Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Magazine

Fa’ che confondano sempre la giustizia con la legalità

Il caso Palamara? Vecchia storia. Diceva già sant'Agostino: «Se togli il diritto che cosa distingue lo Stato da una grande banda di ladroni?»

Berlicche
16/07/2020 - 13:11
Magazine
CondividiTwittaChattaInvia
Magistrato in toga

Articolo tratto dal numero di luglio 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

Mio caro Malacoda, ti sei distratto un attimo e lasciati soli a sé stessi i magistrati italiani si son fatti prendere la mano e hanno gettato al vento il lavoro di decenni. Don Luigi Giussani diceva che «l’apparenza è vinta dall’evidenza». Ora è chiaro a tutti: l’apparenza della neutralità dei giudici (di Cesare, di sua moglie, dei suoi famigli, dei suoi congiunti, dei suoi sodali) è vinta dall’evidenza dei traffici di cui molti di loro, soprattutto ai vertici, sono stati protagonisti.

Sui giornali i cronisti – spesso gli stessi che beneficiavano delle soffiate sui suddetti traffici – si stracciano le vesti scandalizzati come se fosse una assoluta novità del terzo millennio. Invece è storia vecchia: «C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico» direbbe Giovanni Pascoli. E non è una questione di incoerenza dei giudici, c’è in gioco il pensiero, l’idea di giustizia. Che è, o dovrebbe essere – dice Joseph Ratzinger –, lo scopo della politica. Ma forse intende qualcosa di diverso dalle pratiche di incrocio tra procure e partiti che stanno emergendo, dove non si sa più chi guida chi.

LEGGI ANCHE:

Seggio elettorale alla Bronxdale High School nel Bronx, New York, Usa, 3 novembre 2020

Elettore istruito non è sempre sinonimo di democrazia sana

23 Maggio 2022
Toga da magistrato

La cappa che soffoca la Repubblica

18 Maggio 2022

Quanto sia antico il problema l’ha sinteticamente raccontato un acuto professore – che non cito per non fargli pubblicità – in una per noi pericolosissima lezione davanti a centinaia di giovani. Ecco per sommi capi il suo excursus.

Ulpiano, un professore di diritto del terzo secolo d.C., nell’età dei Severi, definì la giustizia come la risposta a un’esigenza fondamentale della persona, «suum cuique tribuere», dare a ciascuno il suo. Venti secoli dopo Thomas Hobbes teorizzò che non esiste la giustizia, ma esistono degli interessi, quindi dei conflitti di interesse che hanno bisogno di un’istanza, il potere assoluto del sovrano, che li componga e senza la quale l’uomo diventa un lupo per l’altro uomo. Per Jean-Jacques Rousseau il cittadino, buono per natura ma corrotto dalla società, viene redento dalla politica assume quindi una funzione “redentiva”. Nel secolo scorso Hans Kelsen scrive che «la giustizia è un ideale irrazionale, in altri termini una illusione, una delle eterne illusioni dell’umanità, esistendo soltanto interessi degli esseri umani, dunque conflitti di interesse».

Io non so, non credo, che Palamara & Co agissero in conseguenza di questo convincimento filosofico, però possiamo dire che hanno offerto esemplare concretezza dell’assunto «esistono soltanto interessi».

Il trucco è semplice e propone un’illusione, un surrogato della realtà. Il surrogato oggi propinato al volgo è la riduzione della giustizia alla sola legalità, cioè a quello che il potere di turno ritiene giusto, per cui ciò che non era reato un tempo lo diventa oggi, e viceversa. Legalità è sottoporre la giustizia al potere. Un altro surrogato è la riduzione della giustizia alla sola giurisprudenza, via ampiamente praticata che rende il giudice più che il legislatore il vero protagonista di una vita pubblica sempre più confusa nei suoi princìpi e nella sua prassi ma che continuiamo a chiamare democrazia.

Senza voler fare paragoni, ché la Seconda Repubblica non è certo la Roma imperiale, ma già sant’Agostino in piena crisi dell’impero diceva che «se togli il diritto che cosa distingue lo Stato da una grande banda di ladroni?». Il solito cattolico integralista, estremista ed eccessivo? Mi piacerebbe liquidarlo così, poi ti citano William Shakespeare (atto quarto del Re Lear) e ti chiudono la bocca: «Un uomo può vedere benissimo come va il mondo, anche senz’occhi. Guarda come quel giudice inveisce contro quel povero ladro; presta l’orecchio, scambiali di posto, oplà, e indovina alla cieca: chi è il giudice, chi è il ladro?».

A chi insiste sul retaggio cattolico di tal convincimento – perché il sospetto di un Bardo cristiano non è mai stato fugato – l’anonimo professore di cui sopra oppone allora Jürgen Habermas: nel determinare le grandi scelte della politica (che hanno a che fare con cosa sia giusto e cosa no) non bastano le maggioranze, non bastano le procedure, occorre riappropriarsi di «un processo argomentativo sensibile alla verità». Non basta neanche Habermas (anche lui in fondo si è sporcato la fedina intellettuale dialogando con Ratzinger)? Ecco l’ateo e positivista Pietro Rossi: «Non esiste nessuna istanza metafisica, eppure mi ripugna considerare il nulla come il comune destino del carnefice e della vittima». 

Sulla giustizia c’è un nucleo inamovibile che periodicamente torna a galla, ma non ti preoccupare nipote, sono già tutti gattopardianamente al lavoro, avrai notato anche tu che sull’affaire Palamara-Csm nessuno ha ancora scritto: “Niente sarà più come prima”.

Tuo affezionatissimo zio
Berlicche

Foto Ansa

Tags: berlicchecaso palamarademocraziajuergen habermasluca palamaraLuigi GiussanimagistraturarousseauSant’Agostinotempi luglio 2020
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Seggio elettorale alla Bronxdale High School nel Bronx, New York, Usa, 3 novembre 2020

Elettore istruito non è sempre sinonimo di democrazia sana

23 Maggio 2022
Toga da magistrato

La cappa che soffoca la Repubblica

18 Maggio 2022
Don Luigi Giussani

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

17 Maggio 2022
Soldati ucraini tra veicoli militari russi distrutti a Bucha

Guerra in Ucraina. Monsignor Santoro: «Senza redenzione tutto finisce nella violenza»

11 Maggio 2022
Luigi Giussani

Il cristianesimo affascinante di don Luigi Giussani, gran suscitatore di uomini

30 Aprile 2022
Marta Cartabia

Così la riforma del Csm finisce per dare cartabia(nca) alle correnti

19 Aprile 2022

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ruby ter il miglior spot per il “sì” ai referendum sulla giustizia
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist