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Il giudice Adham al-Azhari lo sa: più dura la sentenza contro di lei, più forte l’attrazione del suo corpo ondeggiante. Questa bella pianta, dice a se stesso, puoi colpirla coi tuoi fulmini, ma lungi dall’essere carbonizzata o abbattuta, si risolleverà più brillante, più fresca, le sue anche circondate di un’aura di nuovo prestigio, pronta a inghiottire la legge civile e quella religiosa, e il Corano con il profeta!
Tre mesi di prigione le sono già stati inflitti. Per «movimenti depravati», «incitazione alla dissolutezza», «comportamenti contrari ai princìpi islamici». Cosa ne è seguito? L’impennata della sua popolarità, tutti i biglietti del prossimo spettacolo venduti… Quanto ai suoi giudici, avevano dovuto documentarsi, giudicare prove alla mano, in poche parole vederla in azione, ed erano stati colti da una febbre che li aveva accompagnati fino al letto. Credevano di soffocare questa donna serpente, ed ecco che essa insidiava i loro p...
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