Questo è un Natale singolare per il suo numero, duemila: il Cristo nella storia ha una lunga storia ed essa è conforme a ciò che il Vangelo aveva predetto. Il Cristianesimo è sempre stato combattuto, non è mai stato soffocato. Ha dovuto convivere con tanti popoli, tante culture, tanti avvenimenti: si è colorato di essi e li ha colorati. La Redenzione applicata alla storia è contaminazione: essa è discesa nella profondità degli inferi della vicenda umana, assumendo tutto, anche il peccato. Il Signore non ci ha donato la sua innocenza perché ci ha inviato ad annunziare la Buona novella a peccatori. Nessun dolore ci è stato risparmiato, abbiamo sentito sulla nostra pelle l’odio del mondo, nei nostri cuori l’abbandono, abbiamo portato Dio anche quando sembrava che Dio non portasse noi. Poveri cristiani, povere cristianità sempre in stato di accusa, le cui virtù vengono prese per difetti e le colpe e i cedimenti per virtù. Povera Cristianità in cui si condanna la memoria, definita tempo del secolo buio, quando i tempi cristiani irradiarono di libertà e creatività, non conobbero l’orrido dispotismo del secolo dei lumi. Poveri cristiani a cui non è concesso il successo mondano e per cui il successo mondano è sempre per ciò che di meno cristiano è in loro. Poveri cristiani che sanno di essere sale della terra e luce del mondo e debbono nascondere questa verità alla loro stessa coscienza per il timore che essa non possa sopportarla.
Felici cristiani che gli angeli non abbandonano, gli angeli veri, coloro che rimuovono la pietra dal tuo piede perché non vi inciampi e non vi abbandonano mai nemmeno quando voi abbandonate voi stessi. Felici cristiani, che conservate lo Spirito Santo nel mondo e partecipate alla sua sapienza offerta senza limite alle vostre menti. Felici cristiani a cui è tolto il peso del destino perché conoscono il segreto della Presenza e hanno il gusto della Provvidenza. Visibili cristiani che del mondo conoscete solo l’odio e la seduzione, invisibili cristiani a voi stessi, a cui Dio nasconde il prezzo del proprio valore. Ignoti cristiani perché Dio vi rende ignoti a voi stessi e non fa apparire ai vostri occhi il miracolo che siete: reggete la storia del mondo, essendone realmente la spazzatura. Noti cristiani: la cosa più nota che ci sia al mondo. Se voi non esisteste, la passione del Demonio non avrebbe un nemico alla sua altezza e la storia perderebbe il significato che, per il fatto di combattervi tutti attribuiscono a se stessi, partecipi del Significato che voi siete grazie alla lotta con cui vi fanno esistere come cristiani. Celebrare il Natale del Signore duemila anni dopo significa guardare alla storia della cristianità, di quel grande corpo che ha creato la storia universale, ha unificato il mondo spezzando se stessa. Il Cristo si è veramente fatto carne in giusti e peccatori, ma tutti sanno in Lui sempre quello che sono, perché senza Cristo il peccato diviene costume e la giustizia diviene motivazione di oppressione. Con il moderno la cristianità si è fatta clandestina, ma la grande apostasia termina col Terrore assoluto, essa rimane là, la Carne di Dio sulla terra, l’unica cosa per cui vale la pena di vivere e di morire. Sotto l’apostasia moderna la cristianità è rimasta e rimane quando l’apostasia cha ha abbandonato il mondo ha trovato il suo spazio nel linguaggio dei chierici. Ma, per grazia, “gli orecchi dei popoli sono più puri delle parole dei vescovi” (Sant’Ilario). In questo tempo discendi o Spirito, fa nascere il Cristo, come a Betlemme nella Vergine Madre, nel cuore dei tuoi fedeli, facci vedere per un momento nella nostra umiltà la Tua Gloria, come a Betlemme la videro pastori e re.