comunale a Bologna per un «fatto increscioso» e cioè che «due cani scappati al padrone si sono avventati su due oche del consigliere Davide Celli».

Poi abbiamo letto che Mattia Santori ha dichiarato che coltiva in casa sua tre piantine di cannabis e che, da quando ha 18 anni, fuma le canne «ogni tre giorni».

Noi non avevamo mai capito. Adesso abbiamo capito.

Foto Ansa

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1 commento

  1. ROBERTO ZANDOMENEGHI

    Beh? Non bastava forse osservarne la profonda fisionomia?

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